ALL’ARMI, ALL’ARMI LA CAMPANA SONA
Come l’Europa ci costringe a vivere il riarmo
di Noemi Fuscà
L’Europa (intendiamo l’apparato politico) sta letteralmente prendendo in giro
l’intera popolazione con la questione del riarmo.
Soldi da investire nella guerra quando intere nazioni sono completamente allo
sbaraglio, con stipendi da fame, condizioni di lavoro al limite dello schiavismo e
totale distruzione di ogni tipo di politica welfare perché oggi se vuoi qualcosa
che sia anche un diritto basilare devi essere un Buon cittadino se no non ti
meriti nulla. E come femministe ve lo possiamo certificare che comportarsi da
brave bambine non è mai servito a nulla se non a essere più assoggettate.
Togliere autonomia economica infatti è una forma di violenza antica e
dovremmo farci i conti, anche solamente attraverso la consapevolezza perché
spesso possiamo poco e non è facile sottrarsi dall’oppressione in una società
completamente alienata. Siamo carne da macello per loro che parlano di pace
e riarmo, che falsificano l’idea di comunità e i diritti per toglierci ogni
autodeterminazione in nome del nostro bene.
In queste settimane prima Macron, e ora l’Ue stanno proponendo kit di
sopravvivenza alla guerra e incitano la popolazione a fare scorte per
sopravvivere almeno per 72 ore.
Ci perculano.
Stanno solo creando una hype per una guerra che nessuno vuole ma che loro
devono sostenere avendo sbagliato tutto nella gestione del conflitto tra Russia
e Ucraina since 2014 (se non prima). Ci sono come al solito molti interessi
economici ma a questo si aggiunge l’aver capito con il Covid che esistono molti
modi per assoggettare con la paura un’intera popolazione. E la paura della
morte in una società che non vuole più morire, che vorrebbe pensare che la
medicina sia infallibile e la scienza solo esatta e mai errata, distrugge tutto,
annienta lo spirito critico, mette ansia e aumenta disturbi psichici, toglie il fiato
e annebbia il giudizio.
La guerra ci sarà perché loro, chi governa il mondo, vogliono la guerra e
stanno cercando ogni modo di rendere reale questo desiderio.
Le soluzioni per evitare tutto questo sono alla luce del sole tant’è che molti di
colori e pensieri diversi oramai ci sono arrivati, ci sarebbero soluzioni che come
femministe ci piacciono pochissimo, siamo piene di soluzioni contro un nuovo
conflitto su territorio europeo ma a loro non interessa, tant’è che piuttosto che
ammettere la debacle in cui stanno portando l’intero continente, consigliano kit
di sopravvivenza. Propongono palliativi per soffrire, forse, meno, che ci tolgono
totalmente l’autonomia di movimento e pensiero grazie alla paura di una
guerra imminente e devastante come nessuna guerra fino ad oggi è stata.
Più facile demandare a noi il compito di tutelarci.
Ma mi domando: l’idea di avere un esercito non nasce dall’idea di difendere la
propria popolazione e dimostrare la propria supremazia? Non abbiamo gli
eserciti proprio perché in un mondo dove il più forte vince, avere un esercito è
sempre stato uno scudo per dire guarda che posso difendermi non mi
attaccare? Perché vogliamo un esercito europeo se poi di noi tutte non importa
nulla a nessuno? Che devono difendere? Forse lo fanno solo per il
mantenimento del loro potere? Dovremmo ragionare su che tipo di potere
vogliono manifestare, non è sovranità perché fa brutto, non è la difesa dei
popoli, quindi è un potere autorefenziale? Perché vogliono andare in una
direzione dove noi non contiamo assolutamente nulla? Non abbiamo più Re e
Imperatori e anche fosse avrebbe più senso un esercito rispetto a ciò che sta
prospettano l’Europa.
Questa del kit potrebbe anche solo essere uno spauracchio per noi bestie,
come abbiamo detto negli ultimi cinque anni hanno capito come poterci
assoggettare senza grandi sforzi, con la guerra tra poveri e il controllo sociale.
Infatti analizzando il kit, togliendo cibo, acqua e medicine di base l’elemento
che torna è il controllo. Infatti sarà rafforzato il ruolo del Siac, la Single
Intelligence Analysis Capacity, l’intelligence europea, l’obiettivo dei prossimi
anni sarà l’implementazione del controllo satellitare per osservare cosa
succede, un upgrade del sistema delle app come il quella del Green pass o
quella per avvisare delle calamità naturali. Roba che già esiste ovviamente ma
che verrà utilizzata a tappeto. (Mi domando come mai vi preoccupate tanto
della privacy, dell’uso del digitale per i bambini e poi queste cose non vi
spaventino, ma così perderei il filo del discorso).
Da notare come femminista che sono quelle che noi chiamiamo patriarche a
proporre oramai questo assoggettamento: Von Der Layen, Lahbib, Minxatu
tanto per fare qualche nome, a testimoniare che l’emancipazionismo è bello ma
da solo senza femminismo non porta certo alla liberazione di nessuna.
Una cosa però che ho trovato molto sarcastica, sono i documenti plastificati,
cioè scoppia un conflitto con uso di armi apocalittiche con governanti piazzisti e
incapaci di gestire pure la loro economia domestica e a noi servono i
documenti di riconoscimento? Ok, l’acqua, ok il cibo, o le medicine e strumenti
di sopravvivenza tipo un coltellino alla Mc Gyver va bene pure il controllo
satellitare perché ha un senso nella loro logica di sopraffazione ma i documenti
sono una grossa presa in giro. Cioè dopo che hanno raso al suolo le nostre vite
dobbiamo pure presentare i documenti da bravi cittadini?
Fa ridere ma fa anche riflettere. Come fa ridere che si chiedano i soldi contanti,
oltre al fatto che i soldi in guerra servono per la borsa nera e basta, ma non
stavano digitalizzando le monete per eliminare completamente il cash?
Sicuro dobbiamo stare attente e capire come opporci a questo pandemonio,
ma sembra tutta una grossa presa in giro, dove non sanno più che pesci
pigliare e le stanno provando tutte per far vedere sia che sono bravi vassalli
della Nato sia che potremmo essere un continente che tiene testa agli Usa.
Dovremmo imparare che loro la storia la manipolano e che noi abbiamo già
visto quello che potrebbe accadere, magari stavolta facciamo che Cassandra
abbia voce.