‘Stop overtourism’, a Roma azione di sabotaggio contro i b&b
Rimossi smart lock, al loro posto il cappello di Robin Hood




✓ Un genere tutto per sé. Proiezione di “Orlando, la mia biografia politica” di Paul B. Preciado nello Spazio Autogestito di Via De Rubeis a Udine
✓ Da qualche parte sulla terra. Per non fermarsi alle cronache quotidiane di orrore e per non dimenticare, scritti dalla latitanza di Miguel Peralta – Oaxal Messico



Riceviamo e diffondiamo
Lunedì alle prime ore dell’alba lo Stato Sionista ha bombardato dozzine di tende di palestinesi che cercavano rifugio dentro il cortile del ospedale Al Aqsa a Gaza, trasformandole in un rogo. Le immagini condivise dalle persone sopravvissute sono un incubo. Dopo 375 giorni di genocidio, Israele continua a intensificare la guerra coloniale, disposto deciso a regalare al mondo l’atroce spettacolo del tentato annientamento del popolo palestinese e di chiunque lo sostenga. Non vogliamo né possiamo stare a guardare, mentre persone innocenti vengono letteralmente bruciate vive. Come già è successo in altre città, anche a Roma abbiamo bisogno di tornare in strada.
Per gridare che stiamo con la Palestina, che odiamo il mondo coloniale che ha generato questi orrori e che vogliamo usare il nostro tempo per cambiarlo.
https://www.instagram.com/zaum.sapienza/p/DBRbReOI94H/

Pubblichiamo un importante e utile Dossier sul DDL 1660 a cura di C.O.R.E.
Comitato romano contro carcere e repressione aderente alla campagna liber3 di lottare.

DOSSIER SUL DDL 1660 – UNA LEGGE LIBERTICIDA
C.O.R.E.
Comitato romano contro carcere e repressione aderente alla campagna liber3 di lottare
1 PREMESSA
Con l’approvazione del DDL 1660 la repressione preventiva realizza un importante passo in avanti. Il tentativo `e quello di bandire e di sterilizzare il conflitto e di creare un’ipoteca sulla stessa praticabilità delle lotte sociali.
Per l3 amant3 del diritto liberale il “conflitto” rappresenta il motore delle modifiche normative per adeguare le risposte e gli interventi sociali alle necessit`a e ai bisogni che attraverso le lotte si manifestano. Pensiamo ad esempio agli anni 70 in cui le lotte politiche e sociali portarono all’approvazione dello statuto dei lavoratori, dell’ordinamento penitenziario (così superando il regolamento di esecuzione del 1931 del Guardasigilli Rocco) alle leggi sull’aborto, sul divorzio, al servizio sanitario nazionale, alla scala mobile, ecc. La gabbia repressiva rappresentata dal DDL 1660 tende ad imbrigliare la società producendo un immodificabile, se non in termini peggiorativi, status quo.[…]
continua a leggere qui DOSSIER SUL DDL 1660 – UNA LEGGE LIBERTICIDA
-Pensieri sulla “società civile” nello Stato di Israele e sulla guerra ai e alle migranti a partire da alcune letture


