VENEZIA A COLORI TICKET D’ACCESSO – QR CODE E SORVEGLIANZA DI MASSA

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VENEZIA A COLORI
TICKET D’ACCESSO – QR CODE E SORVEGLIANZA DI MASSA

Stazione Venezia 26 Aprile 2024: check-point 1

Creati varchi con strutture check point. Ci sono passaggi obbligati delimitati da torri (strutture-pannello). Segnalano e indirizzano le persone all’interno di percorsi a seconda del tipo di utenza in entrata nella città-vetrina. Per i turisti c’è il percorso “arancione”, “verde” per i residenti, studenti e lavoratori e infine “blu” per la via d’uscita da Venezia. Le segnaletiche indicano anche le regole e i giorni in cui queste vanno osservate.
Giornalmente sono impegnati impegnati circa 120 steward informatori, 40 steward verificatori e 35 accertatori in circa 15 punti di controllo. I controlli sono a campione. Il personale è contrassegnato da gillet di colore diverso: bianco, giallo e arancione, questi ultimi possono erogare multe a chi non è in regola. Il personale è estremamente
precario nella fascia bianca, fatto di studenti, disoccupati e immigrati. C’è poi
una fascia di dipendenti comunali. Il corrispettivo economico è di 6 euro lordi l’ora.

Al personale è stata passata nei giorni scorsi la raccomandazione di non controllare i residenti, come se fossero riconoscibili. Perché? Per non disturbarli o per addestrare l’intelligenza artificiale a riconoscere in modo sempre più automatizzato e meno dipendente dal controllo umano le diverse categorie di persone o ancor peggio la persona stessa?
I controlli:
Il personale chiede a campione se si è in possesso del QR Code, verificando attraverso uno smartphone in concessione con app integrata, e indirizza chi ne è sprovveduto presso l’apposito ufficio video-sorvegliato predisposto nel piazzale della stazione per la regolarizzazione, sempre rispettando percorsi differenziati.
Alcune persone si sono rifiutate di giustificare la propria presenza e hanno chiesto al personale di controllo di dimostrare la legittimità della loro richiesta e se fossero abilitati a chiedere e trattare dati personali sensibili (cosa che non hanno potuto soddisfare). È stato minacciato l’intervento dei carabinieri se fossero stati trattenuti oltremodo, cosa che ha immediatamente fatto declinare ogni pretesa di controllo. Per chi è sprovvisto di QR/pagamento (gli “irregolari”), esiste un percorso di regolarizzazione sul posto supportato da operatori/steward. È stato montato un ufficio diviso in due blocchi di colore diverso, uno verde per chi deve ottenere il QR ma è esonerato dal pagamento e uno arancione per i turisti che devono pagare il ticket e ottenere QR. Nell’area arancione c’è uno sportello con operatori che, come in una biglietteria, conducono le operazioni di pagamento. A fianco nell’area verde ci sono degli steward che aiutano residenti, studenti, lavoratori, ecc., a eseguire da postazioni telematiche la procedura di generazione del QR Code. In alto al centro del soffitto sono installate due supporti con all’interno di ognuno due telecamere “intelligenti”, marca “Avigilon”.
Le telecamere all’interno del supporto sono dedicate al singolo settore (verde o
arancione), e puntano una sulla fila delle persone inquadrandole in pieno volto, mentre l’altra punta sul luogo in cui viene effettuata l’operazione.
La sperimentazione in atto prevede l’addestramento delle macchine per un futuro
riconoscimento automatizzato, oltre che l’addestramento delle persone alla sorveglianza di
massa e alla limitazione della propria mobilità e libertà.
Le telecamere sono dotate di Intelligenza Artificiale e Analitica Video, consentendo di
rilevare eventi critici in tempo reale e avviare allarmi automatici. Consentono immagini di
alta qualità, permettono lunghezze di raggio fino a 35 metri e permettono di seguire le
persone. Hanno capacità di elaborazione dati sul posto e probabile associazione tra immagini e dati raccolti attraverso QR e forme digitali di pagamento.
Queste soluzioni di videosorveglianza “intelligente” sono gestite nel centro operativo di telecomunicazioni e videosorveglianza della polizia locale, nella smart control
room, presso un centro interforze in Piazza San Marco, presso il comando operativo provinciale dei Carabinieri.
Essendo tutte queste forze esentate dal divieto all’utilizzo del riconoscimento facciale la sorveglianza di massa si struttura come funzione sempre più militar-repressiva. Il software
Avigilon Control Center (ACC) Enterprise, è ubicato presso il centro dati del Comune di Venezia, gestito da Venis s.p.a.
L’uso dei dati è a fine di controllo della popolazione, della mobilità ma non ultima la loro vendita.
Ovviamente oltre l’Intelligenza artificiale applicata alla nostra libertà di movimento abbiamo potuto immergerci in un passato noto di repressione, prepotenza, arroganza.

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