“Apprendisti stregoni e pifferai”
Con riferimento all’assalto alla redazione di Charlie Hebdo e alle vicende successive si fanno tante illazioni e qualcuno ha delle certezze sugli esecutori materiali. Ma la giurisprudenza, in questo e in tutti gli altri paesi, ci dice che i mandanti sono responsabili quanto, se non di più, degli esecutori.
E i mandanti sono facilmente identificabili in quelli che hanno sdoganato il fondamentalismo islamico.
E’ una storia che parte da lontano, dal colpo di Stato contro Mossadeq in Iran, promosso dall’Inghilterra e dagli Usa e non lo diciamo noi, ma le carte desecretate proprio negli Stati Uniti.
Poi è venuto l’Afghanistan, dove per rovesciare un governo laico, tra l’altro con numerose donne che ricoprivano alte cariche istituzionali , sempre gli Usa con l’aiuto dei servizi pakistani, hanno sostenuto e appoggiato i Talebani.
Poi ancora, l’aggressione alla Jugoslavia, con relativi bombardamenti aerei, che ha disintegrato uno stato federale, multietnico e multiconfessionale, portando per la prima volta dopo il ’45, la guerra dentro l’Europa, addirittura ai confini con l’Italia, in un crescendo di crimini con l’uso dell’uranio impoverito, con il bombardamento delle fabbriche, della televisione di Stato e relativa redazione e dell’ambasciata cinese. Oggi la Jugoslavia è un mosaico di staterelli alcuni dei quali veri e propri crocevia della malavita organizzata internazionale.
Ed ancora l’Iraq, la Libia e, ultima arrivata, la Siria.
Per rimanere nel mondo arabo, gli ultimi tre paesi citati erano laici. Contro di loro sono state scatenate le forze più retrive dell’integralismo mussulmano finanziate, equipaggiate ed addestrate sempre dagli Usa con l’aiuto dei Servizi dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi.
Veri e propri apprendisti stregoni hanno evocato le forze più oscurantiste di quelle aree geografiche e, come per i talebani, sono poi loro sfuggite di mano.
Le vicende francesi presentano un altro risvolto peculiare, di dominio pubblico e sotto gli occhi di tutti, per indagare il quale non è necessario essere raffinati politologi o studiosi di geopolitica ed è rappresentato dal fatto che non solo la Francia partecipa attivamente all’aggressione alla Siria, ma ha svolto un ruolo importante in Libia e ha mandato truppe in tutta l’africa francofona in un rapporto di dipendenza e contemporaneamente di autonomia nei confronti dell’imperialismo statunitense.
Ma l’aspetto più importante e che ci riguarda più da vicino è che, nel nome della patria attaccata, si è fatto appello all’unità della nazione, facendo dimenticare la divisione in classi e la lotta di classe, riproducendo il meccanismo utilizzato alla vigilia della prima guerra mondiale che aveva tanto bene funzionato in quella occasione.
A Parigi, i potenti della terra a braccetto in prima fila, quelli che affamano, bombardano, uccidono, occupano territori, devastano risorse e popolazioni, abbattono lo stato sociale, gettano sul lastrico ogni giorno gente senza lavoro e senza casa….proprio loro hanno chiamato a raccolta e i pifferai hanno suonato i loro strumenti in ogni dove chiamando tutto il paese sotto il tricolore…… tutto il variegato mondo socialdemocratico odierno si è compattato, dimenticando o facendo finta di dimenticare, non solo la lezione della storia, ma soprattutto i discorsi tanto nobili e belli quanto inconsistenti e falsi fatti fino al giorno prima.
Gli stessi discorsi pelosi che hanno consegnato vasti strati delle periferie urbane ai fascisti. La sovrapposizione, volutamente operata dal neoliberismo attraverso la socialdemocrazia di parole come “sinistra” con il politicamente corretto, con il feticcio della legalità e della democrazia occidentale, ha consegnato l’insofferenza, l’alterità nei confronti di questa società all’integralismo islamico.
E qui si smaschera il vero volto di verdi… socialisti…. socialdemocratici…. veri e propri ascari e collaborazionisti dei progetti neocolonialisti.
Le classi non esisterebbero più, non esisterebbero più oppressi e oppressori, ricchi e poveri….ma una sola minaccia, il nemico esterno e tutti/e avrebbero il dovere di rispondere in difesa della civiltà occidentale contro la barbarie.
Ma la barbarie non era il capitalismo?
In definitiva si è trattato di una vera e propria prova generale, un passo avanti verso l’aggressione alla Russia e alla Cina, una verifica della risposta della popolazione occidentale di fronte alla chiamata alla guerra che per le caratteristiche economiche e militari dei paesi aggressori e di quelli aggrediti si trasformerà in una vera e propria catastrofe per l’umanità.
A conferma che il capitalismo, nel suo naturale processo di autoespansione non può non ricorrere alla guerra, tanto più nella stagione neoliberista in cui è approdato, stagione caratterizzata da un attacco senza esclusione di colpi contro la piccola e media borghesia,i lavoratori tutti/e, i popoli del terzo mondo e tutti quei paesi che non accettano e che recalcitrano e che non vogliono diventare fabbriche a cielo aperto delle multinazionali e/o aree di penetrazione economica.
Gli stati europei si trovano nella situazione di voler esercitare il loro ruolo imperialistico e nello stesso tempo di essere vassalli dello stato del capitale, cioè gli Usa, che li chiamano all’ordine sotto la propria bandiera.
Gli Stati Uniti lavorano su un doppio binario, da una parte vogliono usare gli stati europei, e, contemporaneamente, sabotano l’Unione Europea nei cui confronti il prossimo devastante colpo sarà il TTIP.
Tempi cupi ci aspettano, non si tratta di essere pessimiste si tratta di essere realiste.
Vediamo di non fare la fine dei topi di Hamelin, recuperiamo la lotta di genere e di classe.