Parma 14 giugno/Corteo contro i nuovi OGM e per l’agroecologia/Cambiare il campo!

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Ascolta lo spottino!

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Smart City per le guerre ai popoli

dall’ Assemblea Popolare di Busto Arsizio

La Smart City è una città “intelligente” che usa Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT) di ultima generazione, capaci di produrre un’enorme quantità di dati (attraverso sensori, telecamere, smartphone, dispositivi Internet delle Cose) e analizzarli attraverso l’IA e algoritmi, in tempo reale. La città diventa dato, come ogni nostra azione e comportamento, funzionale al controllo ma anche alla riorganizzazione della vita. Infatti, si è materializzata la possibilità concreta di organizzare la vita in una maniera nuova, grazie al rapporto simbiotico tra dispositivi tecnologici e dati.
Onnipresenza di tali dispositivi ed estrattivismo dei dati dalle vite singolari e collettive sono i binari della nuova organizzazione sociale contemporanea: quella che al possibile della vita ha sostituito il probabile del calcolo. La vita non sarà più qualcosa da scoprire, da soli o assieme, nei vastissimi ed infiniti spazi profondi del possibile, dell’incontro casuale, dell’errore, dell’imprevisto e dell’imprevedibile; no, sarà invece un calcolo, dove un evento si calcola probabilisticamente (aggregando e rielaborando dati che riguardano l’evento in questione) per prevedere cosa succede poi, e quindi avere la capacità di influenzare direttamente o indirettamente gli accadimenti.

La realizzazione della Smart City è possibile unicamente grazie alla rete 5G, che permette l’elaborazione e il trasferimento di una gigantesca mole di dati. Non è un caso che proprio in questi ultimi mesi abbiamo visto a Busto Arsizio la proliferazione di antenne 5G. Di recente a Busto Arsizio sono state installate anche 20 telecamere (l’intento del sindaco Antonelli è di arrivare a 100 entro 2 anni) collegate in diretta con la sala operativa della Polizia Locale, la cosiddetta Control Room, che utilizza un software di Intelligenza Artificiale (IA); un sistema, costato 180.000 euro, interconnesso con le sale operative del Commissariato di Polizia e della Caserma dei Carabinieri. Si tratta della videoanalisi di tipo predittivo che analizza in diretta le immagini delle telecamere per riscontrare comportamenti e situazioni ritenuti “anomali” e segnalarli con un “alert” nel giro di 2-3 secondi all’operatore della Control Room. Oltre a quelle collegate in diretta nella sala operativa, il software è in grado di analizzare a posteriori le immagini di tutte le 145 telecamere presenti sul territorio comunale e di tutti i dispositivi disponili, inclusi bodycam e smartphone, tramite un sistema che compatta ore intere di girato eliminando gli spazi vuoti e recuperando solo le immagini utili ad eventuali indagini, consentendo all’operatore di fare ricerche mirate e rapide attraverso filtri e algoritmi IA (pare, inoltre, che non sia più necessario neanche il riconoscimento facciale: l’IA è in grado di identificare una persona da abbigliamento accessori e vari dettagli).

