Consuntivo dell’anno politico settembre 2011/settembre 2012

Consuntivo dell’anno politico settembre 2011/settembre 2012 

16 settembre 2011-CONTRIBUTO/FEMMINICIDIO

“Non c’è giorno in cui una donna non venga ammazzata dal padre, dal marito, dal figlio,dall’ex,dal fidanzato o dall’amante. Abbiamo gridato nelle piazze che le donne le uccidono gli uomini,che l’assassino ha le chiavi di casa,che il problema non è di ordine pubblico e che nessuna legge sulla sicurezza deve sfruttare i nostri corpi e le nostre morti. Assistiamo tutti i giorni al dipanarsi di una violenza senza pari. I detenuti si suicidano nelle carceri in un impressionante stillicidio,muoiono di “morte naturale” negli istituti penitenziarii ragazzi di 23 anni che,guarda caso,hanno assistito ad un pestaggio,viene ucciso chi è fermato per un controllo come Aldrovandi,chi viene portato in una tenenza dei carabinieri come Uva o viene fermato per un po’ di erba come Cucchi. E’ stata reintrodotta la pena di morte extra-legem  : a chi     non si ferma ad un posto di blocco si spara a vista. Gli autori della violenta e assassina repressione al G8 di genova e dei pestaggi a bolzaneto e alla diaz vengono promossi (grazie governo di centro-sinistra!). Gli operai lavorano dodici ore al giorno e muoiono come alla Thyssen ,ma non basta,le loro condizioni continuano a peggiorare: l’”accordo “di Pomigliano è un ritorno all’ ‘800[…] Anche i”bravi cittadini”sono chiamati a dare il loro contributo. Le aggressioni e i pestaggi ,anche mortali,nei confronti delle persone di colore aumentano.[…] E’ una società che ha promosso la violenza delle istituzioni e dei cittadini contro i più deboli, la prevaricazione e l’aggressione come modalità di porsi con i diversi, la possibilità di scaricare sul più debole frustrazioni e impossibili rivincite: tutto questo viene sdoganato anche  nel rapporto dell’ uomo con la donna.

In una società che ha fatto del sopruso sostanza di vita, perché il sopruso non dovrebbe sostanziare il rapporto che gli uomini hanno con le donne e legittimare l’uso della violenza per ottenere ciò che si vuole?[…]

-25 novembre 2011-DOCUMENTO DI CONVOCAZIONE-

La Coordinamenta femminista e lesbica di collettivi e singole

INVITA le “donne”, le compagne, le femministe, le lesbiche

ALLA MANIFESTAZIONE/DISCUSSIONE/CONFRONTO SULLA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE

VENERDI’ 25 NOVEMBRE 2011 dalle ore 17.00 all’isola pedonale del Pigneto

E ADERISCE ai giorni di mobilitazione indetti dalle femministe spagnole dal 25 novembre al 10 dicembre contro la violenza istituzionale sulle donne con appuntamenti di lotta e di diffusione dell’opuscolo autoprodotto.

 CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE

 “Donne non si nasce, si diventa” (Simone de Beauvoir)

“La definizione biologica di donna non ci appartiene, come non ci appartiene il concetto di donna, strutturazione fittizia del patriarcato in funzione dell’asservimento e dell’oppressione. Donna è una categoria socialmente costruita ed è un termine tutto interno al sistema patriarcale. Ma è l’oppressione stessa che definisce l’insieme delle oppresse. Ci rivolgiamo,perciò, a tutte coloro che sentono l’oppressione maschile sulla loro pelle e che questa società vuole , con sistematicità e violenza, mantenere e ricondurre nei suoi paradigmi[..]Con violenza maschile intendiamo la violenza patriarcale esercitata in senso lato dal maschio, ma anche dalle istituzioni o da altre donne nella logica del sistema patriarcale[…]

 

-25 novembre 2011- PRESENTAZIONE DELL’OPUSCOLO AUTOPRODOTTO  CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE AL  PIGNETO

-novembre 2011-Campagna per la distribuzione dell’opuscolo autoprodotto contro la violenza maschile sulle donne.

