Si chiamava Indira…

da ilrovescio.info

Riceviamo e pubblichiamo questo manifesto affisso nei giorni scorsi sui muri di Trento. Saputo della morte della ragazza, un gruppo di compagne e compagni ha portato la propria solidarietà alle detenute e ai detenuti di Spini con interventi amplificati, botti e fuochi d’artificio. Dietro questa ennesima morte in e di carcere ci sono come sempre le responsabilità dei magistrati di sorveglianza e dei secondini.

Pubblicato in Anticarceraria, Carcere, Repressione, Storie | Contrassegnato , , , | Commenti disabilitati su Si chiamava Indira…

Anna, che parlava con gli alberi…

Anna, che parlava con gli alberi…

di Nicoletta Poidimani  https://www.nicolettapoidimani.it/?p=2159

Il 27 dicembre Anna Gaudiano, amica e compagna carissima, ci ha lasciate all’improvviso.

In giugno era venuta a darmi una mano – sapiente e delicata – con le potature. Voglio ricordarla così.

La scorsa estate mentre lavoravo nell’orto sentivo la sua voce.
– Anna, con chi stai parlando?
– Con gli alberi.
– E cosa gli dici di bello?
– Mi scuso perché gli sto potando dei rami; gli spiego che così cresceranno meglio, con più foglie e più castagne.

Questa era Anna: una lesbica forte come una roccia e col cuore gentile, libera e autodeterminata come una gatta randagia.
Eternamente irrequieta, era nemica giurata di questo mondo patriarcale e delle sue guerre.
Proletaria e fiera di esserlo, Anna odiava visceralmente le ingiustizie.
Compagna schietta e sincera, non amava i vezzi né i manierismi: aveva, come poche, il dono dell’immediatezza, senza calcoli né tornaconti.
Andava dritta al cuore di ogni questione, come una freccia scagliata dall’arco di un’amazzone.

Come una gatta randagia se n’è andata, in solitudine.

Che le dee ti siano sorelle e compagne in questo ultimo viaggio, Rote Anna!

Martedì 2 gennaio alle 9.30 ci troveremo al Pantheon del cimitero della Certosa, a Bologna, per il commiato.

Pubblicato in memoria, Storie | Contrassegnato , | Commenti disabilitati su Anna, che parlava con gli alberi…

Sabato 30 dicembre a Trento/ fermiamo il genocidio del popolo palestinese

[…] Senza alcuna ambiguità, facciamo nostre queste parole, scritte il 25 ottobre 2014 dal dissidente israeliano Gideon Levy: «Ovunque vi girate, un soldato o un poliziotto vi possono sparare. Ogni notte la vostra casa può essere invasa brutalmente. Non sarete mai trattati come essere umani. Vi distruggeranno, vi umilieranno, vi intimidiranno, forse anche vi arresteranno, può darsi senza processo. Non vogliono che Israele continui a tiranneggiarli, così resistono. Lanciano pietre e bombe incendiarie. Qualche volta agiscono in modo atroce, ma mai in modo così brutale come gli occupanti. È un loro diritto; è un loro dovere».[…]

Riceviamo e diffondiamo: da ilrovescio.info

Fermiamo il genocidio del popolo palestinese

«Non dobbiamo pensare al campo di concentramento di Gaza come alla conseguenza della degenerazione del regime sionista, ma come a un suo elemento fondante. Gaza incrocia le pratiche coloniali israeliane di segregazione del nativo con la vocazione genocida insita nel suo regime coloniale di insediamento. […] Tuttavia, per una serie di ragioni, tra cui le possibili pressioni degli alleati, come gli Stati Uniti, l’Unione Europea e il cosiddetto “campo arabo moderato”, o le ricadute sia in termini di immagine nell’opinione pubblica mondiale […] sia di destabilizzazione di tutta l’area mediorientale, l’opzione dello sterminio non è ancora praticabile. Il fatto che i palestinesi si trovino in una condizione di umanità eccedente li rende particolarmente esposti a tentativi di “soluzione finale”, come la deportazione verso il Sinai o l’uccisione di massa».