Nel progetto Smart City rientra la “riqualificazione” di diverse aree in città, come quelle delle stazioni Nord e dello Stato e il quartiere Beata Giuliana dove è prevista la costruzione dell’ospedale unico. Questi progetti si inseriscono in un disegno di ridefinizione urbanistica in funzione della circolazione delle merci, dei consumatori e dei mezzi militari (considerando la presenza della vicina Base NATO di Solbiate Olona e il progetto NATO Urbanization 2035). In quest’ottica il 5 maggio di quest’anno alla Cargo City dell’Aeroporto di Malpensa, già collegato per via ferroviaria ad entrambe le stazioni di Busto Arsizio, è stato inaugurato il nuovo Ufficio Operativo del 1° Gruppo Ricezione e Smistamento dell’Aeronautica Militare, “consentendo un sensibile potenziamento delle capacità doganali e un’ulteriore riduzione dei tempi di transito dei materiali e dei sistemi d’arma destinati ai Reparti della Forza Armata”. Le città intelligenti sono sempre più studiate in ambito NATO, come i teatri in cui si svolgeranno i futuri conflitti armati. Ambienti urbani in cui la NATO sperimenta scenari virtuali o reali di combattimento che vedono gli apparati militari prendere il controllo dell’infrastruttura tecnologica presente, dai sensori ai centri di controllo come le Smart Control Room. Tutti i sistemi tecnologici che sostengono le nostre città intelligenti devono essere configurati secondo principi di interoperabilità e dualuse per permettere ai sistemi militari di utilizzare la struttura tecnologica delle città.
Israele è il centro e il laboratorio delle nuove tecnologie belliche, che sono soprattutto cibernetiche, e delle tecnologie di sorveglianza di massa. Le esporta in tutto il mondo, a tutti gli stati che se ne servono contro minoranze interne e dissidenti. Le sperimenta sul campo, sul popolo palestinese. Digitalizzazione e militarizzazione delle infrastrutture civili, processi di comando e controllo, l’utilizzo di sistemi autonomi, tutto questo lo troviamo già all’interno di molte smart cities. La stessa dottrina militare di guerra centrata sulle reti civili e militari integrate si manifesta in tutta la sua volontà di dominio e distruzione in Palestina, dove Israele utilizza l’informazione estorta alla popolazione e la trasforma in vantaggio competitivo, raggiungendo gradi di letalità senza precedenti. Consapevoli del ruolo della città in cui viviamo come campo di battaglia, sappiamo che rompere la normalità dei meccanismi di pacificazione urbana è il primo passo per rifiutarci di servire da massa di manovra.

Scarica il testo qui Smart-city-per-le-guerre-ai-popoli-BustoArsizio

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Busto Arsizio sabato 7 giugno/Tecnologie per la guerra ai popoli

Arriva anche a Busto Arsizio l’iniziativa già svolta a Bologna, Ravenna, Cesena e Mantova:
https://antifascistecontroilpass.noblogs.org/palestina-e-smart-city-a-busto-arsizio/

Mentre qui da noi ci presentano le smart city come oasi di progresso, sicurezza e sostenibilità, in Palestina il loro vero volto si manifesta nella vita di tutti i giorni: controllo sociale e militarizzazione sono le parole d’ordine che si celano dietro questi progetti che stanno tentando in ogni modo di esportare anche qui da noi.
Sì perché, a differenza di quanto qualcuno possa pensare, l’utilizzo delle telecamere con tecnologia avanzata non è finalizzato alla nostra sicurezza, ma al totale controllo H24 su ognuno di noi.Incontro pubblico per fare collettivamente il punto sul progetto smart city a Busto Arsizio: installazione delle telecamere con intelligenza artificiale, delle antenne 5g e cosiddetta riqualificazione di alcune aree in città “.
Proiezione di video estratti da tre documentari sulle smart city Palestinesi realizzati da Al Jazeera e doppiati in lingua italiana.
Interventi da Bologna, Milano e da esponenti della comunità palestinese in Italia.

promuovono
Assemblea Popolare di Busto Arsizio
Assemblea Antifascista contro il green pass di Bologna
Lavoratori Autorganizzati di Ravenna
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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/giovedì 5 giugno 2025

Zardins Magnetics di giovedì 5 giugno 2025

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

-“Tra disadattati, sfruttati e nativi: l’unità!” Letture e divagazioni a partire dal libro Alcuni scritti su Kamina Libre – Identità irriducibili di una lotta anticarceraria

Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
https://radioondefurlane.eu/

Riascolta le trasmissioni passate:
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

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Allarme Rosso 24/il decreto sicurezza è diventato Legge!

Ieri sera il <decreto sicurezza> è diventato Legge! 39 articoli che introducono 14 nuovi reati e nove aggravanti di reati già esistenti, svariate e numerose tutele per le forze dell’ordine, ampliamento dei poteri dei servizi segreti…di fatto una legge che mira ad azzerare ogni possibilità di dissenso, a criminalizzare ulteriormente la vita delle classi subalterne.

