25 aprile 2025

Riceviamo dalle compagne friulane  e pubblichiamo per tutt*!!!!!!!

Buona Festa della Liberazione!
una Festa viva, resistente,
     arrabbiata, gioiosa,
     antifascista 

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 24 aprile 2025

Zardins Magnetics di giovedì 24 aprile 2025

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

“Non è MORIRE, è INSORGERE la PAROLA!”
su lotte, liberazioni, insubordinazione

Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
https://radioondefurlane.eu/

Riascolta le trasmissioni passate:
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

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25 Aprile 2025 a Porta San Paolo

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/giovedì 17 aprile 2025

Zardins Magnetics di giovedì 17 aprile 2025

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

“… non è la legge del valore… è l’ordine, nella forma dello stato, nazionale o sovranazionale, ad imporre il mercato… fondandosi sempre più sull’immaterialità dei beni e sullo spettacolo dei bisogni”
Un intervento di Riccardo d’Este sulla prima Guerra del Golfo, scritto a ridosso di quel conflitto (1991), riemerge e ci parla in modo illuminante della situazione attuale

Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
https://radioondefurlane.eu/

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Fuori i sionisti dal 25 aprile!

Assemblea pubblica martedì 15 aprile ore 17,30-Aula Majorana facoltà di Fisica alla Sapienza

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Venezia-Mestre, 14 e 15 aprile: Discussione sull’università in guerra a partire dal progetto RePair

Questo il volantino del collettivo sumud  repair (1)

RePAlR: oppressione altamente tecnologica.

L’oppressione che vive il popolo palestinese non è fatta solo di bombe, torture e violenze che l’infame “Israele” perpetua nei suoi confronti; è costituita da un insieme di dinamiche che si sono instaurate in 80 anni di colonialismo d’insediamento.

Una di queste è l’utilizzo delI’archeoIogia per giustificare l’esproprio dei territori palestinesi da parte di Israele. Ma oggi, grazie aII’inteIIigenza artificiale, questa oppressione diventa “altamente tecnologica”. Parliamo del progetto europeo del 2021, chiamato “RePAIR: Recostructing the Past: Artificial Intelligence and Robotics Meet Cultural Heritage”. Tra i collaboratori si trova al primo posto la Ben-Gurion University di lsraele, costruita sui territori palestinesi occupati, ed è coordinato da Ca’ Foscari (con un professore, Marcello Pelillo e quattro ricercatori di Computer Science), in collaborazione con l’università israeliana e il Parco Archeologico di Pompei, l’istituto Tecnologico Italiano e altre università europee.

“La ricerca archeologica israeliana è stata messa al servizio del progetto statale di colonizzazione (…) attraverso lo sviluppo concreto di siti archeologici e scavi nella Palestina storica e, in particolare, nei Territori palestinesi occupati (…), il furto e il saccheggio di manufatti archeologici palestinesi. (…) Queste strategie sono volte a cancellare deliberatamente la storia palestinese e l’attuale presenza palestinese. Lo Stato israeliano sfrutta l’archeologia per legittimare le narrazioni e le rivendicazioni statali sull’intera Palestina storica (…). Non è solo la Soprintendenza per l’archeologia a perpetrare queste pratiche, ma anche gli istituti e i dipadimenti di archeologia” (“Torre di Avorio e d’Acciaio” di Maya Wind).

Il genocidio in corso dimostra che algoritmi e intelligenze artificiali servono innanzitutto a fare la guerra, decretando la morte di migliaia di persone tramite comandi a distanza. Per Israele partecipare a RePAIR significa allenare gli algoritmi qua da “noi”, per poi utilizzare le intelligenze artificiali in maniera più raffinata per opprimere la popolazione palestinese. Questi mesi di genocidio algoritmico non hanno smosso la nostra università a recidere i rapporti con le università israeliane. Il fatto che Ca’ Foscari collabori con la Ben-Gurion University nell’utilizzo di intelligenza artificiale nel campo deII’archeoIogia ci ricorda che le nostre università, i rettori e le rettrici e chi prende parte a questi progetti, sono complici del genocidio in corso. Così come le diverse fondazioni di Leonardo SPA (Fondazione per l’ItaIia e per la scuola italiana), interessate a finanziare la ricerca STEM per indirizzarla verso i propri interessi di guerra, sono complici del clima di guerra che caratterizzerà le nostre vite, visti i rapporti economici e bellici che ci sono tra Leonardo SPA ed Israele.

