Comunicato 25 novembre

25 novembre 2013

Giornata contro la violenza maschile sulle donne

RIFIUTARE LA NORMA E LA LEGALITA’

NESSUNA LEGGE SUI NOSTRI CORPI

SMASCHERARE LE STRUMENTALIZZAZIONI

Oggi assistiamo ad un proliferare di leggi, leggine, ordinanze varie -anche comunali- che hanno la pretesa di normare ogni aspetto della nostra vita.

Una miriade di comportamenti fino a ieri leciti sono diventati perseguibili penalmente e amministrativamente. La società neoliberista si arroga il diritto di decretare quello che è bene e quello che è male, quello che è ingiusto e quello che è giusto, in ogni momento e nelle sfere più intime della nostra vita: dallo Stato di diritto siamo trascinate/i in uno Stato etico.

L’inno alla legalità , così in voga di questi tempi, è accompagnato e aggravato dall’uso della tecnologia che, lungi dall’essere al servizio della collettività,ha reso la nostra vita come quella di animali d’allevamento: totalmente CONTROLLATA.

Il culto della supremazia della legge da parte del potere è proporzionato e funzionale al controllo sociale. Ricordiamo che lo Stato protegge chi infrange le loro regole ma è “eticamente” compatibile e simile.

Chi osa rifiutare questo stato di cose, chi si ribella, chi si organizza, chi propone un immaginario altro viene demonizzata/o, perseguitata/o, criminalizzata/o, tacciata/o di terrorismo, parola magica che etichetta qualsiasi dissenso sociale.

Le leggi non sono asettiche e tanto meno neutrali. Sono la sanzione formale di un rapporto di forza. Sono fatte dai più forti e destinate ai più deboli.

Decidono cosa è la “normalità” cercando di reprimere l’irrinunciabile e irriducibile diversità di noi tutte/i.

Il principio di legalità nasce per limitare l’esercizio del potere pubblico ma si è, da subito, rovesciato nel suo contrario: è limite all’esercizio delle libertà personali. Per questo non dobbiamo combattere l’illegalità o inneggiare al rispetto delle regole, ma immaginare come cambiarle!

Noi femministe abbiamo la memoria lunga, sappiamo quanto dolore il feticcio della legalità e della norma ha portato nelle nostre vite, quando una donna finiva in galera per aver abortito o per adulterio o finiva in casa di cura perché definita pazza a causa del suo rifiuto ad accettare le “regole” che il patriarcato aveva costruito per lei,  per il rifiuto a rimanere nel ruolo di cura che le è assegnato E tuttora siamo in libertà vigilata, niente di quel poco che abbiamo conquistato con le nostre lotte è sicuro, niente è definitivo.

Non vogliamo leggi sui nostri corpi e smascheriamo “la lotta” con cui il sistema vorrebbe combattere la violenza contro le donne, perché è una lotta funzionale all’introduzione di  leggi securitarie, razziste, di controllo sociale, di militarizzazione dei territori.

E tutto questo con la preziosa complicità di quelle donne che, attraverso l’uso opportunistico dell’emancipazione, sono artefici e partecipi dell’oppressione su tutte le altre donne.

Per questo è necessario

ROMPERE LE REGOLE DEL PENSIERO UNICO E DOMINANTE

RIFIUTARE IL CONTROLLO

NON CHIEDERE MAI NULLA MA PRENDERE QUELLO CHE CI SPETTA!

Scale

 

 ………….Le coordinamente

 

 

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3 risposte a Comunicato 25 novembre

  1. anguane scrive:

    anche noi anguan* vi abbiamo ribloggato http://anguane.noblogs.org/?p=2103

  2. lapantafika scrive:

    L’ho ribloggato su incroci degeneri 🙂

  3. Pingback: Comunicato 25 novembre- Coordinamenta femminista e lesbica | incroci de-generi

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