A Giorgiana

A Giorgiana “La rivoluzione sarà di maggio e porterà il tuo nome”

Il 12 maggio 1977 e Giorgiana sono impregnati di un alto valore simbolico, hanno attraversato il tempo perché possiedono un potente carattere evocativo, costituiscono un momento nodale del rapporto tra memoria e presente.
Ricostituire la memoria è un momento prezioso di condivisione, di consapevolezza e analisi, che arricchisce i singoli percorsi di nuove idee e pratiche, che permette la riappropriazione di una cultura conflittuale, di cui sono portatori i movimenti antagonisti e che il sistema tenta sempre più di marginalizzare e criminalizzare.
Riappropriazione che passa per la lotta contro i deliri securitari e il controllo sociale, contro la devastazione dei territori, la medicalizzazione, la gerarchia, l’espropriazione costante di tempi e modi di vita, contro lo sfruttamento, e in generale contro l’oppressione e la violenza di razza, genere e classe; riappropriazione che deve anche confrontarsi con l’enorme patrimonio che abbiamo ricevuto in eredità dal pensiero e dall’azione femminista e antagonista. E’ importante mettere a valore l’esperienza accumulata in anni di lotte e farci noi stesse/i luogo di trasmissione di tale sapere.
Riscoprire ciò che fu il movimento degli anni ’70 e saperlo rideclinare sulle nuove forme che il potere ha assunto all’interno della società pacificata e neoliberista, che procede frammentando il processo di soggettivazione per rendere sempre più problematico il riconoscimento di classe e di genere ed erodere spazi di autonomia e alterità. La trasmissione del sapere tra generazioni e all’interno della stessa è una grande forza, l’unica forse in grado di confrontare esperienze di lotta in ottica sincronica e diacronica, in modo da poter estrapolare elementi di continuità, invece che di discontinuità.
L’usura del tempo non c’entra con il fatto che una catena di eventi venga ad essere rimossa dalla memoria collettiva. La causa e i processi di dimenticanza e di oblio sono voluti e perseguiti attraverso la falsificazione dell’esperienza storica, la produzione di ricordi sostitutivi, di codificazioni fuorvianti e fraudolente.
Alcune di noi quel 12 maggio c’erano, molte non erano ancora nate.
Lo Stato aveva deciso che nessuna/o poteva più scendere in piazza nel centro di Roma.
Giorgiana, insieme a tante altre e tanti altri, aveva scelto di disattendere quel divieto, di decidere di se stessa e della propria libertà e lo Stato l’ha uccisa.
Questo sistema vorrebbe che le proteste delle oppresse e degli oppressi fossero processioni e le richieste giaculatorie per l’ottenimento di qualche grazia che il sistema con un atto di potere si riserva di concedere e togliere, quando ritiene più conveniente, con l’aiuto delle componenti socialdemocratiche e riformiste che hanno il compito di ricondurre le lotte ad una innocua “democraticità”.
Tutte quelle e tutti quelli che osano mettere in discussione questi valori vengono immediatamente etichettate/i come estremiste/i, violente/i, settarie/i.
L’autonomia nei riguardi del pensiero unico è un crimine e come tale viene perseguito.
Lo vediamo tutti i giorni, continuamente compagne e compagni vengono indagati, processati, criminalizzati, perseguiti, condannati….per le lotte NoTav…per il 14 dicembre…per il 15 ottobre….per le occupazioni….le accuse di devastazione e saccheggio e di terrorismo sono l’arma per distribuire a man bassa condanne penali e condanne amministrative….
Mai come oggi è necessario rompere con i mortiferi valori neoliberisti, sottraendoci tutti i giorni e in tutti i momenti della nostra quotidianità.
E’ necessario rompere l’assuefazione al controllo, ribaltare la colpevolizzazione in cui ci vogliono invischiare, recuperare la capacità di indignarci, promuovere la criticità verso la meritocrazia, la gerarchia, l’autorità, smascherare l’uso improprio di parole come democrazia, riforme, partecipazione … spezzare l’ipocrisia in cui ci vogliono imbrigliare, innescare meccanismi di uscita da questa società.
E’ necessario lottare per la realizzazione di una vita che valga la pena di essere vissuta e per la realizzazione dei nostri desideri.
CI SOLLEVEREMO OVUNQUE, ANCHE IN FORME ETEROGENEE, NON SOLO DIVERSE, MA, SOPRATTUTTO ,ANTAGONISTE.

25 maggio 2015 ore 17,30 3SERRANDE OCCUPATO

Via Regina Elena 336 Roma

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