Riceviamo e diffondiamo:
Domenica 20 ottobre, ore 16.00
Cox18, Milano
Assemblea pubblica
“Disertiamo la guerra”* Continua a leggere
QUESTA CITTÀ DI CHI PENSI CHE SIA?
COSTRUIAMO L’OPPOSIZIONE SOCIALE!
12 OTTOBRE 2024
CORTEO
Partenza h. 17.30 da piazza Belloveso (Niguarda)
Milano si fregia di essere la città della moda, del Fuorisalone, di Expo, delle olimpiadi invernali: la città vetrina delle banche, delle finanziarie, della Pirelli. La città smart, talmente smart che gli affitti sono alle stelle e la popolazione povera viene espulsa ai margini. La città aperta e solidale, che infatti lascia le persone accampate nelle tende, come successo a Ci Siamo, e sgombera gli spazi sociali per tutelare gli interessi privati, come nel caso di CasaLoca.
Milano è da decenni nella morsa della speculazione edilizia e dell’affarismo, mentre le istituzioni infiocchettano la desertificazione sociale e la gentrificazione con qualche fronzolo arcobaleno: la sua storia viva, fatta di resistenza, arte, cultura operaia e immigrazione è oggi ridotta a “location”, mentre spopola la fuffa architettonica a uso di multinazionali e fondi di investimento come quello che possiede la Lambda SRL, presunta padrona di CasaLoca. E allora di chi è questa città, o meglio, di chi abbiamo lasciato che sia?
Noi pensiamo che Milano sia la città di chi ci lavora e studia, degli immigrati, di chi si arrangia, di chi ha stipendi da fame rispetto ad affitti abnormi. È la città di chi la abita e di chi la vive nei quartieri della periferia. Ma chi la vive è sotto attacco. Sono sotto attacco lavoratrici e lavoratori con uno stipendio da fame e famiglie con affitti alle stelle, come sono sotto attacco gli spazi sociali e chi pratica l’autogestione, il mutualismo e l’opposizione alle logiche del profitto. Lo sgombero di Casa Loca dello scorso agosto è stato solo l’atto più evidente di questo attacco, che viene soprattutto dal governo nazionale e dalle classi dominanti. La sua rioccupazione a fine settembre, da parte di Ci Siamo e di tutto il movimento milanese, sta a dimostrare che non ci stiamo a farci mettere all’angolo, non ci stiamo a subire: vogliamo anzi contrattaccare.
Milano deve essere la città di chi non si arrende, di chi resiste, di chi combatte per una vita degna. Non accetteremo più di essere escluse, sfrattati, represse. Non accetteremo più di vedere sgomberi come quello di CasaLoca, dove per 21 anni si è costruita una realtà di solidarietà, autogestione e internazionalismo. Non accetteremo famiglie per strada col lusso che scorre loro attorno. Il 12 ottobre continuiamo a riprenderci quello che è nostro, a cominciare dal quartiere Bicocca, simbolo evidente delle trasformazioni dall’alto che ha subito Milano.
In queste settimane abbiamo ricominciato a camminare insieme, costruendo assemblee che portassero gli spazi sociali a organizzarsi in vista di una campagna di lunga durata contro la repressione e il saccheggio capitalistico. Abbiamo riconquistato CasaLoca dando una risposta all’emergenza abitativa delle e dei migranti di Ci Siamo. Abbiamo condiviso una chiamata alla metropoli che dica:
– BASTA SGOMBERI E SFRATTI: non permetteremo più che si lascino persone in strada perché non possono più pagare affitti impossibili. Le case sfitte devono essere restituite a chi ne ha bisogno!
– NO AL DDL 1660 IN DIFESA DEGLI SPAZI SOCIALI: non è solo l’ennesima legge repressiva, è una dichiarazione di guerra contro i picchetti sindacali e le lotte studentesche ed ecologiste, contro chi si ribella all’orrore del carcere, contro chi ha la colpa di essere di un altro paese d’origine oppure di non avere una casa. Vogliono uno Stato di polizia, ma noi non ci faremo spaventare. Di fronte all’arroganza di chi usa la legge come manganello, occorre rispondere con la legittimità dei percorsi che abbiamo costruito in resistenza e autonomia.
– ACCESSIBILITÀ E LIBERA CIRCOLAZIONE: nessuna barriera, nessuna esclusione. Questa città deve essere accessibile a tutte e tutti, senza discriminazioni e senza ostacoli!
– DIRITTO ALLA SALUTE E ALLA VITA DEGNA: pretendiamo un sistema sanitario pubblico, accessibile, gratuito e di qualità per tutti. Basta tagli e privatizzazioni che mettono a rischio la vita delle persone! La salute non è un privilegio, è un diritto fondamentale!
– FUORI LE GUERRE dalla nostra città e dalle nostre università! Vogliamo una città che non sia complice delle politiche colonialiste e imperialiste che sfruttano e distruggono vite lontane per arricchire pochi spietati criminali.
Queste sono le rivendicazioni che porteremo in piazza il 12 ottobre, partendo dal primo quartiere nel quale si è resa visibile la nostra volontà di azione unitaria. Facciamo appello a chi abita i quartieri e a chi frequenta gli spazi sociali, a chi fa musica e cultura, a chi lotta, a chi non si rassegna allo stato di polizia e allo strapotere del capitale, a chi abita la metropoli e a chi la attraversa. In questo momento non esiste opposizione politica al disegno reazionario del governo di Meloni e Salvini e al saccheggio degli spazi pubblici: è allora necessario che esploda l’opposizione sociale, a cominciare da Milano.
COSTRUIAMO L’OPPOSIZIONE SOCIALE!
12 OTTOBRE 2024
CORTEO
Partenza h. 17.30 da piazza Belloveso (Niguarda)