Da Osservatorio Repressione l’analisi del decreto https://www.osservatoriorepressione.info/il-senato-approva-in-via-definitiva-il-decreto-sicurezza/

…e leggete qui  

DOSSIER SUL DDL 1660 – UNA LEGGE LIBERTICIDA

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Bolzano 2 giugno/Una Repubblica affondata sulla guerra

Una repubblica affondata sulla guerra, un governo complice di un genocidio. Manifestazione a Bolzano il 2 giugno

Bolzano – 2 giugno h 9 Piazza Domenicani

Manifestazione contro il genocidio del popolo palestinese

UNA REPUBBLICA AFFONDATA SULLA GUERRA
 
UN GOVERNO COMPLICE DI UN GENOCIDIO

Il 20 maggio Israele ha iniziato l’operazione militare “Carri di Gedeone” ossia la soluzione finale della questione palestinese. L’obiettivo dichiarato pubblicamente dal terrorista di Stato Netanyahu è quello di occupare in maniera permanente la Striscia di Gaza e costringere i palestinesi a lasciare la propria terra, resa inadatta alla vita dopo 20 mesi di bombardamenti quotidiani che hanno sterminato i palestinesi e devastato tutte le infrastrutture civili e il sistema sanitario. Da oltre due mesi a Gaza non entrano cibo e medicine, numerosi bambini e anziani sono morti di fame o per le conseguenze della malnutrizione. Innumerevoli sono i palestinesi morti per mancanza di cure e medicine. La salute psichica dei gazawi é compromessa. Nei lager israeliani decine di migliaia di prigionieri palestinesi sono vittime di torture terrificanti, spesso fino alla morte. Sono oltre 70.000 i palestinesi sterminati dai sionisti, fra di essi almeno 20.000 bambini, una cifra che delinea come quello a Gaza sia un infanticidio di massa senza precedenti.

Come ha scritto Yousef Hamdouna, il genocidio di Gaza rappresenta un momento cruciale di trasformazione nell’approccio alla questione dei popoli sottoposti a occupazione. L’obiettivo di Israele è disgregare la società palestinese, ricostruendola secondo le proprie condizioni. L’uso della fame come arma non può essere compreso se non come parte del più grande esperimento di ingegneria sociale violenta condotto su un intero popolo, attuato attraverso fasi precise e pianificate. In questo quadro la fame non è solo uno strumento di sottomissione, ma un mezzo con cui Israele intende riscrivere la struttura psicologica e sociale della società palestinese spostandone le priorità: dal pensiero rivolto alla liberazione collettiva al pensiero rivolto alla sopravvivenza individuale a qualunque costo: un corpo senza anima, disposto ad accettare di sopravvivere senza alcuna prospettiva politica e senza diritti.
Mentre il Genocidio del popolo palestinese procede in un bagno di sangue quotidiano, un sondaggio condotto dalla Pennsylvania State University rileva come il 47% degli israeliani approvi lo sterminio dei palestinesi mentre l´82% appoggia la loro deportazione. Il primo genocidio automatizzato e in diretta televisiva della storia é normalizzato democraticamente al punto che in Israele é diventato un argomento di discussione parlamentare. Ci sono infatti ministri che organizzano convegni per la colonizzazione di Gaza mentre altri deputati affermano, senza troppi problemi, la necessitá di sterminare i bambini palestinesi. Ma tale barbarie non sarebbe stata possibile senza la costante disumanizzazione del popolo palestinese e della sua Resistenza operata dai principali media occidentali, i quali hanno rilanciato le menzogne della propaganda israeliana distorcendo la realtá, rovesciando le responsabilitá, violentando il linguaggio.
Questo orrore è reso possibile dall´appoggio politico, economico e militare fornito dagli Stati Uniti e dall´Unione Europea. Anche il Governo italiano e il suo apparato militare-industriale é complice di questo genocidio. I piloti dei cacciabombardieri israeliani si sono addestrati anche in Italia nel corso di esercitazioni compiute con l´Aeronautica italiana. I cannoni da 76 mm delle corvette con cui Israele bombarda Gaza dal mare sono forniti da Oto Melara, del gruppo Leonardo, la stessa multinazionale che ha acquistato il 10% della Start-up altoatesina Flying Basket, i cui droni sono in uso anche presso la 173ma Airborne Brigade dell´Esercito degli Stati Uniti, di stanza a Vicenza.

