Soriano Ceccanti

Soriano Ceccanti, allora sedicenne, fu ferito dalla polizia fuori dal locale La Bussola a Viareggio, nella notte di capodanno del ’68-’69, nel corso di una manifestazione indetta da Lotta Continua. Da allora vive su una sedia a rotelle.

Alcune considerazioni.

Questo è il prezzo pagato da un militante di Lotta Continua e questa è la misura dell’oscena e strumentale campagna di calunnie contro LC, prendendo a pretesto che qualcuno/a nel suo percorso personale si è sistemato/a.

Attraverso questa facile demagogia si sminuiscono i valori non solo di LC, ma di tutto il movimento del ’68 e degli anni ’70 e la generosità di quei/quelle militanti. Tanti/e uccisi/e, incarcerati/e o su una sedia a rotelle come Soriano Ceccanti e Sirio Paccino.

Colpisce sempre, allora come adesso, il silenzio omertoso delle prefiche della non violenza, le stesse che non denunciano le violenze poliziesche nei confronti dei valsusini/e, ma starnazzano di presunte violenze dei/delle resistenti della valle e, magari, dei/delle ristretti/e nei Cie e dipingono le/i solidali come violenti ed estremisti scrivendo così le sentenze  delle loro condanne e creando, allora come adesso, le premesse della repressione violenta.

Ancora, a distanza di tanti anni, Soriano Ceccanti è sottoposto a umiliazioni e violenze attraverso le sistematiche  visite , come se da un’invalidità permanente che riduce su una sedia a rotelle si potesse guarire. e ai controlli sulla propria vita tanto  che di fronte al fatto che si passano diversi mesi all’estero, pur mantenendo in Italia la propria dimora abituale, ci si può vedere revocata la pensione d’invalidità. Come a dire che una persona in vecchiaia non si può godere la pensione all’estero, magari perché questo permette quella vita dignitosa che in Italia non riesce ad avere.

Ma tutto ciò è stato reso possibile dalla vergognosa canea di chi dà la caccia ai falsi invalidi, additati come la rovina dell’Italia.

Non è certo questo il caso di Soriano Ceccanti, ma ci chiediamo cosa succede a tutti quelli che non hanno la forza politica di Soriano e non sono conosciuti e supportati.

Quelli/e che con “brillanti operazioni investigative” smascherano persone che non avevano diritto alla pensione di invalidità, si sono mai chiesti perché qualcuno!a ricorre a stratagemmi di questo tipo?

Sono strategie di sopravvivenza con cui magari si riesce a far sopravvivere la famiglia, a uscire da una miseria degradante, guarda caso, soprattutto nel sud. Oppure dobbiamo ricorrere alle categorie razziste e dire che quelli del sud sono fannulloni e nullafacenti!?!

Pensate quanto può far piacere ad una persona fare tutta la vita l’invalido/a per percepire un reddito di sopravvivenza!

Le motivazioni con cui si dà la caccia ai falsi invalidi sono solo pretesti. Pensate che grande danno all’erario dello Stato! I famosi risparmi di maria calzetta . Quante persone si mantengono con un F35? La realtà è che il neoliberismo persegue la distruzione delle economie di sussistenza, dai lavavetri ai parcheggiatori abusivi, dai bagarini alle frittelle vendute per strada, ai suonatori, ai venditori ambulanti, ai migranti che vendono le borse taroccate, a chi vende orecchini a porta portese o ai rom che riciclano gli oggetti trovati nelle immondizie….. nulla deve sfuggire al controllo dello Stato etico, tutto deve essere messo a profitto e ricondotto alla servitù volontaria e alla dipendenza addomesticata.

E’ la logica del darwinismo sociale, è il trionfo della logica onnivora del capitalismo e la caccia negli interstizi della società crea solo povertà e disperazione.

La vicenda di Soriano è l’immagine eloquente di questa società nella sua stagione neoliberista, la rappresenta più di cento libri e cento dibattiti.

Nel momento in cui esprimiamo la nostra solidarietà a tutto campo a Soriano Ceccanti costretto tutta la vita su una sedia a rotelle, ribadiamo con fermezza, senza se e senza ma che siamo partecipi di tutti quelli, che sono costretti a ricorrere all’elemosina delle pensioni di invalidità per sopravvivere e, magari, per dare una mano alla famiglia.

Dietro le belle parole, razionalità, efficienza, merito, moralità…… c’è solo violenza e disumanità.

 

Questa voce è stata pubblicata in La Parentesi di Elisabetta, Storia, Storie e contrassegnata con , , , . Contrassegna il permalink.