-9 febbraio 2012-La coordinamenta verso l’8 marzo

una serie di appuntamenti che la Coordinamenta femminista e lesbica ha organizzato in un percorso di costruzione verso l’8 marzo. Abbiamo previsto tre tappe che si occuperanno di tre momenti che riteniamo nodali nella lotta contro la violenza sulle “donne” :

-lo scardinamento dei ruoli e non solo di quelli che riguardano direttamente la condizione femminile, perchè non c’è nessun ambito che possa essere considerato in maniera avulsa dal contesto socio-economico;

-la violenza che le istituzioni esercitano sulle “donne” e la funzione di alcun strutture particolari come la scuola, la sanità, le istituzioni totali….

-la necessità di una risposta autonoma , autodeterminata e autorganizzata che rifiuti la vittimizzazione e la delega.

 

-19 febbraio 2012- Presentazione opuscolo contro la violenza maschile sulle donne – Sala da tè del Porto Fluviale

Al Fronte del Porto /La sala da tè del Porto fluviale via del Porto Fluviale 18

La Coordinamenta femminista e lesbica verso l’8 marzo………

presentazione e dibattito sull’opuscolo autoprodotto contro la violenza sulle “donne”

Ruoli, stereotipi, spirale della violenza…..La violenza sulle donne è frutto della società patriarcale, un sistema sociale nel quale……la donna è relegata a soggetto subalterno…….che vede le bambine graziose e sorridenti, le adolescenti seducenti e remissive pronte a diventare mogli, madri ma anche spietate donne in carriera.”

Mostra “donnerosse” di Chiara Pasqualotto/a seguire apericena

 

-26 febbraio 2012- Presentazione opuscolo contro la violenza maschile sulle donne – Spazio sociale occupato Ex 51

-8 marzo 2012-

pensare creare programmare

AUTODIFESA e AUTORGANIZZAZIONE

-25 aprile 2012- Siamo partigiane perché abbiamo scelto da che parte stare!

“Il 25 aprile è l’anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
Ci saranno commemorazioni e cerimonie in tutta Italia, fatte da tutte le componenti partitiche possibili e da tutte le associazioni collaterali e satelliti che si risolveranno in un teatrino utile ai politici di centro-destra e di centro e di centro-sinistra a lavarsi la faccia.
Destra e sinistra sono accomunate nella condanna solo formale del fascismo “storico” e allo stesso tempo attuano una politica autoritaria nella legislazione e nella pratica. Coltivano e ripetono come un mantra la condanna dei così detti opposti estremismi, strada maestra per far riemergere la cultura fascista e per consegnare molti giovani delle periferie alla destra.
Sfileranno e porteranno fiori sulle targhe mentre continueranno ad aggredire e saccheggiare in nome del profitto, militarizzando il territorio (dentro e fuori casa), smantellando lo stato sociale, affossando la scuola pubblica, aggravando pesantemente la condizione di chi lavora e di chi il lavoro non ce l’ha, criminalizzando le lotte sociali, normalizzando ogni aspetto della nostra vita, incarcerando nei CIE per condizione, perseguitando i/le poveri/e e i/le diversi/e, distruggendo i territori attraverso la cementificazione e l’inquinamento, accentuando la divisione dei ruoli e ribadendo l’oppressione omofoba e sessista…
Essere partigiane significa scegliere da che parte stare.
E allora, niente parate autoassolutorie, niente complicità con i responsabili della vita che viviamo, ma iniziative autonome e indipendenti.
Per questo riteniamo che supportare e condividere le lotte di tutte quelle e quelli che in autonomia e autorganizzazione cercano di opporsi all’annullamento di ogni spazio vitale sia parte inscindibile della nostra pratica femminista e sia il filo che unisce noi al 25 aprile di tanti anni fa.”
 
