La marcia del sale
Oggi, 5 aprile , è l’anniversario della marcia del sale.
Gandhi, violando volutamente la legge, raccolse del sale che il governo inglese aveva stabilito fosse monopolio imperiale ed incitò gli indiani/e a fare altrettanto in tutti i modi possibili compreso l’acquisto del sale rubato.
Disse “preferisco andare in carcere che rispettare leggi inique che vanno contro la mia coscienza”
Un ideale che si collegava al pensiero/pratica di Thoreau che preferì essere arrestato piuttosto che pagare le tasse quando gli Stati Uniti fecero la guerra alla Spagna per Cuba e che si riallacciava idealmente a quegli americani che non denunciavano, ma anzi aiutavano e nascondevano, violando la legge, gli schiavi/e fuggiti/e.
Noi ,oggi, abbiamo assistiamo perplesse e sgomente in un giorno di sabato, alla caccia e al sequestro della povera merce di venditori così detti abusivi, spesso migranti che, molto probabilmente saranno trasferiti nei Cie e rispediti dopo un’ingiusta e dolorosa detenzione nei paesi di origine.
Come può pensare la gente di continuare a vedere le vetrine e, magari, a comprare qualcosa e fare finta di non vedere quello che avviene vicino e davanti ai suoi occhi!
Ne abbiamo veramente abbastanza del feticcio della legalità
Una volta gli uomini in divisa rastrellavano gli ebrei/e, altri facevano finta di non vedere i vagoni piombati che li portavano in Germania, altri ancora li aiutavano e li nascondevano violando la legge
E’ ipocrita ricordare e commemorare solo gli avvenimenti del passato e non vedere quanto e con che modalità si ripresentano al giorno d’oggi.
Rispetto alle leggi ingiuste che mortificano gli esseri umani va praticata la disubbidienza civile.
Elisabetta