di Nicoletta Poidimani https://www.nicolettapoidimani.it/?p=2253
Una giornata surreale, quella odierna (7/10/2024 n.d.r.), con il mainstream marzialmente allineato coi sionisti, ben attento a censurare ogni voce palestinese che voglia spiegare la propria storia e le proprie ragioni. Ma che altro aspettarsi?
Mi viene in mente quell’Immagine coordinata per un impero, nella quale Mignemi dimostra con rigore la creazione-manipolazione del consenso attraverso il convergere di ogni parola e di ogni immagine nella propaganda della guerra imperialista italiana contro l’Etiopia, quasi 90 anni or sono.
Ogni veleno richiede un antidoto. Quello che propongo per oggi a chi non vuole farsi trascinare nella venefica palude sionista è la lettura di un breve quanto significativo racconto di Ghassan Kanafani – grande scrittore e profugo palestinese ammazzato a 36 anni dal Mossad. Si tratta di Ritorno a Haifa, sicuramente già noto a chi ha a cuore la Palestina e la sua storia di oppressione e di resistenza, ma fortemente consigliato a tutti/e coloro che, dopo un anno di genocidio, ancora si trincerano dietro i ‘Sì, ma….’.
Se poi la volontà di decolonizzarsi dal suprematista e guerrafondaio pensiero unico fosse davvero determinata, consiglio vivamente – come secondo antidoto – anche la lettura della documentata ricerca di Amin Maalouf Le crociate viste dagli arabi, testo quanto mai attuale e ‘didattico’…

-A un anno dall’inizio del genocidio del popolo palestinese a Gaza, l’assedio sionista continua ma la resistenza non cede
L’8 è il 9 ottobre a Roma è in corso il Cybertech Europe alla Nuvola di Fuksas all’Eur
E’ stata indetta ieri una manifestazione per contestare le relazioni tra industrie tecnologiche, guerra e Israele. Un corteo è partito alle 16.00 dalla stazione metro Laurentina per raggiungere la Nuvola all’Eur.
L’evento, vede Leonardo Spa come principale sponsor, sarà una vetrina per l’industria delle armi, del controllo e dello spionaggio, volto a rafforzare i legami tra aziende e organizzazioni del settore e la normalizzazione di queste tecnologie utilizzate per la repressione.
A CYBERTECH Europa 2024 intervengono, tra gli altri, ben tre rappresentanti di imprese israeliane: Netanel Amar (direttore operativo di Cynet Security), Yossi Vardi (presidente di Cybertech Conferences), Gil Shwed (direttore generale di Check Point Software Technologies), insieme a loro ci saranno Roberto Cingolani e Lorenzo Mariani (direttori generali di Leonardo), Mario Beccia (vicedirettore tecnologie informatiche NATO, Belgio).
Leonardo, azienda leader mondiale di armamenti, ricopre un ruolo di primo piano in CYBERTECH ed ha rapporti consolidati con l’industria delle armi israeliana; nel solo 2022 si è fusa con l’israeliana Rada Electronic, produttrice di radar utilizzati nel sistema “Iron Fist” sui corazzati da combattimento ora dispiegati a Gaza – oltre ad aver venduta elicotteri da combattimento alle forze armate di Tel Aviv.
immagini della manifestazione di ieri da zaum.sapienza- scuole in lotta

Riceviamo e rimbalziamo!
Tiziano, uno dei 4 fermati nella giornata di sabato, è attualmente agli arresti domiciliari con tutte le restrizioni. Accusato di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. La prossima udienza sarà il 14 novembre.
In tante e tanti stamattina a Piazzale Clodio abbiamo aspettato l’esito, nonostante tutto si respirava un’aria buona.
La solidarietà scalda i cuori e spezza le catene dell’isolamento che ci vorrebbero imporre.
Nessun3 da sol3! Palestina libera!