IL 25 APRILE DALLE ORE 09:00 SAREMO A PORTA DI ROMA ALL’ASSEMBLEA SUL PIAZZALE ANTISTANTE LEROY MERLIN INSIEME A TUTTE QUELLE E QUELLI CHE IN AUTONOMIA E AUTORGANIZZAZIONE LOTTANO PER RIPRENDERSI LA DIGNITA’ E IL TEMPO DELLA VITA
 

-12 maggio 2012- Per Giorgiana e per noi

PER GIORGIANA E PER NOI
12 maggio 1977-12 maggio 2012

“Alcune di noi quel giorno c’erano, molte non erano ancora nate.
Lo Stato aveva deciso che nessuna/o poteva più scendere in piazza nel centro di Roma.
Giorgiana, insieme a tante altre e tanti altri, aveva scelto di disattendere quel divieto, di decidere di se stessa e della propria libertà e lo Stato l’ha uccisa. Questo sistema vorrebbe che le proteste delle oppresse e degli oppressi fossero processioni e le richieste giaculatorie per l’ottenimento di qualche grazia che il sistema con un atto di potere si riserva di concedere e togliere, quando ritiene più conveniente ,con l’aiuto delle componenti socialdemocratiche e riformiste che hanno il compito di ricondurre le lotte ad una innocua “democraticità”.

Tutte quelle e tutti quelli che osano mettere in discussione questi valori vengono immediatamente etichettate/i come estremiste/i, violente/i, settarie/i.
L’autonomia nei riguardi del pensiero unico è un crimine e come tale viene perseguito.

Ma, essere femministe ,oggi, significa rompere con questi valori mortiferi, sottraendoci tutti i giorni e in tutti i momenti della nostra quotidianità.
Significa rompere l’assuefazione al controllo, ribaltare la colpevolizzazione in cui ci vogliono invischiare, recuperare la capacità di indignarci, promuovere la criticità verso la meritocrazia, la gerarchia, l’autorità, smascherare l’uso improprio di parole come democrazia, riforme, partecipazione … spezzare l’ipocrisia in cui ci vogliono imbrigliare, significa cercare di innescare meccanismi di uscita da questa società.

Dobbiamo lottare per la realizzazione di una vita che valga la pena di essere vissuta e per la realizzazione dei nostri desideri.”

CI SOLLEVEREMO OVUNQUE, ANCHE IN FORME ETEROGENEE, NON SOLO DIVERSE, MA, SOPRATTUTTO ,ANTAGONISTE.

Sabato 12 maggio ore 15 tutte al presidio a Ponte Garibaldi!

-22 maggio 2012-Chiamata per un Incontro Nazionale Separato

INCONTRO SEPARATO “IL PERSONALE E’ POLITICO, IL SOCIALE E’ IL PRIVATO”

INCONTRO NAZIONALE SEPARATO

contro la violenza maschile sulle donne

“IL PERSONALE E’ POLITICO, IL SOCIALE E’ IL PRIVATO”
Il nostro percorso di analisi e di lotta contro la violenza maschile sulle
donne ci ha condotte ad indagare non solo sugli effetti e sui risultati
manifestamente sotto gli occhi di tutte e tutti, ma sulle ragioni strutturali
che della violenza maschile sono causa.

Siamo partite dalla riflessione sulle nostre esperienze nei territori, che
sono diversificate a seconda dei percorsi dei collettivi, dei gruppi, delle
singole che della Coordinamenta fanno parte: dalle lotte condotte in questi
anni contro i Cie e la violenza di genere esercitata in quelle strutture , alle
lotte sui posti di lavoro , dalle esperienze contro la medicalizzazione delle
esistenze a quelle all’interno dell’università, da quelle contro la
devastazione ambientale e la difesa del territorio a quelle per l’occupazione
delle case e degli spazi collettivi………. estraendone gli aspetti
dell’oppressione di genere e intrecciandoli con l’analisi teorica, con la
storia e la memoria del movimento femminista e dei movimenti di lotta, dalla
Resistenza, agli anni ’70, al movimento operaio….. ognuna di noi aveva un
pezzetto della sua vita o della vita di persone care da raccontare.

E, allo stesso tempo, abbiamo indagato la violenza di genere che ognuna di noi
ha subito nel corso della sua vita, più o meno consapevolmente, più o meno
mascherata, non necessariamente eclatante, ma sottile e pervasiva, dalla scuola,
agli ambiti lavorativi, alla famiglia, al controllo sui nostri corpi….