Così scrivevano alcuni storici nel 2015 (Gaza e l’industria israeliana della violenza). Otto anni dopo, il tempo della “soluzione finale” della questione palestinese è giunto. E le sole opzioni lasciate alla popolazione di Gaza sono effettivamente la deportazione verso il deserto egiziano del Sinai o l’uccisione di massa. In meno di tre mesi di bombardamenti quotidiani, i morti palestinesi sono oltre ventimila, in gran parte bambini, e decine di migliaia i feriti che gli ospedali bombardati e lasciati senza corrente elettrica non riescono più a curare. Mai, dalla Seconda Guerra mondiale, lo sterminio di un’intera popolazione è stato così tecnologicamente preparato e politicamente rivendicato. Se il ministro della Difesa israeliano ha definito i gazawi «animali dalle sembianze umane», e il vicesindaco di Gerusalemme ha aggiunto che «non sono esseri umani e nemmeno animali, sono subumani ed è così che dovrebbero essere trattati», il primo ministro Netanyahu ha affermato apertamente che quella in corso è una nuova Nakba (parola con cui i palestinesi chiamano la «catastrofe» del 1948-49, quando 700 mila arabi vennero cacciati dai loro villaggi) e che sulle macerie delle case abbattute a Gaza – oltre il 40% del totale – nasceranno le colonie già in progettazione della Grande IsraeleAlla pioggia ininterrotta di bombe, comprese quelle al fosforo bianco, si aggiunge l’attacco pianificato alle fonti della vita (come la distruzione degli impianti di desalinizzazione dell’acqua e la cementificazione dei pozzi operata dai bulldozer dell’esercito israeliano). Una pulizia etnica compiuta con la totale complicità dell’Occidente, delle sue istituzioni, dei suoi media, delle sue fabbriche di armi, delle sue università.

E sulla violenza della resistenza palestinese non avete nulla da dire? – ci chiederà qualcuno.

Senza alcuna ambiguità, facciamo nostre queste parole, scritte il 25 ottobre 2014 dal dissidente israeliano Gideon Levy: «Ovunque vi girate, un soldato o un poliziotto vi possono sparare. Ogni notte la vostra casa può essere invasa brutalmente. Non sarete mai trattati come essere umani. Vi distruggeranno, vi umilieranno, vi intimidiranno, forse anche vi arresteranno, può darsi senza processo. Non vogliono che Israele continui a tiranneggiarli, così resistono. Lanciano pietre e bombe incendiarie. Qualche volta agiscono in modo atroce, ma mai in modo così brutale come gli occupanti. È un loro diritto; è un loro dovere».

Il popolo palestinese può contare sulla solidarietà internazionale di centinaia di migliaia di persone che hanno capito che oggi «Gaza è il cuore del mondo» e la Palestina «la patria di tutti gli sfruttati».

Insieme alle sorti del popolo più martoriato e oppresso del Pianeta, in questi giorni e in queste notti è in gioco la nostra stessa umanità.

Pubblicato in Palestina | Contrassegnato | Commenti disabilitati su Sabato 30 dicembre a Trento/ fermiamo il genocidio del popolo palestinese

Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 28 dicembre 2023

Zardins Magnetics di giovedì 28 dicembre 2023

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

✓ “Siete i leader di voi stessi/e, autogestite la vostra lotta”. L’esperienza rivoluzionaria/antiautoritaria tentata dalla Angry Brigade (1971 – 1972)

✓ Solidarietà antifascista con Ilaria, Tobias e Gabriele. Iniziative

Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
https://radioondefurlane.eu/

Riascolta le trasmissioni passate:
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

Continua a leggere

Pubblicato in Antifascismo, memoria, Repressione, Storia | Contrassegnato , , , , , | Commenti disabilitati su Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 28 dicembre 2023

Podcast della presentazione di Respiro, il nuovo libro di Barbara Balzerani al Nido di Vespe

Podcast della presentazione del 22 dicembre 2023 al Nido di Vespe del nuovo libro di Barbara Balzerani <Respiro>.

Grazie al Nido che ci ha ospitate, grazie a Silvia De Bernardinis, grazie a tutte e tutti quelli che hanno partecipato! Grazie a Barbara che non è potuta stare con noi e a cui va tutto il nostro affetto.

RIMUOVERE LA RIMOZIONE è l’incipit con cui abbiamo cominciato la presentazione e che riguarda la necessità di fare i conti con quello che è successo in questi anni di così detta pandemia ma anche con il prima e con il dopo perché è in atto appunto una rimozione nel tentativo di dimenticare, soprattutto politicamente perché dal punto di vista personale si potrebbe anche capire, e di ricominciare tutto come prima mentre niente è più come prima.

