Lo stupro come arma da guerra

Le menzogne sulla Libia – lo stupro come arma da guerra –
Made in USA?
di Felicity Arbuthnot/ 17 febbraio 2015

http://dissidentvoice.org/2015/02/libya-lies-rape-as-a-weapon-of-war-made-in-the-usa/

“E’ veramente lo spirito del diciannovesimo secolo nel ventunesimo secolo:  non si può invadere  un altro paese con la fasulla pretesa di affermare i propri interessi”
John Kerry, Segretario di Stato, “Meet the Press”, marzo 2014.

Diversi siti di psicologi professionisti affermano in sintesi: “la proiezione è un meccanismo di difesa che implica il prendere le proprie qualità o modi di sentire che non si accettano ed attribuirle ad altre persone”.

Inoltre: “la proiezione tende a manifestarsi nelle persone durante periodi di crisi, personale o politica, ma si trova più comunemente nelle persone nevrotiche o psicotiche, nel funzionamento di personalità ad un livello primitivo come accade per il disturbo da personalità narcisistica o per il disturbo da personalità borderline”, sostiene Wikipedia.

Tenendo a mente tutto ciò, vale la pena di ricordare l’attacco alla Libia e l’affermazione fatta da Susan Rice, l’allora ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite, nell’ aprile del 2011, che il governo libico stesse distribuendo viagra alle proprie truppe, istruendole sull’uso dello stupro come arma da guerra/mezzo per terrorizzare.

Comunque, come riporta Antiwar.com al MSNBC (nome del canale televisivo della NBC) “gli ufficiali militari e dell’intelligence statunitense hanno dichiarato che le affermazioni della Rice non hanno fondamento. Mentre è stato riscontrato che lo stupro è stato adottato in molti conflitti come ‘arma’, gli ufficiali statunitensi affermano di non aver potuto riscontrare questo in Libia”.

Diversi diplomatici si sono interrogati sulla scarsa veridicità delle affermazioni della Rice, sospettando che questa stesse tentando di “convincere i dubbiosi che il conflitto libico fosse non una guerra civile standard, ma un conflitto ben più disgustoso nel quale Gheddafi non avesse paura di ordinare alle proprie truppe di commettere atti efferati”.

colin powel

La storia ricorda dell’ammasso di bugie che verosimilmente convalidarono/suggellarono l’attacco violento degli Usa all’ Iraq nel 1991, sulle truppe irachene che lasciavano morire i bambini prematuri dopo aver rubato le incubatrici. La storia naturalmente è stata inventata dalle società globali di ‘public relations’, quali Hill e Knowlton Strategies, Inc., poi descritte come le compagnie di public relations più grandi del mondo che sono state al servizio del governo del Kuwait.
Una “volontaria” in lacrime dell’ospedale, Nayrah, ne diede una testimonianza che rimbalzò in un mondo sotto shock. Venne fuori poi che lei era la figlia dell’ambasciatore del Kuwait a Washington e che non era né una volontaria né una testimone……Comunque, come è successo con la Libia vent’anni più tardi, il destino dell’Iraq fu segnato.

Susan Rice e il ministro degli Affari Esteri, Samantha Power hanno il “merito” di aver persuaso il presidente Obama ad intervenire in Libia. Alla fine dell’aprile del 2011, spingeva anche per l’intervento in Siria affermando che “il presidente Assad fosse alla ricerca del supporto dell’Iran nella repressione della popolazione siriana…”
Sotto gli occhi di tutti lei giurò: “gli Stati Uniti continueranno a battersi per la democrazia e il rispetto dei diritti umani, i diritti universali che gli esseri umani tutti meritano, in Siria come nel resto del mondo” (Guardian, 29 aprile 2011).

Guardando in tutto il mondo le rovine apocalittiche delle vite e delle nazioni derivanti dalla persistenza dell’America nella – non richiesta- lotta per la “democrazia”, i “diritti umani” e i “diritti universali”, c’è sicuramente qualcuno che non vuole solo piangere in silenzio.

Amnesty non solo contestò la questione del viagra in Libia, ma la negò categoricamente. Donatella Rovera, la loro responsabile che passò tre mesi in Libia dall’inizio della crisi disse: “non abbiamo trovato nessuna prova di una sola vittima di stupro, o di un dottore che sapesse di qualcuno stuprato”.

Liesel Gerntholtz, capo di Womens Rights dello Human Rights Watch che investigò anche lei sull’accusa di stupro di massa, affermò: “non siamo stati in grado di trovare prove”.