Dopo oltre 3 anni di guerra fra NATO e Russia sul suolo ucraino e 20 mesi di genocidio a Gaza, é sempre piú evidente che siamo entrati in una fase di scontro fra le principali potenze per l´egemonia e la spartizione/saccheggio di risorse. In questo quadro il piano ReArm Europe/Readiness 2030 varato lo scorso marzo dalla Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen, col quale si intendono mobilitare 800 miliardi di euro per la difesa (che verranno tolti a sanitá, istruzione pubblica, servizi), costituisce un salto di qualità senza precedenti negli ultimi decenni nella corsa al riarmo. Un´economia sempre piú di guerra in cui aziende dell´apparato militare industriale come Leonardo, Rheinmetall e Iveco Defence Vehicles stanno maturando profitti osceni.

Questa corsa al riarmo sta producendo effetti devastanti sulle vite dei proletari ai quattro angoli del pianeta: centinaia di migliaia morti sui teatri di guerra e di genocidio, peggioramento delle condizioni di lavoro, salariali e di esistenza in tutto l’occidente a causa dei tagli alla spesa sociale e all’attacco frontale ai diritti e alle agibilità delle lotte e del dissenso sindacale e sociale. In tal senso il DL sicurezza da stato di polizia varato dal Governo Meloni rappresenta un attacco preventivo senza precedenti alla classe lavoratrice.

Sabbia e non olio negli ingranaggi della guerra e del Genocidio! Non un soldo non un uomo per le loro guerre!

FERMIAMO IL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE!

NO AL RIARMO! NO AL DECRETO SICUREZZA!

Assemblea solidale con il popolo palestinese – Bolzano

freepalestinebz@inventati.org – Telegram “Free Palestine BZ”

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Venezia 2 giugno/Contro la Repubblica delle armi

Venezia 2 giugno/ Contro la Repubblica delle armi Corteo antimilitarista

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Fermiamo i venti di guerra/ 31 maggio corteo regionale a Trieste

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Contro il decreto sicurezza/31 maggio ore 14 piazza Vittorio

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/giovedì 29 maggio 2025

Zardins Magnetics di giovedì 29 maggio 2025

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

-Continuiamo a ragionare sullo Stato e sul carattere violento del Diritto prendendo spunto da gesti individuali e collettivi di non collaborazione, di rivolta morale e di pura lotta contro il genocidio automatizzato e per la liberazione del popolo palestinese. E rileggendo Walter Benjamin.

Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
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Riascolta le trasmissioni passate:
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Allarme Rosso 23/Joint Stars 2025/la Sardegna come al solito teatro di guerra!Ma con qualcosa in più!

    <Dall’8 al 30 maggio 2025 la Sardegna è il teatro di Joint Stars 2025 (JOST25), la più rilevante esercitazione interforze organizzata dalla Difesa italiana, pianificata dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI)>

L’ennesima esercitazione militare in Sardegna organizzata con grande dispendio di forze si chiama “Joint Stars” 2025. Come al solito porterà disagi, inquinamento, militarizzazione del territorio, sottrazione di risorse per gli abitanti ma quest’anno ha una novità degna del momento  storico che stiamo vivendo in cui il potere vuole collaborazione attiva, partecipazione  e coinvolgimento anche delle scuole nella campagna finalizzata a promuovere l’immagine delle forze armate e ad abituare fin dalla più tenera età all’idea della guerra. La campagna è sponsorizzata dalla Regione Sardegna, dal Comune di Cagliari e da privati, tra i quali i maggiori produttori di armi in Italia, coadiuvati da colossi commerciali come la Conad: Il 10 e l’11 maggio a bordo della portaerei Trieste, ormeggiata nel porto di Cagliari, le bambine e i bambini del capoluogo regionale hanno potuto fare gratis uno screening pediatrico, un tempo svolto nelle scuole elementari e nei dispensari pubblici, da anni chiusi. La denuncia viene dalle associazioni antimilitariste Warfree e Comitato riconversione Rwm. E’ stato distribuito gratuitamente un pranzo a cura dei cuochi militari. Le scuole erano state sollecitate da Comune e Regione a pubblicizzare l’iniziativa presso i genitori.