Ognuna di noi ha portato il suo specifico contributo rispetto alle impressioni che il libro le ha suscitato, ma una caratteristica di RESPIRO è quella di essere un libro così denso che ogni riga potrebbe essere oggetto di riflessione, di dibattito, di considerazioni che chiamano in campo il senso della vita, del fare politico, della storia…

Per ascoltare la presentazione     clicca qui

Inoltre riportiamo dal dibattito, che è stato interessante e ricco di interventi anche lunghi e articolati, un piccolo stralcio con l’intervento di due compagne del pubblico che hanno avuto una caratteristica particolare, quella di fornirci carica positiva.   clicca qui

[…] Il tempo. Il campo di battaglia da attraversare. Nel suo spessore, verso l’origine, fino a fare luce su l’opacità che impedisce di vedere e riconoscere. Rialzarsi e andargli incontro, in profondità, con occhi nuovi e nuovo perdersi. Fin dove è necessario per trovare il punto di oblio delle radici da cui ripartire. E dell’orizzonte. Lì dove lo scambio, la comunicazione, il dono non erano ancora commercio. Iniziare a scavare per ritrovare il nesso spezzato dalle trappole del capitalismo che ha mercificato persino il sentire. Che ha conformato a sé anche le rivoluzioni vittoriose del secolo passato. Che ha convinto i più che sia possibile e urgente salvare il mondo mantenendo in salute il fallimentare sistema economico che attenta quotidianamente alla sua vita e alla nostra. Che fa finta di non sapere che a rischio di finire siamo noi, un po’ alla volta o tutti insieme ché al pianeta non sono mai mancate le capacità di autodifesa. Che ha rinunciato ai valori essenziali dell’esistenza per prolungare l’esserci come sia, anche senza più ricordi, né signoria sulle proprie giornate. Che fa da spalla a chi ha stretto accordi con la Libia, chi ha mandato gli ispettori a Riace, chi fa dell’antifascismo una consunta bandiera interclassista e dell’atlantismo la nuova frontiera, chi sgomita dentro un sistema fondato sulla morte per lavoro, chi ha spacciato paura e approvato mille emergenze.

Chi tace di fronte alla pretesa di vita di un militante anarchico, voce potente che attraversa le spesse mura del buco in cui è stato rinchiuso. Quella dei tanti nessuno ammazzati o suicidati per non essere scesi a patti con un sistema che li ha scaraventati in un abisso di esclusioni. Dei sovversivi che hanno tentato di rovesciare l’ordine delle cose presenti.

Chi si illude di salvarsi facendo finta di non sentire, in complicità con un sistema che tortura, ammutolisce e uccide per il reato di non asservimento alle sue regole disumane. Chi non comprende quanto deve agli inadatti, agli sbagliati, ai cattivi esempi se può continuare a mantenere i propri tratti umani.

Disperante.[…]

Respiro pp.88,89

Pubblicato in I "nostri" libri, Iniziative ed Eventi, Podcast | Contrassegnato , , , , | Commenti disabilitati su Podcast della presentazione di Respiro, il nuovo libro di Barbara Balzerani al Nido di Vespe

Perquisito il collettivo femminista Zora a Berlino per il sostegno alla Palestina!

Berlino: perquisito il collettivo femminista Zora per sospetto “supporto a un’organizzazione terroristica”

Mercoledì scorso a Berlino la polizia ha avviato una vasta operazione con 170 agenti per perquisire sei appartamenti, un caffè e un ufficio in relazione alle attività del collettivo femminista ZORA. Il motivo di questo specifico interesse delle forze repressive è dovuto alla posizione di supporto del collettivo al FPLP, Fronte popolare per la Liberazione della Palestina, di impronta marxista leninista e alla loro vicinanza al gruppo Young Struggle che  giudica le azioni di Hamas del 7 ottobre come <legittima lotta di liberazione>.

Pubblicato in Antimperialismo, Autorganizzazione, Internazionalismo, Palestina, Repressione, Violenza di genere | Commenti disabilitati su Perquisito il collettivo femminista Zora a Berlino per il sostegno alla Palestina!

Natività?

NATIVITA’?

di Nicoletta Poidimani

Alcuni giorni fa una donna palestinese prossima al parto stava cercando di raggiungere a piedi un ospedale, nel pieno delle doglie, sventolando una bandiera bianca. Un cecchino israeliano l’ha ammazzata per strada. Non è la prima e, purtroppo, non sarà l’ultima.