Pensiamo che questa duplice indagine sia momento necessario ed imprescindibile
per poter organizzare e determinare forme di resistenza, di reazione, di azione
e di costruzione di un percorso collettivo contro la violenza maschile sulle
donne.
E, allo stesso tempo, che siano necessarie l’ autonomia e la costruzione di
forme di autorganizzazione e di autodifesa, rifiutando la vittimizzazione e la
delega, ribellandosi e aiutando le donne a ribellarsi.
E pensiamo che la lotta contro la violenza maschile sulle donne sia
inscindibile dalla lotta contro la società capitalista/neoliberista che è
l’involucro dentro il quale, oggi, si perpetua la società patriarcale e sia
necessario smascherare i meccanismi con i quali questa società esercita
violenza e violenza di genere.

Per questo vi invitiamo a partecipare all’Incontro Nazionale Separato che stiamo
organizzando a Roma il 2 e 3 giugno “Il personale è politico, il sociale è il
privato” contro la violenza maschile sulle donne, nello spazio sociale occupato
dell’Ex51 in via Bacciarini 12 (metro A- Valle Aurelia) Roma

Il convegno sarà suddiviso, in tre argomenti/ambiti:

Sabato 2-mattina-
-Ruoli e stereotipi di genere nella società neoliberista
9,30/12.00 Saluti-Interventi dei collettivi e singole-
12,00/13,30 Dibattito aperto a tutte
13,30/15,00 pranziamo tutte insieme!

Sabato 2- pomeriggio-
-Violenza delle Istituzioni sulle donne, con particolare riguardo alla scuola,
alla sanità, agli istituti totali
15,00/18,00 Interventi dei collettivi e singole
18,00/19,30 Dibattito aperto a tutte

serata libera

Domenica 3- mattina-
-Autodifesa e autorganizzazione
9,30/12,00 Interventi dei collettivi e singole
12,00/13,30 Dibattito aperto a tutte e chiusura

pranzo di arrivederci!

Pubblicheremo fra qualche giorno il programma degli interventi

-29 maggio 2012-

2/3 giugno 2012 – Programma incontro separato “IL PERSONALE E’ POLITICO, IL SOCIALE E’ IL PRIVATO”

INCONTRO NAZIONALE SEPARATO contro la violenza maschile sulle donne/                “IL PERSONALE E’ POLITICO, IL SOCIALE E’ IL PRIVATO”

PROGRAMMA DELLE GIORNATE

Sabato 2 giugno mattina
Ruoli e stereotipi di genere nella società neoliberista

9,30-12,00Presentazione- Margherita Croce
                   -Coordina Noemi Fuscà

-Collettivo femminista Le Mandragore-Roma
Il nostro ruolo è funzionale al capitale”

Le venticinqueundici- Milano
” La lotta insieme alle donne tunisine per i migranti dispersi.”

-Agnese Pignataro
“Chi sono le donne? chi sono gli animali? Economie dei corpi e politiche degli affetti”

-Laura Carbonari
“Un – genere- di comunicazione”

-Elisabetta Teghil
” Coscienza illusoria di sè”

12,00-13,30 Dibattito aperto a tutte

13,30-15,00 Pranziamo tutte insieme!

Sabato 2 giugno pomeriggio
Violenza delle Istituzioni sulle donne con particolare riguardo alla scuola, alla sanità, agli istituti totali.

15,00/18,00 Coordina Laura Caccianini

-Assemblea DonneRomaNord
” Istituzioni e controllo sociale”

-Le De Genere- Terni
“Medicalizzazione”

-CDT Coordinamento Donne Trieste
” Da cosa dobbiamo difendere, in questo contesto storico, il nostro corpo e la nostra mente?”

-MFPR
“Noi odiamo gli uomini che odiano le donne”
“violenza sessuale/femminicidi e moderno fascismo/medioevo capitalista camminano insieme.”

-Glf- Gruppo di Lavoro Femminista-Roma
” E’ ora che le femministe e le lesbiche armino i loro canti”

-Elena De Marchi-Scateniamotempeste-Rho/Milano
“Il corpo è mio, dello Stato o del mercato?
Rappresentazioni e autorappresentazioni del lavoro di cura”

-Frantic
” Le sex workers”

18,00/19,30 Dibattito aperto a tutte

Domenica 3 giugno mattina
Autodifesa e autorganizzazione

9,30/12,00 Coordina Giulia Manno

-Elena Capuano
” Autonomia e autorganizzazione”

-La Consultoria-Milano
“Esperienza e progetto della Consultoria Autogestita” in videoconferenza

-Nicoletta Poidimani-Noinonsiamocomplici
” Un passo avanti: dalla parte delle donne che reagiscono alla violenza”

-Amazora di donne e lesbiche-Bologna
“Esperienze di autodifesa”

-Armonie-associazione di donne-Bologna
” Datemi una leva…..e ve la spaccherò in testa. Forme di lotta per l’alternativa delle società matriarcali”

-Elisabetta Teghil
” Il separatismo,forza, garanzia di riconoscimento, necessità della lotta femminista e lesbica.”

