Alle sorelle

http://dumbles.noblogs.org/2013/09/08/alle-sorelle/

Che cosa è accaduto a mia madre?/il mio utero generoso…/accecata da un colpo di fucile, di freccia/oppure è stata la pietra?/la pietra che il cacciatore lanciava per colpire l’animale,/bestia da mangiare, da dominare… potenza… potere./Che cosa è accaduto a mia madre?/Curava frumento e granoturco,/zappava pazienza e necessario,/scorticata fino alla fine dall’aratro e dalla filosofia…/Trasformata in mercanzia per mercanti;/eccola là,/Penelope disfatta nel filo dell’attesa,/eccol là, santa Maria e puttana Eva,/trascinata dalle oscure figure di una storia greve./E dove è mia madre?/non la conosco,/mia madre la madonna, mia madre la strega,/puttana, vergine, /non la conosco, non è. /Mia madre invenzione, /fantasma disossato/dall’antica paura/di uomini senza vita,/lo stupro è con loro,/il dominio il loro sapere incancrenito./ Ah! Mia madre,/strega vergine puttana,/inquietudine infinita,/infinitamente punita,/utero intrigante di muschioso e caotico buio.Le mie sorelle stavano a guardare/insicure e confuse/sull’argine arruffato della storia;/qualcuna/era venuta fin qua/anche da lontano,/stavano, una per colore,/qualcuna a ballare sui palchi al neon,/qualche altra tornava stanca morta, /le più giovani, non sapevano bene e cantavano canzonette./Che cosa è successo alle mie sorelle?/Qualcuna veniva portata via,/forse non tornava più,/ se tornava non era più come prima./Tante, laggiù erano state “donne di conforto”,/altre, in tempi più vicini,/trapassate dallo stupro etnico,/qualcuna, si trovava sulla cronaca nera/nella confusione di ogni giorno,/qualche altra lacerata sui giornali dell’estate; / le mie sorelle, le grandi e le piccole, ogni tanto/ la testa in frantumi, il corpo un cartoccio. /Una volta, e anche adesso, andavamo via insieme,/ e “la notte ci piace, vogliamo uscire in pace”;/ la notte, certo, il giorno, il tempo dritto e rovescio, /a zonzo dappertutto, spiriti che il vecchio cacciatore non conosce./ Altre, diverse, con le mie sorelle/pian piano scucivamo gli orli,/senza inciampare nella legge/ che ne aveva già incastrate tante,/ andavamo a cercare/ sotto il cemento ordinatore/ la madre antica,/ forse di prima/ dell’antico stupro,/…toglierlo dalla storia a venire…/con le mie sorelle faremo un’altra storia.
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