Quest’anno a Betlemme hanno deciso di non festeggiare il natale in solidarietà alla popolazione della striscia di Gaza e una chiesa luterana ha allestito un presepe col neonato Gesù sopra un cumulo di macerie.

Ma diciamocelo chiaramente: se Gesù Cristo nascesse domani non potrebbe nemmeno sperare di vivere 33 anni ma, se va bene, 33 giorni – o forse soltanto 33 minuti…

Evito di dilungarmi sull’ipocrita risalto dato dal manistream nostrano alla nascita di una bimba palestinese sulla nave militare Vulcano: l’Italia, come tutti i paesi servi degli USA, è complice del genocidio a Gaza e in Cisgiordania e non può sperare di nascondere, dietro il volto della neonata Ilin, le mani da cui gronda il sangue di oltre 20mila palestinesi.

Pubblicato in Guerra, Internazionalismo, Palestina | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Natività?

Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/giovedì 21 dicembre 2023

Zardins Magnetics di giovedì 21 dicembre 2023

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

✓ Tecnologie del controllo, dell’oppressione e dell’occupazione: dalla Palestina alla guerra ai/alle migranti e ai/alle ribelli

✓ Solidarietà, resistenza e contrattacco

Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
https://radioondefurlane.eu/

Riascolta le trasmissioni passate:
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

Continua a leggere

Pubblicato in Antimperialismo, Guerra, Movimenti, Palestina, Repressione | Contrassegnato , , , , , | Commenti disabilitati su Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/giovedì 21 dicembre 2023

Palestina è il mondo!

Riceviamo è pubblichiamo un bel testo di ASSEMBLEA MILITANTE
Per contatti: assemblea_militante@inventati.org

PALESTINA E’ IL MONDO
Per un sostegno incondizionato alla resistenza palestinese

Gli eventi drammatici che sono seguiti all’iniziativa della resistenza palestinese del 7
ottobre, il genocidio di massa operato dalla Stato israeliano sostenuto e finanziato dagli
Stati Uniti e dall’Unione Europea, hanno sollevato il velo sulla bestiale opera colonizzatrice
con cui si sfrutta, si reprime e si incarcera la popolazione palestinese. Ha dimostrato, al
contempo, che è possibile e necessario ribellarsi e che nonostante il regime di apartheid, il
controllo militare di uno degli eserciti più armati del mondo e l’utilizzo dei coloni come
truppe di avanguardia per occupare, uccidere ed espellere i palestinesi, non si è fiaccata la
loro volontà di resistere.
Una gigantesca e vergognosa propaganda di guerra si è messa in moto per giustificare
l’intensificazione dell’opera, già in atto da ben prima il 7 ottobre in forma diluita e
costante, di genocidio, repressione ed espulsione dai propri territori della popolazione
palestinese che è sotto gli occhi di tutti. Una propaganda che non ha risparmiato menzogne si è attivata per derubricare a “bestiale” atto terroristico la resistenza palestinese e l’iniziativa militare contro il dispositivo militare e civile che circonda la Striscia di Gaza per incarcerare la popolazione palestinese, che lì sopravvive sotto il totale controllo delle risorse vitali (acqua, elettricità, cibo) da parte israeliana.
Nei mesi precedenti all’iniziativa militare del 7 ottobre, un attacco senza precedenti
dell’esercito israeliano e dei coloni aveva investito l’altro piccolo bantustan dove
vengono schiacciati i palestinesi: la Cisgiordania. Morte e repressione sono state
disseminate in quei territori per espellere i palestinesi costretti a vivere in piccole isole
territoriali incomunicanti ed a dipendere dai permessi dei check point con tanto di
dispositivi elettronici di riconoscimento facciale per poter accedere a quei pochi terreni che sono stati loro lasciati od uscire dalle proprie case per procurarsi da vivere. Mentre si è
incrudita la repressione e le uccisioni, moltiplicati gli arresti “amministrativi” con cui
Israele può in qualsiasi momento incarcerare civili, manifestanti palestinesi senza alcuna
giustificazione formale. Si sono riempite le galere di giovani, donne ed adolescenti, veri e
propri ostaggi e utilizzati come deterrenti verso le proprie famiglie e chiunque voglia
contestare la colonizzazione. Continua a leggere

Pubblicato in Antimperialismo, Internazionalismo, Palestina | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Palestina è il mondo!

