Sardegna. Tre manifestanti raccontano le cariche a Decimomannu

Sardegna. Tre manifestanti raccontano le cariche a Decimomannu

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Rosalba, Dina e Pierluisa

Sardegna. Tre manifestanti raccontano le cariche a Decimomannu

A proposito della manifestazione dell’11 giugno contro la base e l’aeroporto militare di Decimomannu, a pochi chilometri da Cagliari, e delle fuorvianti notizie diffuse da alcune reti televisive regionali (in particolare RAI3, Sardegna1 e Videolina), alcuni partecipanti alla contestazione hanno diffuso la loro versione dei fatti.
Noi eravamo presenti. E’ stata una manifestazione partecipata, pacifica e gioiosa anche se disturbata dal continuo volteggiare di elicotteri che ci ronzavano intorno e dalla presenza eccessiva ed opprimente della polizia. Arrivati nei pressi della base notiamo la presenza di un numero rilevante di poliziotti in tenuta antisommossa, pronti all’attacco. Ci chiediamo se in uno stato democratico una pacifica manifestazione possa essere intimidita e minacciata dalla presenza di un esercito in assetto di guerra! Arrivati alla recinzione della base un gruppo di manifestanti poggia le mani sulla rete e urla slogan contro le basi. E’ a questo punto che avviene l’inimmaginabile.
La polizia si avvicina minacciosa e ‘a freddo’ carica, in uno scenario incredibile: i poliziotti si scatenano a picchiare, minacciare e manganellare; noi impotenti urliamo “vergogna!” “Picchiatori”, “perchè attaccate una manifestazione pacifica?”etc.., sconvolti da tali fatti e molto arrabbiati per la brutalità e violenza cui assistevamo. Loro continuano a picchiare! Noi urliamo a voce sempre più alta e vola anche qualche pietra, senza peraltro raggiungere l’ obiettivo e con il palese intento di bloccare tanta violenza. In un attimo siamo stati tutti circondati e contemporaneamente si è scatenata la caccia ai pochi che tentavano di avvicinarsi nuovamente alla recinzione della base.
Alcuni manifestanti avevano l’intento di aprire varchi? Non lo sappiamo e comunque non è rilevante e non ci interessa. Chi era presente ha visto violenze solo verso i manifestanti e i contusi e feriti sono stati tra noi; dopo di che si è scatenata la rabbia. Ma il nostro sdegno non finisce qui!
Purtroppo conosciamo quale è spesso l’agire delle “forze dell’ordine”. E’ stato ancora più bruciante, seguendo i vari notiziari dell’ 11/06, sentire notizie false e tendenziose: c’erano più di 100 blackbloc venuti da non so dove; le forze di polizia sono state aggredite; tra le forze di polizia 11 contusi (ma dove erano? Noi abbiamo visto solo manifestanti feriti!) e, come conclusione, un elogio della professionalità della polizia ed un ringraziamento per aver scongiurato una strage!! I vari servizi non sono accompagnati da alcuna ripresa sulle cariche della polizia e nessun giornalista o fotografo delle vostre reti, che ci risulti, era presente. Quindi come potete asserire che i poliziotti sono stati aggrediti e, grazie a loro, si è scongiurato un grave pericolo? E’ forse “democrazia” criminalizzare il dissenso diffondendo notizie false? E’ forse “alta professionalità” manganellare pacifici manifestanti? Appare evidente quale sia stata la fonte ‘unica’ delle vostre notizie. Siamo molto indignate. Vergognatevi.

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