Partiamo da questo progetto per approfondire i legami tra università e guerra! Lunedì 14 aprile dalle 15 a Ca’ Dolfin (Venezia, vicino Rio Novo e Rettorato) Martedì 15 aprile dalle 15 al campus Scientifico di via Torino (Mestre) Pomeriggi di socialità e confronto contro ricerca ed economia di guerra!

Collettivo sumud

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Trento, 14 aprile: Corteo contro ddl “sicurezza”, guerra, riarmo e in solidarietà con la Palestina

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Un giusto processo o un processo sommario, la giustizia o lo scalpo?

Comunicato stampa del collegio difensivo dei tre palestinesi processati all’Aquila per terrorismo in ordine alle gravi violazioni del diritto di difesa conseguenti alle decisioni assunte dalla Corte di Assise nella prima udienza dibattimentale.

Un giusto processo o un processo sommario, la giustizia o lo scalpo?

Nel mentre si sta consumando sotto gli occhi di ogni essere umano a Gaza e in Cisgiordania una delle maggiori tragedie a cui l’essere umano abbia mai assistito, si celebra all’Aquila, città incastonata tra i monti imbiancati del Gran Sasso d’Italia, il processo per terrorismo contro tre palestinesi accusati di sostenere la resistenza armata a Tulkarem, in Cisgiordania, contro l’occupazione militare israeliana.

In data 2 aprile 2025 si è tenuta presso la Corte di Assise de l’Aquila la prima udienza del processo contro Yaeesh Anan Kamal Afif, Doghmosh Mansour e Irar Ali accusati di associazione terroristica ex art 270 bis cp perché unitamente alla resistenza palestinese della Cisgiordania avrebbero partecipato moralmente alla lotta armata contro l’occupante straniero, fenomeno resistenziale ricondotto dalla magistratura requirente e giudicante alla categoria del terrorismo invece che al legittimo diritto alla autodeterminazione dei popoli.
Ebbene in primo luogo la Corte – diversamente dal Giudice dell’Udienza Preliminare che, in accoglimento dell’eccezione difensiva, aveva escluso dal fascicolo per il dibattimento l’acquisizione di 22 verbali di interrogatori di prigionieri palestinesi condotti prima dallo Shin Bet e successivamente dalla polizia israeliana, e ricevuti per rogatoria internazionale – ha acquisito 15 dei predetti verbali. In particolare, la Corte ne ha espunto dalla disposta acquisizione unicamente 5 rispetto ai quali al prigioniero palestinese non era stata neppure concessa la possibilità di contattare telefonicamente un difensore.

continua qui Comunicato stampa del collegio difensivo dei tre palestinesi processati all

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Genova 11 aprile/ Corteo contro la guerra e non solo!

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/giovedì 10 aprile 2025

Zardins Magnetics di giovedì 10 aprile 2025

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

✓ Far fiorire il deserto: il mito fondativo dell’agricoltura israeliana di dominio
✓ Cicatrici – Nunatak n. 75

Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
https://radioondefurlane.eu/

Riascolta le trasmissioni passate:
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

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Al Laurentino 38 il 12 e 13 aprile!

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Il corteo contro la guerra a Busto Arsizio

Riceviamo e pubblichiamo un magnifico resoconto della manifestazione di sabato 5 aprile 2025 contro la guerra a Busto Arsizio, cliccate qua e troverete  slogan, interventi, striscioni, immagini….

Antifasciste contro il pass

Una presenza determinata, chiassosa e solidale con la Resistenza Palestinese, contro il genocidio, la guerra e la NATO, in strada sabato scorso a Busto Arsizio. Circa 300 persone provenienti da molte città dell’Italia del nord hanno percorso tutto il centro di Busto, incuneandosi persino nello ‘struscio’ delle vie centrali, dove anche gli avventori seduti ai tavoli di bar e locali, non hanno potuto far finta di niente ascoltando gli interventi e, in alcune occasioni commentando positivamente l’iniziativa. Non così un paio di digossini che cercando di provocare si sono inseriti in coda al corteo, subito allontanati in maniera educata ma decisa.

Infine, è stata issata la bandiera palestinese sul pennone in piazza Trento Trieste, che per un giorno ha permesso a Busto Arsizio di trasmettere la incrollabile Resistenza Palestinese allo sterminio e all’oblio.