Presidio contro la schedatura genetica/prelievo coatto del DNA

PRESIDIO CONTRO LA SCHEDATURA GENETICA

In seguito alle lotte contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo dell’autunno-inverno
scorso, 19 compagni/e saranno sottoposti/e al prelievo coatto di DNA. Il loro profilo genetico sarà loro estorto per essere infilato nei database dei carabinieri che su di loro stanno indagando.

SABATO 16 DICEMBRE sotto le due torri a Bologna alle 17:30

CONTRO LA PROFILAZIONE DEL DNA
CONTRO LA SCHEDATURA SU BASE IDEOLOGICA

Pubblicato in Repressione | Contrassegnato , | Commenti disabilitati su Presidio contro la schedatura genetica/prelievo coatto del DNA

15 dicembre/Per Giuseppe Pinelli(1969) Per Walter Alasia(1976)

15 dicembre

Per Giuseppe Pinelli(1969)    In ricordo di Pino 

Carla Fracci in difesa di Pietro Valpreda/ una storia da ricordare

Per Walter Alasia(1976)

15 dicembre 1976/ In memoria di Walter Alasia

Per non dimenticare che nulla viene regalato agli oppressi/e, che tutto quello che le oppresse e gli oppressi riescono ad avere è ottenuto con le unghie e con i denti, con la vita, con la lotta, con anni di carcere, ora e allora. Ricordiamocelo sempre.

Questo è quanto

Jayne Cortez

E se non lottiamo
se non resistiamo
se non ci organizziamo ed uniamo e
prendiamo il potere di controllare le nostre stesse vite
allora indosseremo
l’aspetto esagerato della cattività
l’aspetto stilizzato della sottomissione
l’aspetto bizzarro del suicidio
l’aspetto disumanizzato della paura
e l’aspetto decomposto della repressione
nei secoli dei secoli e per sempre
E questo è quanto

Pubblicato in memoria | Contrassegnato , | Commenti disabilitati su 15 dicembre/Per Giuseppe Pinelli(1969) Per Walter Alasia(1976)

Al Bencivenga occupato/La megamacchina devastatrice

LA MEGAMACCHINA DEVASTATRICE
DUE GIORNI CONTRO L’ESTRATTIVISMO E IL MONDO CHE NE HA BISOGNO
16-17 DICEMBRE AL BENCIVENGA OCCUPATO

L’estrattivismo caratterizza l’epoca moderna. Definiamo l’estrattivismo come un particolare modo di pensare e le relative pratiche mirate a massimizzare il profitto attraverso l’estrazione di risorse, che porta con sé violenza e distruzione

Questa iniziativa nasce della necessità di riflettere sull’estrattivismo, un tema all’ordine del giorno alle nostre latitudini per via della corsa alla conquista di materie prime considerate strategiche per la perpetrazione e il progresso del dominio capitalista. Sviluppo che, come sappiamo, da secoli saccheggia quelle zone del mondo che sono considerate sacrificabili, sfruttando quell’umanità che viene considerata di scarto. Questa mentalità coloniale ha comportato non solo la distruzione di interi ecosistemi e delle vite di chi li abita, per alimentare quell’economia (che oggi, con buona dose di ipocrisia, si fa chiamare green) che ci vorrebbe far credere di voler rimediare alla catastrofe climatica che essa stessa ha creato, ma anche la sua continua riproduzione attraverso forme sempre nuove di sudditanza economica.

All’interno della due giorni pensiamo sia quindi importante partire da un excursus storico ed economico sul concetto di estrattivismo, per riconoscerne il ruolo fondamentale per la sopravvivenza del dominio. Passeremo poi alle contraddizioni della “transizione ecologica”, energetica e tecnologica/digitale. Discuteremo dell’impatto ambientale, politico e sociale delle imprese estrattiviste e delle sue altre evidenti conseguenze, quali la militarizzazione dei territori, la repressione e le guerre per le risorse. Ci concentreremo poi su degli esempi di lotte e resistenze alle mire estrattiviste, per concludere poi con una riflessione su quali prospettive e modalità d’intervento, da anarchiche e anarchici, vorremmo avere nella lotta contro l’estrattivismo.
Vorremmo che i dibattiti fossero quanto più possibile orizzontali, per questo non vorremmo “esperti” né pubblici passivi, interverranno compagne e compagni di altre realtà che si occupano della questione, nell’ottica di uno scambio e di un confronto che tenda ad approfondire le nostre conoscenze del nemico per migliorare la nostra capacità di attacco.
Noi non possiamo né vogliamo rimanere a guardare passivamente di fronte a questa catastrofe globale che vuole distruggere le nostre vite.
Non crediamo nella sua pace sociale.
Contro lo stato e il capitalismo
Per la liberazione totale.

