CON NEVIN E CON TUTTE LE DONNE CHE REAGISCONO ALLA VIOLENZA MASCHILE! dalla parte delle donne che si ribellano,sempre e comunque!

Una ragazza turca di 26 anni, Nevin Y’nin, violentata ripetutamente, ha ucciso il suo stupratore, e in seguito alla violenza subita è rimasta incinta.

Ora è in carcere e vuole abortire e minaccia di suicidarsi se questo non le verrà concesso.

Lo Stato turco le ha negato questa possibilità perchè è troppo avanti con la gravidanza,omettendo che Nevin lo ha chiesto immediatatmente quando è stata arrestata e che, poi, quando è riuscita a inoltrare la domanda, ha dovuto fare un iter burocratico per avere il parere del giudice.

Ma, la Turchia si sta muovendo legislativamente verso la penalizzazione a tutto campo dell’aborto e l’impossibilità di farlo a qualsiasi titolo.

Ma tutto ciò non è casuale.

Siamo di fronte ad una donna che si è ribellata ed ha ucciso il suo violentatore.

Come al solito le donne per avere aiuto, comprensione, attenzione devono essere vittime.

Se fosse stata lei ad essere uccisa, i risvolti mediatici sarebbero stati diversi.

Se si fosse “vittimizzata2, l’attenzione sarebbe stata diversa.

Ma, lei, ha rivendicato e continua a rivendicare quello che ha fatto.

I media non hanno trovato di meglio che rubricare la sua azione in “delitto d’onore,prendendo spunto dalle sue stesse parole, perchè il “delitto d’onore” permette di inscrivere quello che ha fatto in un ambito di arretratezza, di inciviltà e pochezza culturale.

La “vera civiltà”, che naturalmente è la nostra, é affidarsi allo Stato!

E,infine, la Turchia fa parte della Nato. Siamo sicure che se questa vicenda fosse accaduta in qualche altro paese asimmetrico agli interessi occidentali, non sarebbe stata trattata diversamente?

Nevin chiede a gran voce di abortire perchè ha già sofferto troppo.

Ma le Istituzioni hanno il pelo sullo stomaco e la carità a comando, quelle turche come anche le nostre.

A loro interessa, sempre e soltanto, ribadire che nessuna può essere libera di decidere della propria vita!

E, allora, anche noi gridiamo a gran voce

che non ci mobilitiamo a comando a seconda della convenienza e delle alleanze!

che l’aborto deve essere libero,depenalizzato, sempre, comunque, dovunque!

che le donne che si ribellano vanno sempre e comunque aiutate, senza distinguo!

Questa voce è stata pubblicata in Comunicati, Violenza di genere e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.