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Podcast dell’iniziativa Per Barbara e per Noi

Car* tutt*, pubblichiamo la registrazione dell’iniziativa del 5 aprile 2025 al Nido di Vespe < Per Barbara e per noi> divisa in due parti:

Parte prima: Introduzione/ Noemi

Clicca qui

Tra la prima e la seconda parte abbiamo proiettato il filmato <Quattro passi con Barbara Balzerani> di Donatella Furino e Emma Campili. La voce narrante è di Donatella Furino, le riprese sono di Margherita Diurno, il suono  di Roberto Boccia.

Parole scelte dai 5 libri di Barbara Balzerani: Compagna Luna, Cronache di un’attesa, Perchè io perchè non tu, La sirena delle cinque, Lascia che il mare entri.

Parte seconda: Cecilia/Silvia/ Elisabetta/Margherita

Clicca qui

Buon ascolto!

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Allarme Rosso 21/Blitz del governo,approvato il decreto sicurezza

Blitz del governo, approvato il decreto Sicurezza, varato dal governo Meloni nel Consiglio dei ministri di stasera (4 aprile 2025 n.d.r.). Nel dl ci sono norme che puniscono maggiormente le proteste e manifestazioni, tutelano le forze di polizia, vietano la cannabis light, tra le altre cose. Caricata la manifestazione a Roma mentre il Governo approva il Decreto legge. Feriti anche parlamentari.

Il Consiglio dei Ministri approva il decreto sicurezza

Dal Consiglio dei ministri è arrivato il via libera al decreto Sicurezzail dl con cui il governo Meloni ha deciso di aggirare lo stallo del ddl Sicurezza in Parlamento e passare direttamente allo strumento del decreto-legge, varato direttamente dall’esecutivo.

Il decreto legge che assorbe il ddl Sicurezza. dei 38 articoli in discussione solo 6 sono stati “limati” perché a rischio incostituzionalità, ma l’impianto rimane sostanzialmente invariato.

Il testo dopo la pubblicazione entrerà subito in vigore, e passerà al Parlamento, che avrà sessanta giorni di tempo per convertirlo in legge e senza che i parlamentari lo possano cambiare se non per aspetti molto marginali (la differenza tra un disegno di legge e un decreto-legge sta qui, tra le altre cose).

Nel dl nuove norme che aumentano le possibili pene per chi manifesta e potenziano le forze di polizia e i servizi segreti. Ma ci sono anche provvedimenti contro la cannabis light.

Il testo ha subito alcune modifiche rispetto a quello che si trovava bloccato al Senato, probabilmente per venire incontro alle richieste di modifica arrivate dal Quirinale e evitare alcuni aspetti che sarebbero risultati incostituzionali. Le opposizioni sono scese in piazza a Roma per protestare.

Secondo retroscena da fonti di stampa, sarebbero sei le norme che sono state cambiate anche su richiesta del Colle. Una era quella che obbligava gli enti pubblici (incluse le università e la Rai) a collaborare con i servizi segreti e fornire loro informazioni, anche ignorando le norme sulla privacy e sulla riservatezza. Nel testo del decreto, questa collaborazione è diventata non più obbligatoria ma facoltativa, e deve seguire la normativa sulla riservatezza dei dati.

Altra norma problematica era quella che prevedeva che anche la resistenza passiva, in carcere, fosse considerata pari al reato di rivolta. In questo caso, il (leggero) cambiamento è che potrà essere condannato solo chi non obbedisce a degli ordini impartiti per “il mantenimento dell’ordine e della sicurezza” nel carcere. Resta comunque possibile condannare chi non segue gli ordini, anche se non fa alcun danno materiale a persone o cose. La stessa regola si applica per le rivolte nei Cpr, mentre nei centri di accoglienza non può esistere il reato di rivolta.

Cambiato solo in parte anche il punto del ddl che puniva chi protesta contro la realizzazione di opere pubbliche – un passaggio che sembrava scritto appositamente per le contestazioni no Tav e in previsione di manifestazioni contro il ponte sullo Stretto di Messina. La precisazione in questo caso è che il reato non si applica per tutte le opere pubbliche, ma solo a quelle che servono per il trasporto, le telecomunicazioni, l’energia o altri servizi pubblici. La sostanza, comunque, non cambia.

C’era poi la controversa norma sulle schede sim vendute ai migranti: il ddl Sicurezza vietava di farlo a chi non avesse un permesso di soggiorno. La novità emersa nel decreto, anche in questo caso per andare incontro al Quirinale, è che ‘basterà’ un passaporto o un documento di riconoscimento come la carta d’identità.