Di seguito la bibliografia minima che consigliamo di leggere in vista dell’iniziativa

(in aggiornamento – stay tuned!):

opuscolo imola (opuscolo uscito in occasione dell’iniziativa “Verso l’utopia” di Imola)

I bassifondi del capitale – L’eterno ritorno di Eldorado 

1312i bassifondi del capitale(versione lettura)

i bassifondi del capitale (versione stampabile opuscolo)

La guerra del sottosuolo, Hourriya Ed. (disponibile presso la distro del B15)

Frontiere della Transizione Energetica (link alla mappa interattiva dei progetti italiani)

CapitalismoResiliente

L’ERA DEL CAPITALITIO – Note sull’ondata estrattivista in Portogallo (e non solo)

Punta corna e il nuovo estrattivismo verde europeo (articolo apparso su Nunatak)

Rinnovamento industriale (articolo di finimondo, da Avis de têmpetes, n. 49, 15 gennaio 2022)

Un organo che tutto controlla, un controllo che tutto organizza – Smart control room a Venezia, polizia e giustizia predittiva, chip war e molte altre brutte cose!

La nuova corsa all’oro – Società estrattiviste e rapina, di Raul Zibechi

Pubblicato in Antimperialismo, Capitalismo/ Neoliberismo, Movimenti, neocolonialismo, Territorio | Contrassegnato , , , , , | Commenti disabilitati su Al Bencivenga occupato/La megamacchina devastatrice

Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 14 dicembre 2023

Zardins Magnetics di giovedì 14 dicembre 2023

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

Contro lo Stato, l’industria militare e l’Università asservita. La guerra comincia qui!

Sabato 16 dicembre – ore 10.30 corteo antimilitarista a Ronchi contro la Leonardo Spa e tutti i produttori di morte e in solidarietà alle oppresse e agli oppressi palestinesi.

       Sabotiamo la guerra!

Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
https://radioondefurlane.eu/

Riascolta le trasmissioni passate:
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

Continua a leggere

Pubblicato in Antimperialismo, Guerra, Palestina, Università | Contrassegnato , , , , , , | Commenti disabilitati su Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 14 dicembre 2023

Venerdì 22 dicembre al Nido di Vespe/Respiro, il nuovo libro di Barbara Balzerani

Vi aspettimaooooo!

E’ prevista la traduzione in LIS

I rimandi tra dimensione privata, vicende, vicende pubbliche e impazienza di cogliere i segni di un possibile Che fare? in un mondo di relazioni politiche andato in frantumi. Tempo passato a nutrire la forza per contrastare la pervasività della mercificazione, la remissività alle nuove paure indotte, l’isolamento di sopravvivenza, la delazione organizzata, la fabbrica delle menzogne, la scienza-religione, il governo della tecnica, il consenso ai provvedimenti del potere, la propaganda ossessiva.

Questo testo è il tentativo di raccontare un film dell’orrore intravisto come da dietro il vetro di un acquario opacizzato. E’ la narrazione dell’intersecarsi di una malattia, di una pandemia e di una guerra in due anni di sospensione del tempo e della vita sociale. E’ il racconto dell’agonia di un sistema che non prevede il diritto al respiro.

Pubblicato in Autodifesa femminista, Autorganizzazione, Guerra, I "nostri" libri, Iniziative ed Eventi | Contrassegnato , , , , , | Commenti disabilitati su Venerdì 22 dicembre al Nido di Vespe/Respiro, il nuovo libro di Barbara Balzerani

Giovedì 14 dicembre/Leonardo è morte

Pubblicato in Antimperialismo, Capitalismo/ Neoliberismo, Guerra, neocolonialismo, Palestina, Storie, Territorio | Contrassegnato , , , , , , , | Commenti disabilitati su Giovedì 14 dicembre/Leonardo è morte