Comunicato collettivi studenteschi e universitari Zaum Sapienza da Instagram
SULLA GIORNATA DEL 5 OTTOBRE:
Nella giornata di ieri, sfidando il divieto imposto dalla questura di Roma ed i molteplici tentativi da parte delle forze dell’ordine di impedire all3 compagn3, mobilitatesi in tutta Italia, di raggiungere il presidio di Piramide, più di 10.000 persone hanno partecipato al corteo nazionale contro il genocidio del popolo palestinese.
Come studentesse e studenti delle scuole e delle università di Roma abbiamo costruito, all’interno della piazza, uno spezzone sociale – partecipato anche dalle intifade studentesche delle altre città, le realtá di quartiere ed i centri sociali.
Riteniamo fittizia l’uscita mediatica delle ultime ventiquattro ore, rifiutiamo l’ennesima narrazione che tende a scindere manifestanti buoni e manifestanti cattivi, siamo stanch3 di vedere attribuite le responsabilità di dinamiche di piazza all3 infiltrat3. Ad un anno dall’inizio della nuova fase del genocidio sionista in Palestina, insieme alla recente espansione del conflitto anche in Libano, gli avvenimenti di sabato 5 ottobre sono espressione della rabbia dell3 giovani, esaust3 di chiudere gli occhi di fronte a chi ha veramente le mani sporche di sangue: dalle industrie belliche ai governi occidentali, tra cui quello italiano – che, oltre all’attivo sostegno di Israele, tenta di reprimere violentemente ogni forma di dissenso con un disegno di legge liberticida, il ddl 1660.
In qualità di studentesse e studenti che, nell’ultimo anno, hanno partecipato attivamente alle intifade studentesche e alle mobilitazioni cittadine del sabato, abbiamo ritenuto che fosse necessario partire in corteo, anche in risposta all’eccessiva militarizzazione e criminalizzazione del presidio.
Ieri, in piazza, non c’era nessun infiltratә, solo giovani pieni di rabbia.
Oltre allo smisurato dispiegamento di dispositivi di polizia e alle ripetute cariche, sono stati emessi 40 fogli di via e alcuni pullman provenienti da varie città sono stati bloccati; esprimiamo massima solidarietà nei confronti dell3 compagn3 fermat3 – e tuttora in stato di fermo.
Azione antifascista Trieste Salario da Instagram
In circa 10000 siamo scesɜ in piazza, all’ombra della Piramide Cestia, il 5/10, sfidando il divieto imposto direttamente dal ministro Piantedosi di attraversare le strade della nostra città al fianco della resistenza palestinese e libanese.
Nonostante l’improvvisa autorizzazione del presidio statico (ovviamente taciuta dalla narrazione filogovernativa dei mass media, per non far sfigurare il governo e la sua gestione del dissenso) moltissimɜ compagnɜ sono statɜ identificatɜ nei pressi della piazza o addirittura in autostrada verso Roma ed è stato impedito loro l’accesso in città tramite fogli di via e fermi. Le nuove generazioni di militanti mai prima d’ora forse avevano assistito ad un dispiegamento di forze di polizia simile in città, ciò nonostante il corteo si è mostrato compatto e determinato: ha resistito alle cariche, agli idranti e ai lanci di gas lacrimogeni, che non hanno interessato solo lo spezzone di testa, ma anche le migliaia di manifestanti che non hanno avuto alcun contatto con gli sbirri in antisommossa.
La nostra più totale solidarietà va al compagno Tiziano, al momento agli arresti domiciliari, al compagno Luca, vittima di una vile aggressione squadrista dei sionisti mentre tornava a casa dal corteo, e a tuttɜ
lɜ compagnɜ fermatɜ e denunciatɜ, CHI LOTTA NON SARÀ MAI SOLƏ!
Ripudiamo fermamente la narrazione dellɜ “infiltratɜ”, portata avanti da ogni parte della politica istituzionale, volta solo a criminalizzare ancor di più ogni forma di dissenso, creando la fantomatica divisione tra manifestanti “buoni” e “cattivi”.
GLI UNICI INFILTRATI SONO GLI SBIRRI NELLE PIAZZE, NEI LUOGHI DEL SAPERE E NEI POSTI DI LAVORO.
PALESTINA LIBERA FINO ALLA VITTORIA.
Azione Antifascista Trieste Salario

Oltre all’articolo molto ben fatto de ilrovescio.info che abbiamo appena postato, pubblichiamo una piccola rassegna stampa in divenire sulla manifestazione di ieri perchè riteniamo importante contrastare una narrazione distorta e tendenziosa che circola e che mira a dividere come al solito buoni e cattivi e a fare il gioco del nemico. Noi in piazza c’eravamo ed abbiamo visto una partecipazione altissima e variegata, una necessità non solo politica ma anche fisica e psicologica di ribellarsi al divieto, di dichiarare che non intendevamo e non intenderemo obbedire ma autodeterminarci scardinando la gabbia in cui ci avevano rinchius*, una gabbia che paradossalmente ribadiva in maniera esplicita la vita che vogliono costruire per noi.
Comunicato di UDAP e Giovani Palestina d’Italia: https://www.facebook.com/UDAP.Italia/?locale=it_IT
Comunicato di Infoaut e di seguito anche quello di un gruppo di studenti torinesi; https://www.infoaut.org/conflitti-globali/roma-in-diecimila-rompono-gli-argini-per-la-palestina
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Comunicato di Potere al popolo https://poterealpopolo.org/ieri-noi-ceravamo-ecco-quello-che-abbiamo-visto/