L’allora segretario di Stato Hillary Clinton era “profondamente preoccupata” affermando che: “lo stupro, l’intimidazione fisica, la molestia sessuale ed anche i cosiddetti ‘test di verginità’ avvenivano non solo in Libia ma nel resto di tutta quell’area geografica.
Così lasciava la strada aperta ad ulteriori devastazioni in tutta l’Africa sotto le mentite spoglie del portare “democrazia”, “diritti umani”, ecc.

Luis Moreno-Ocampo, Pubblico Ministero della Corte Criminale Internazionale, con obbedienza, fece la sua parte in una conferenza stampa riportando: “…..informazione che fu adottata una politica dello stupro in Libia contro quelli che erano contrari al governo. Evidentemente (il colonnello Gheddafi) lo usò per punire la gente”. Ci si sarebbe aspettata almeno una piccola dose di imparzialità e di correttezza da parte della corte criminale internazionale.

Una settimana dopo il bombardamento della Libia iniziato nel marzo del 2011, Eman al- Obeidi piombò in un hotel di Tripoli dicendo alla stampa internazionale di essere stata stuprata. Fu cacciata dalle forze di sicurezza libiche. Il portavoce del governo dichiarò che lei aveva dei problemi mentali, era ubriaca, era una ladra e che sarebbe stata denunciata per calunnia. Il mondo sogghignò.

Nel giugno del 2011 Ms al-Obeidi finì in Colorado (USA) dove velocemente le fu concesso asilo politico con l’aiuto di Hillary Clinton, in concomitanza con l’uscita delle notizie statunitensi.

Nel novembre del 2014 al-Obeidi fu arrestata per aver falsificato le prove. Quello fu il suo terzo arresto. Il pubblico ministero affermò che lei fu trovata positiva al test degli oppiacei e dell’alcol. L’indagine probatoria parla di un presunto caso di aggressione in un bar del Colorado con Ms al-Obeidi accusata di aver versato un drink ad una cliente e di averle poi tirato un bicchiere.
L’udienza è fissata per il 17 febbraio con la possibilità che lo status di asilo politico le venga tolto.

Comunque tornando al meccanismo di proiezione, risulta che il Pentagono abbia fornito viagra alle truppe statunitensi dal 1998. In quell’anno il pentagono spese 50 milioni di dollari per mantenere le truppe, come dire, indurite. Grosso modo il costo di due jet per i corpi della marina militare o 45 missili cruise.

Nel 2014 il prezzo del mantenimento del divertimento extra curriculare delle truppe militari è cresciuto sorprendentemente di 504.816 dollari a spese di chi paga le tasse. Un addizionale di 17.000 dollari è stato speso per la pozione magica.

Il Washington Free Beacon stimò che l’ammontare del viagra comprato dal Pentagono lo scorso anno ha potuto fornire 80.770 ore, 33 minuti e 36 secondi di potenziamento sessuale, partendo dal presupposto che le erezioni durassero non oltre le 4 ore come suggerito dai medici.

Nel giorno di san valentino Joachim Hagopian scrisse un articolo: “Aggressioni sessuali nell’esercito Usa – si stimano più stupratori nell’Accademia dell’Air Force che in ogni altro College in America”.
In un’indagine del 2012, un numero mai raggiunto prima di più di 26.000 casi riguardanti contatti sessuali non consensuali è stato reso pubblico dagli uomini e dalle donne dei servizi. Inoltre: “un alto ufficiale incaricato della riduzione delle aggressioni fu a sua volta indagato e denunciato”.
Hagopian scrive che nel Campus della forza militare aerea statunitense ci sono più stupratori che in ogni altro college del Paese”.
Ma allora i dirigenti dell’esercito Usa sembrerebbero essere ossessionati dalle funzioni fisiche e sessuali.
Nel 1994 (i dirigenti dell’esercito) approvarono la liberatoria sui feromoni contro le truppe nemiche “al fine di spingere i soldati nemici in un amore ardente in cui ogni soldato si innamori dell’altro.”
“Mentre le truppe nemiche erano occupate a fare l’amore piuttosto che la guerra….” l’esercito Americano le avrebbe potute colpire. Questo caso di demenza militare fu soprannominato “bomba gay”.
Hanno pensato anche ad un modo per indurre l’alitosi, flatulenza e vomito da sfogare sui nemici.
L’ossessione per le funzioni fisiche ha una chiara funzione nelle forze armate, ufficialmente e non.

Proiezione: “….è più comunemente riscontrata nel funzionamento di personalità primitive”. Infatti. E pensare che sia Saddam Hussein sia il colonnello Gheddafi furono additati come pazzi proprio da questi!

Traduzione di Claudia Mezzopera

 

 

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