Le società benefiche prosperano sui poveri

“Le società benefiche prosperano sui poveri”

 Nicoletta Poidimani http://www.nicolettapoidimani.it/?p=1181#more-1181

Exploitation-rich-poor-noth-south-bloodsucking-14may11… nulla di nuovo, direte voi. E in effetti è così. Ma è anche vero che dietro le mezze verità emerse sulla ong Oxfam ce ne sono altre che è bene sapere.

Al proposito, pubblico la traduzione di una lettera pubblicata su The Guardian, che G. R. (che ringrazio di cuore!) mi ha inviato da Londra.

 

The Guardian Letters, 13 febbraio 2018
I crimini delle NGO vanno più in là di Oxfam

Le cifre per gli aiuti per il terremoto vanno da $10 miliardi a $ 13,4 miliardi.  Alcune di noi che hanno visitato Haiti hanno visto pochi o nessun segno di quei soldi, scrivono le attiviste.

Nel 2008 alcune di noi avevano scritto una lettera a Barbara Stocking, allora Amministratore Delegato di Oxfam, obiettando a un rapporto su Haiti sponsorizzato da loro, Rule of Rapists (Il dominio degli stupratori), che etichettava gli haitiani come stupratori mentre nascondeva gli stupri delle forze occupanti dell’ONU.  L’anno prima, 114 soldati erano stati mandati a casa per aver stuprato delle donne e delle ragazzine, alcune di 11 anni.  Non venne denunciato nessuno.  Scrivevamo: “Da decenni NGO come Oxfam sanno degli stupri da parte dei soldati ONU, come anche da parte dei lavoratori degli aiuti e delle società benefiche.  È la pressione da parte delle donne [e delle ragazzine] nelle comunità più impoverite che hanno avuto il coraggio di parlare, che alla fine ha vinto … un riconoscimento pubblico.”  Non ci fu nessuna risposta.
Le recenti rivelazioni di abusi sessuali da parte di importanti società benefiche (Report, 13 febbraio), non sono che un aspetto della corruzione delle NGO.  La gente di Haiti è stata la prima a liberarsi dalla schiavitù, ma i “padroni” coloniali che sconfisse – Francia, Gran Bretagna e USA – hanno continuato a saccheggiare e a sfruttare, anche attraverso l’esportazione delle NGO.  Haiti ha più NGO per miglio quadrato di qualsiasi altro paese e rimane il paese più povero dell’emisfero occidentale.  [Ian Birrill aveva ragione:] La corruzione trova il suo inizio e la sua fine con le potenze neo-coloniali.
Mentre vengono celebrati perché “fanno del bene”, i professionisti delle NGO fanno bene per se stessi.  Passano da una NGO all’altra, entrano nelle università e in politica, godono di una cultura di impunità, mentre esercitano il loro potere sui più poveri.  [Dopo aver lasciato Oxfam, la Stocking entrò all’università, come consigliera sull’”uguaglianza di genere”.]  Il Lancet (prestigiosa pubblicazione medica. N.d.T.) descrisse le NGO ad Haiti come “inquinate da losche caratteristiche viste in molte grandi corporation” e “ossessionate dalla raccolta di soldi”.

Le cifre per gli aiuti per il terremoto vanno da $10 miliardi a $13,4 miliardi.  Alcune di noi che hanno visitato Haiti hanno visto pochi o nessun segno di quei soldi.  Il pubblico fu scandalizzato quando scoprì che, con alcune donazioni che non aveva speso, la Croce Rossa intendeva costuire ad Haiti un albergo di lusso e un centro di conferenze.  Le grandi NGO non sono affatto non governative.  Per esempio Oxfam riceve milioni dal governo del Regno Unito.  USAID è un altro grande sovvenzionatore.  Non sorprende certo che le politiche delle NGO seguano la grana.
 
Nel 2004 gli USA (con l’appoggio di Canada e Francia) rovesciarono Jean-Bertrand Aristide, il presidente di Haiti democraticamente eletto.  Aristide guidava un movimento popolare per tracciare una rotta indipendente che avrebbe portato gli haitiani “dalla miseria alla povertà.”  Il suo governo appoggiava i piccoli coltivatori, aumentò il salario minimo (il più basso dell’emisfero occidentale), costruì scuole e ospedali.  (UNIFA, la sua università di medicina celebrerà la laurea della sua prima classe di medici in marzo).  Il golpe contro di lui ebbe l’appoggio delle NGO.  Le società benefiche prosperano sui poveri non sulla fine della povertà.
[Le parole tra parentesi quadre sono state omesse nella versione pubblicata.]
 
Cristel Amiss – Black Women’s Rape Action Project
Andaiye – Red Thread, Guyana

Margaret Busby – (Publisher & author)

Sara Callaway – Women of Colour Global Women’s Strike

Luke Daniels – Caribbean Labour Solidarity

Jocelyn Dow – Red Thread, Guyana

Selma James – Global Women’s Strike

Pierre Labossiere – Haiti Action Committee

Emma Lewis – Caribbean Labour Solidarity

Dr. Altheia Le Cointe – Trinidad & Tobago
Eddie Le Cointe – Dominica

Nina Lopez – Legal Action for Women

Ian Macdonald QC, Nichola Marcus – Red Thread, Guyana

Rose Okello – All African Women’s Group

Margaret Prescod – Women of Colour Global Women’s Strike

Lawrence Renee – Payday Men’s Network

Sidney Ross-Risden – Haiti Support Working Group

Becky Titah – All African Women’s Group

Sam Karl Weinstein – Refusing to Kill network

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