Manifesto da brividi

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Smart cities, guerra e controllo sociale

Trento, giovedì 29 maggio, Spazio Anarchico “El Tavan” ore 19

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La Parentesi di Elisabetta del 24 maggio 2025/Il corpo a singhiozzo

Femminismo e Smart City

Il corpo a singhiozzo.

Elisabetta Teghil

[…] per costringere le persone a lavorare al servizio di altri, che si trattasse di lavoro pagato o meno, il capitalismo ha sempre dovuto ristrutturare l’intero processo della riproduzione sociale, rimodellando il nostro rapporto con il lavoro oltre al nostro senso d’identità, di spazio e tempo, e della nostra vita sociale e sessuale […] S. Federici, Oltre la periferia della pelle, D. Editore p.135

Ma quale Stato, ma quale Dio,Sul mio corpo decido io! (slogan gridato dal femminismo nelle piazze)

Il corpo è mio, dello Stato o del mercato? (striscione della coordinamenta, 25 novembre 2022)

<È tempo di passare dalla pianificazione urbanistica alla pianificazione della vita urbana.> Manifesto della Città dei 15 minuti di Carlos Moreno

La questione del corpo è sempre stata al centro delle teorizzazioni e delle pratiche femministe perché la nostra storia, la nostra memoria e la nostra esperienza ci hanno fatto comprendere l’importanza che la gestione dei corpi riveste per il potere.

Ogni volta che il capitalismo ha avuto la necessità di ristrutturare il processo produttivo ha messo le mani sui corpi direttamente e indirettamente. Ha chiuso i corpi fuori dai terreni comuni con le enclosures, ha bruciato direttamente i corpi refrattari con la caccia alle streghe, li ha marchiati come schiavi, li ha costretti ad accettare la ridefinizione del tempo e dello spazio, gli orari della fabbrica e della scuola ma anche quelli del tempo di lavoro e del tempo libero, ma anche quelli di quando è opportuno sposarsi e non sposarsi, fare figli o non farli…l’arco della giornata, l’arco dell’anno e l’arco della vita scanditi da tempi, modi, spazi definiti per noi dal capitale a seconda delle sue necessità. Ha diviso i corpi delle sante da quelli delle puttane a seconda degli obiettivi che voleva ottenere dalle donne messe al lavoro sessuale, riproduttivo e di cura. Le puttane le ha chiuse nei bordelli, le sante le ha chiuse in casa con leggi, norme, stigmi adeguati e sempre pronti all’uso.

E’ per questo che quando abbiamo letto nel Manifesto della Città dei 15 minuti di Carlos Moreno

«È tempo di passare dalla pianificazione urbanistica alla pianificazione della vita urbana. Ciò significa trasformare lo spazio della città, ancora altamente mono-funzionale con le sue diverse aree specializzate, in una realtà policentrica, basata su quattro componenti principali -vicinanza, diversità, densità e ubiquità– per offrire a breve distanza le sei funzioni sociali urbane essenziali: vivere, lavorare, fornire, curare, imparare e godere»…«Dobbiamo essere creativi e immaginare, proporre e costruire un altro ritmo di vita, altri modi di occupare lo spazio urbano per trasformarne l’uso. Preservare la nostra qualità di vita ci impone di costruire altre relazioni tra due componenti essenziali della vita cittadina: il tempo e lo spazio».

abbiamo fatto un sobbalzo e improvvisamente tutto quello che in questi ultimi anni avevamo analizzato, cercato di capire, denunciato è andato a sintesi.