12,00/13,30 Dibattito aperto a tutte

Chiusura/ Pranzo di arrivederci!!!

SPAZIO SOCIALE OCCUPATO EX51, VIA BACCIARINI 12-ROMA
Dalla stazione di Roma Termini: metro A (direzione Battistini) fermata Valle Aurelia.
All’uscita dalla metro prendere a destra ,direzione Baldo degli Ubaldi, al primo semaforo, imboccare a destra (via di Valle Aurelia), la seconda traversa a sinistra è via Bacciarini. Sono cinque minuti a piedi dall’uscita dalla metro.
A presto!

-6 giugno 2012-

ATTI incontro nazionale separato contro la violenza maschile sulle donne “IL PERSONALE E’ POLITICO, IL SOCIALE E’ IL PRIVATO” – 2 giugno 2012 mattina – Ruoli e stereotipi di genere nella società neoliberista

<PRESENTAZIONE Margherita Croce

[…] Innanzitutto ci piacerebbe raccontarvi l’esperienza della Coordinamenta, le riflessioni e le pratiche che l’hanno nutrita. La coordinamenta nasce come spazio di confronto tra collettivi, gruppi e singole compagne femministe e lesbiche in cui intrecciare i percorsi di lotta di ogni realtà, con l’analisi teorica, il recupero della memoria storica e dei movimenti, segnatamente quello femminista. Un luogo in cui costruire discorso anche a partire dal racconto di alcuni pezzi della propria vita, per svelare la violenza e le oppressioni che abbiamo incontrato nel nostro percorso personale, più o meno consapevolmente,  e che si sono presentate mascherate, sottili, o pervasive ed eclatanti negli spazi della nostra esistenza[…]

ATTI incontro nazionale separato contro la violenza maschile sulle donne “IL PERSONALE E’ POLITICO, IL SOCIALE E’ IL PRIVATO” – 2 giugno 2012 pomeriggio – Violenza delle Istituzioni sulle donne con particolare riguardo alla scuola, alla sanità, agli istituti totali

[…]“NOI ODIAMO LE GLI UOMINI CHE ODIANO LE DONNE” violenza sessuale/femminicidi e moderno fascismo/medioevo capitalista camminano insieme” MFPR-Movimento femminista proletario rivoluzionario Il titolo che abbiamo dato all’ intervento di oggi, “NOI ODIAMO GLI UOMINI CHE ODIANO LE DONNE”- violenza sessuale/femminicidi …[…]

E’ ORA CHE LE FEMMINISTE E LE LESBICHE ARMINO I LORO CANTI
GLF – GRUPPO DI LAVORO FEMMINISTA – ROMA –
Contro i Cie e contro il controllo sociale

I Cie, Centri di identificazione ed Espulsione, sono nati non per internare persone che hanno commesso un reato, ma che non hanno il permesso di soggiorno nel nostro paese.
Sono stati creati come Cpt con la legge 40/1998, Turco-Napolitano, primo governo Prodi, Giorgio Napolitano ministro degli Interni, Livia Turco ministra della Solidarietà Sociale, Luigi Berlinguer ministro della Pubblica Istruzione, Pierluigi Bersani ministro dell’Industria, Commercio e Artigianato, Tiziano Treu ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, Rosy Bindi ministra della Sanità, Walter Veltroni ministro dei Beni Culturali.[…]

ATTI incontro nazionale separato contro la violenza maschile sulle donne “IL PERSONALE E’ POLITICO, IL SOCIALE E’ IL PRIVATO” – 3 giugno 2012 mattina – Autodifesa e autorganizzazione

