Per la giornata del 12 maggio, anniversario dell’uccisione di Giorgiana Masi, la questura di Roma ha posto paletti e limitazioni.
Ha pesato la concomitante” Marcia per la vita”, così la definiscono gli organizzatori, tutte sigle riconducibili alla galassia fascista e cattolico-integralista.
Una considerazione. Purtroppo ci sono associazioni femminili che hanno tolto la pregiudiziale antifascista e, magari ospitano fascisti/e e con loro fanno iniziative con la scusa di eventi teatrali, di poesia o di varia umanità.
Ma i fascisti sono sempre gli stessi, non è che diventino altro quando scrivono opere teatrali o poesia.
Sempre le stesse associazioni femminili, perchè la politica è un piano inclinato, promuovono iniziative in cui invitano funzionari della polizia e ufficiali dei carabinieri, per non dire di quelle che, alle iniziative da tutti questi promosse per il “bene delle donne”, partecipano.
Naturalmente gli stessi/e uomini e donne in divisa faranno parte della Task Force contro i femminicidi: Dottor Jekyl e Mister Hyde.
E, naturalmente , queste associazioni femminili, per avere credito , parola elegante per dire per ricevere contributi e finanziamenti pubblici di cui si guardano bene dal parlare , alla faccia della trasparenza, devono accreditarsi come femministe.
E’ in queste occasioni, cioè il 12 maggio prossimo, che i nodi vengono al pettine.
Se qualche realtà romana, singole e collettivi, non dovessero ottemperare ai divieti della questura e ribadire che il 12 maggio ci appartiene, ci auguriamo che le legaliste a prescindere stiano zitte e che le idolatre della non violenza abbiano il pudore di tacere.
Nell’occasione ricordiamo che il 12 maggio del 1977, la manifestazione, non autorizzata anche quella, fu indetta dal Partito Radicale nell’anniversario della vittoria del referendum sul divorzio.
Nessuno è stato chiamato a rispondere dell’omicidio di Giorgiana.
Glf-Gruppo di Lavoro Femminista
contro i Cie e contro il controllo sociale-Roma