Ci siamo ribellate in tempi diversi, in modi vari, alla gestione dei nostri corpi da parte di altri, da parte degli uomini, da parte del potere, il modo di produzione patriarcale e quello capitalista sono intrecciati, qualcosa abbiamo ottenuto…qualche briciola concessa, abbiamo creduto di essere finalmente padrone dei nostri corpi, ma non era vero. Ci siamo di nuovo affidate a chi decideva per noi i tempi, i modi e gli spazi del vivere. Abbiamo permesso che medicalizzassero i nostri corpi, con il nostro entusiasta consenso, che mercificassero la nostra capacità riproduttiva, con la nostra entusiasta partecipazione, abbiamo accettato di mettere in gara i nostri corpi nella corsa alla meritocrazia, alle fettine della torta per dimostrare di nuovo al capitale e agli uomini che eravamo brave anche noi, che anche noi avevamo dei corpi in grado di sottomettere altri corpi…abbiamo venduto i nostri corpi e le nostre menti al miglior offerente…in primis agli esperti di tutti i tipi. Sì, è vero, in questi anni abbiamo ottenuto qualcosa ma evidentemente non abbiamo capito. Sì, è dura da digerire capire di non aver capito, ma questo non deve impedire a un femminismo che non è più femminismo di riflettere su quello che è successo e sta succedendo e tornare sui suoi passi. Perché di solito invece accade che chi ha intrapreso una strada contro se stessa poi non lo vuole assolutamente ammettere e non solo ficca la testa sotto la sabbia ma difende posizioni indifendibili. Non tutte le femministe per fortuna, ma veramente poche. E chiaramente queste parole sono per le femministe in buona fede, non certo per le patriarche che sanno benissimo quello che fanno.

Quando, durante la così detta pandemia, il potere ha decretato che dovevamo stare chiuse in casa contro ogni buon senso, quando ha instaurato coprifuoco, divieto di assembramento e di circolazione, stato di emergenza prova di stato di guerra, stigma e punizione, quando ha medicalizzato ogni nostro atto quotidiano, quando ha diviso le persone in persone di serie A e di serie B a seconda se possedessero un lasciapassare o no, quando è stato negato l’accesso al lavoro e allo stesso vivere quotidiano a chi non lo aveva, quando i nostri corpi sono stati coartati in maniera così eclatante perché il così detto femminismo non è insorto ma anzi si è messo dalla parte del potere? Avevamo a disposizione tutti i mezzi necessari per decidere da sole, per organizzarci da sole, per capire…li avevamo lì davanti, ce li avevano dati anni di esperienza, di storia e di memoria…e il così detto femminismo che va per la maggiore si è consegnato al nemico. Ribadisco, non tutte per fortuna, ma veramente poche.

L’interesse per il corpo è evidente che è a singhiozzo, meramente utilitaristico e categoriale, estremamente fuorviante e anche pericoloso perché asservito alle ragioni politiche che governano questa società. Questo “femminismo” si agita sulle restrizioni all’aborto, sulle difficoltà delle transizioni di genere oppure sulle quote rosa oppure sui tetti di cristallo…ma dove si agita? All’interno delle gabbie che hanno predisposto per noi, gabbie visibili e invisibili come galline dentro i pollai. E si beccano e starnazzano e ogni tanto qualcuna viene presa e le viene tirato il collo, ma tutto continua come prima. E’ possibile che non si accorgano di quello che è successo e sta succedendo? Continua a leggere

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Sanremo 25 maggio:Presidio al carcere

Presidio solidale al carcere di Sanremo/Stecco libero!

ilrovescio.info

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/giovedì 22 maggio 2025

Zardins Magnetics di giovedì 22 maggio 2025

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

-Al di là di opinioni e di polemiche, al di là del verbalismo social, la gioia di stare assieme e la passione collettiva per poter rompere l’incantesimo spettacolare

Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
https://radioondefurlane.eu/

Riascolta le trasmissioni passate:
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

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