[…]AUTONOMIA E AUTORGANIZZAZIONE Elena Capuano L’autonomia è un modo di lettura della società capitalista/patriarcale, dei suoi protagonisti, del modo di distribuzione dei suoi poteri, della dinamica del suo sviluppo, che prevede la presa in carico direttamente da parte nostra dei nostri desideri e la consapevolezza della possibilità di realizzarli[…]

-22 giugno 2012-Un interessante contributo di Frantic sul Pride di Roma del 23 giugno

<Orgoglio di che? Rivoglio Stonewall!>

-29/30 giugno 2012- AUTORG CONNECTION FEST

La Coordinamenta Femminista e Lesbica parteciperà, insieme alle compagne del Collettivo L’Officina all’Autorg Connection fest nello spazio occupato del Teatro del Lido di Ostia.
Porteremo materiale, libri, manifesti, volantini ,opuscoli……….tutto quello che ci verrà in mente per intrecciare scambi e rapporti
perchè

” ..l’autonomia è un tessuto di comunicazioni e organizzazioni, ricco di lotte, informazioni , conoscenze e saperi che si oppone alla società capitalista e patriarcale e della quale è alternativa.
……..E’ affermazione di una diversità irriducibile. E’ capacità di esprimere rottura e identità politica, di scardinare il controllo sociale che si manifesta nel dominio culturale e sociale prima ancora che in quello militare e repressivo.
E’ la riappropriazione di un tempo liberato dal lavoro salariato, dal lavoro di cura, dai ruoli ed è coscienza e tessuto di comunicazione e organizzazione sociale…”
(dagli Atti dell’Incontro Nazionale Separato del 2/3 giugno a Roma)    Vi aspettiamo!!!!

-5 luglio 2012-Presentazione del libro “Il sociale è il privato”

c/o Fronte del Porto/la sala da tè (e del vino fresco!) del Porto Fluviale, via del Porto fluviale 18-Roma dalle ore 19:00

LA COORDINAMENTA FEMMINISTA E LESBICA DI COLLETTIVI E SINGOLE

presenta “Il sociale è il privato” ed. Bordeaux 2012 di e con Elisabetta Teghil

Partendo da alcuni fatti di cronaca più o meno recenti, ma emblematici, riportati nel libro, vorremmo indagare le modalità con cui questa società neoliberista e patriarcale esercita violenza sulle donne e strumentalizza le nostre lotte … perchè una ragazza preferisce denunciare un finto stupro piuttosto che rivendicare un rapporto sessuale liberamente scelto? … perchè le donne che reagiscono alla violenza vengono condannate come omicide e non viene loro concessa nessuna attenuante e chi violenta e stupra viene liberato e  presentato come un malato, un pazzo, un disadattato, un buon padre di famiglia? … perchè una donna immigrata che  abortisce con un farmaco fai da te viene condannata penalmente, stigmatizzata e additata come una reproba? … perchè le donne per essere “aiutate” devono vittimizzarsi? …

Vorremmo discutere e confrontarci sulla necessità della costruzione di percorsi di autodifesa, autonomia, autodeterminazione e presa in carico dei nostri bisogni e dei nostri sogni come pratica femminista necessaria e imprescindibile.

Se vi va di passare una serata con tante cose buone l’apericena del Fronte del Porto è ormai famosa!!

-18 luglio 2012-Guai ai vinti!-contributo del GLF (Gruppo di Lavoro Femminista) sulla sentenza  per Genova 2001

[…]Ci sono compagne e compagni che, fra pochi giorni, saranno rinchiuse/i in carcere. Uno di loro è già nel carcere di Rebibbia a Roma. Per gli altri/e la vita è un filo sottile che si può spezzare in tempi brevissimi perché le ragioni della non esecuzione immediata della condanna, sono aggiustamenti contingenti. La sentenza è, comunque, definitiva. Sei,dieci, dodici, tredici, quindici…….non sono noccioline, sono anni di vita. Sono stati condannati/e per “devastazione e saccheggio” cioè, in sostanza, qualche vetrina rotta. Ma, si sa, la proprietà privata, per questo sistema, vale più di una vita. E’ stato detto “ingiustizia è fatta” con riferimento al confronto di queste condanne con quelle, risibili, per la mattanza alla Diaz, decretate qualche giorno prima, per le istituzioni in divisa.