Il decreto punta a rafforzare il contrasto al terrorismo, introducendo il reato di possesso di materiali utili alla preparazione di attentatiChi viene trovato in possesso di manuali, istruzioni o strumenti utilizzabili per atti terroristici rischia da 2 a 6 anni di carcere, mentre la diffusione di tali contenuti, anche online, comporterà una condanna fino a 4 anni.

Per contrastare le occupazioni abusive, il decreto introduce una pena da 2 a 7 anni di carcere per chi occupa un’abitazione privata con violenza o minaccia, e la polizia potrà intervenire immediatamente per sgomberare gli occupanti. Inoltre, il decreto prevede pene più severe per chi commette reati nelle stazioni ferroviarie e sui mezzi pubblici, come furti e aggressioni.

Ancora i reati di aggressione o resistenza a pubblico ufficiale. Prima, la legge prevedeva che nelle sentenze su questi illeciti non si dovessero più considerare le attenuanti generiche. L’idea è stata eliminata, perché non rispettava il principio che il diritto penale si deve applicare a tutti allo stesso modo. Una novità riguarda la tutela legale per le forze dell’ordine: il decreto aumenta le pene per chi aggredisce poliziotti, carabinieri e vigili del fuoco, con sanzioni da 2 a 5 anni per lesioni semplici, da 4 a 10 per lesioni gravi e da 8 a 16 per lesioni gravissime. Viene introdotto anche un finanziamento di 10 milioni di euro per l’uso delle bodycam da parte degli agenti e un rimborso fino a 10.000 euro per le spese legali degli agenti indagati per fatti di servizio. Se l’agente sarà riconosciuto colpevole con dolo, dovrà restituire l’importo ricevuto. Continua a leggere

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5 aprile a Busto Arsizio/Contro la guerra e tutto ciò che la rende possibile

Sabato 5 aprile 2025, Busto Arsizio, Piazza Garibaldi – Ore 15.00 Corteo!

Contro la guerra e tutto ciò che la rende possibile

-No ReArm Europe
Contro la “campagna di riarmo” dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri, che ci trascinano nel baratro di un nuovo conflitto mondiale. Fermiamo la macchina bellica, dalle fabbriche di morte alle basi militari presenti sui nostri territori.

-No all’economia di guerra
Dalla scuola alla sanità pubblica, dalle pensioni al lavoro: mentre centinaia di miliardi vengono destinati al riarmo ed ingrassano l’industria bellica, prosegue impunito il saccheggio e la distruzione di quel che resta dello stato sociale.

-No alla guerra interna e alla militarizzazione della società, della scuola e dell’università
Se all’esterno dei confini si sganciano le bombe, all’interno del Paese si inasprisce la repressione del dissenso, delle lotte e del conflitto sociale, come nel caso del DDL 1660. Aumentano anche la sorveglianza ed il controllo di massa, facilitate dall’impiego di tecnologie militari sperimentate sugli odierni campi di battaglia.

-No NATO
In occasione del 76esimo anniversario di fondazione dell’Alleanza atlantica, mobilitiamoci contro l’imperialismo occidentale coordinato dalla NATO, una minaccia costante alla pace, alla libertà e all’autodeterminazione dei popoli del mondo, a partire dalla vicina base di Solbiate Olona, dove ha sede il Comando multinazionale delle forze di intervento rapido dell’Alleanza.

-Palestina libera!
Per fermare il genocidio in corso in Palestina, sosteniamo la resistenza del popolo palestinese, recidiamo i legami di connivenza ed il supporto economico, politico e militare all’insediamento coloniale sionista.

La guerra comincia qui: dall’Italia, terzo maggior esportatore di armi verso Tel Aviv, responsabile anche dell’invio di almeno 2.5 miliardi di euro di armamenti a Kiev; dalla Lombardia, una delle regioni italiane con la più alta produzione militare; dalla provincia di Varese, che tra il 2022 e il 2023 ha visto le proprie esportazioni belliche crescere del 96.7% e che ospita anche la Leonardo SpA, il cui titolo in borsa ha registrato dall’inizio dell’anno un +70%.
E’ tempo di agire prima che sia troppo tardi, è tempo di rovesciare questo sistema di predazione, di colonizzazione, di sfruttamento e di morte.

Assemblea contro la guerra

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