Ma troppe/i dimenticano che le leggi sono fatte da uomini e da donne che hanno già fatto una scelta di campo e che la tanto sbandierata legalità non è altro che la sanzione formale e giuridica dei rapporti di forza tra le classi.

La legalità è legittimità riconosciuta, la violenza legale è, pertanto, l’unica violenza legittima.

Troppe/i dimenticano che lo scopo principale della polizia non è combattere la così detta “delinquenza comune”,e sorvoliamo anche sul concetto di delinquenza comune, ma conservare il potere a chi lo ha e mantenere questa società con le sue ingiustizie e le sue violenze. Per questo, le istituzioni in divisa, oltre allo stipendio, hanno anche dei benefit e, fra questi, il più importante è quello dell’immunità e dell’impunità.

La violenza legale, oggi, è così diffusa e permea la società così tanto che non si può ricorrere ad un’analisi che la legga come un’inevitabile anomalia che appare ogni tanto in un corpo socialmente sano. Questa violenza, così generalizzata, così insistente, ci parla del male che affligge questa società. Così il discorso sulla violenza finisce col mostrare la verità dell’attuale condizione umana, il vero volto di una società che produce oppressi/e e ingiustizie.

Allora si capisce che il vero destinatario delle martellanti dichiarazioni e campagne contro la violenza non è il /la manifestante, ma sono le azioni e quanto queste sono testimonianza.

Allora si capisce che le condanne inflitte alle compagne e ai compagni di Genova 2001 sono una vendetta e un monito. Guai ai vinti!

Queste condanne equivalgono alle teste mozzate, di medioevale memoria, infilate sulle picche alle porte delle città per anni e anni perchè nessuna e nessuno osi più pensare che un altro mondo è possibile

E nella sua impudenza, il dominio non vuole la sconfitta delle rivolte, che dà per scontata, dati i rapporti di forza, ma pretende addirittura che non si faccia il tifo per le stesse.

E’ ossessivo il ricordare che la rivoluzione riposa nel cimitero della storia, ma questo continuo ritorno sul tema, sia pure per sottolinearne l’inattuabilità, conferma come sia un tarlo ed un fantasma per la borghesia.

Ma,nonostante la repressione, le guerre neocoloniali, le campagne mediatiche ed accademiche e , perchè no, gli scongiuri, l’immensa speranza che un giorno tutto questo possa cambiare non è venuta meno. Questo filo che si dipana attraverso i secoli e i continenti non è stato mai tagliato e meno che mai ci riusciranno adesso.

GLF-Gruppo di Lavoro femminista-Roma
contro i Cie e contro il controllo sociale

-18 luglio 2012-Articolo sul processo per Genova 2001 di Elisabetta Teghil

“Certe righe…”

[…]La Cassazione ha confermato che il “saccheggio” e la “devastazione”
comportano una condanna da sei a quindici anni.
Tradotto in parole povere: assaltare un bancomat, bruciare un cassonetto,
magari uscire con il carrello della spesa da un supermercato senza aver
pagato…
Sapevamo che, in questa società, il dio a cui tutto è sacrificato è la
proprietà privata, ma non pensavmo che si arrivasse a tanto.
Evidentemente c’è dell’altro che sta nella natura e nello scopo del G8 del
2001.
Si dovevano decidere i tempi e i modi per realizzare il neoliberismo.
Contro questo, in tante e in tanti si erano date/i appuntamento a Genova e,
per questo, la repressione è stata così dura e, per certi versi, feroce.
Allora non ci voleva molta fantasia per sapere che cos’è il neoliberismo. Ma
oggi anche le/i più miopi lo sanno perchè si sta realizzando giorno dopo
giorno.
Significa guerre “umanitarie”, smantellamento dello stato sociale,
distruzione dei diritti e delle tutele sul lavoro, significa gettare nella miseria e
nella disperazione milioni di persone.
Erano e sono messe in preventivo le rivolte e l’armamentario lessicale-
giuridico-poliziesco per reprimerle. Sono condanne che hanno le caratteristiche di una sentenza esemplare e che svolgono il compito di monito.
Sono condanne politiche[…]

-10 settembre 2012-CON NEVIN E CON TUTTE LE DONNE CHE REAGISCONO ALLA VIOLENZA MASCHILE! dalla parte delle donne che si ribellano,sempre e comunque!

“Una ragazza turca di 26 anni, Nevin Y’nin, violentata ripetutamente, ha ucciso il suo stupratore, e in seguito alla violenza subita è rimasta incinta. Ora è in carcere e vuole abortire e minaccia di suicidarsi se questo non le verrà concesso[…]

-14 settembre 2012-ASSEMBLEA  ore 18:00 al Nido Di Vespe al Quadraro

“La coordinamenta femminista e lesbica parteciperà all’assemblea indetta dalle compagne e dai compagni del Quadraro, per discutere sull’ennesimo caso di stupro nella loro zona e per preparare un’assemblea cittadina aperta a tutto il quartiere. Torpignattara è stata scenario di fatti che tutte/i ricordano bene, dalla morte di Stefano Cucchi, allo stupro della ragazza detenuta in cella di sicurezza nella caserma del Quadraro dove la violenza maschile, quella istituzionale, la retorica della “sicurezza” e l’impunità degli uomini in divisa, si intrecciano inscindibilmente.

Ci saremo perchè vorremmo confrontarci sulla necessità di indagare le radici della violenza maschile ,che sono indissolubilmente legate al contesto socio-economico in cui viviamo.

Ci saremo perchè vorremmo portare la nostra esperienza di modalità e lotta separatista nella consapevolezza di essere un percorso che cammina insieme agli altri percorsi di liberazione.

Ci saremo perchè vorremmo costruire insieme a tutte le donne capacità di autodifesa e autorganizzazione.

Ci saremo per parlare, capire, scambiare esperienze e costruire insieme pratiche di lotta.”

21 settembre 2012- CHIAMARE LE COSE CON IL LORO NOME

“Il collettivo femminista le 2511 ha lanciato una settimana di mobilitazione dal 14 al 24 settembre in sostegno delle madri e dei familiari dei tunisini/e dispersi/e e di tutti i migranti e le migranti spariti/e nel mediterraneo.
Hanno chiesto di sostenere la loro lotta con l’iniziativa
Rinominiamo le nostre città! Per ridare alle strade e alle piazze dei posti in cui viviamo i nomi veri di quello che succede tutti i giorni, di mari che sono tombe , di libertà che dovrebbe valere per tutti e tutte, di speranze naufragate e di silenzi e omissioni…..

Come Coordinamenta femminista e lesbica aderiamo e sosteniamo questa iniziativa perché
“Chiedere conto delle vite a chi decide di non farle contare”,
come ci dicono le 2511,

significa anche svelare i meccanismi di funzionamento di questa società che alle profonde ingiustizie e diseguaglianze, affianca un perbenismo di facciata , un politicamente corretto che strumentalizza l’antirazzismo per perpetuare e accentuare pesantemente il razzismo, con le guerre neocoloniali, con i Cie, con il controllo sociale , con la persecuzione della povertà e della differenza;

Una società che , quando una ragazza rumena viene gravemente ustionata alla periferia di Roma , aizza i poveri contro i poveri, gli italiani/e “legittimi” contro chi “ruba” il posto di lavoro, contro chi “degrada “ le strade con la prostituzione….
Ma i responsabili di quel corpo bruciato, di quell’umanità usa e getta di cui le donne sono le prime vittime, sono gli stessi che provocano morti e dispersi in mare, detenzione,
sofferenze e umiliazioni nei Cie, sfruttamento e semischiavitù nel lavoro…….sono gli stessi che hanno la pretesa di normare le nostre vite, i nostri corpi e le nostre menti e di ridurci a merce insieme alle altre merci.

Se è giusto scrivere la verità sulle strade e sulle piazze ,come è giusto, è giusto anche chiamare le cose con il loro nome e ridare alle parole il loro significato, quindi niente “riforme”, niente “esuberi”, niente “esodati”, niente “guerre umanitarie”……….ma distruzione dello stato sociale, licenziati, pensionati senza pensione, razzia dei paesi del terzo mondo…..
“Il mondo si comincia a cambiare chiamando le cose con il loro nome”
(Rosa Luxemburg)”

 

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