Giorgia Meloni intervenendo all’ Assemblea generale della Cisl, in corso qui a Roma, ha auspicato «Una nuova alleanza» tra imprese e lavoratori, ma anche tra governo e sindacato in qualla logica del confronto che implica «un fare un passo in avanti sempre per i lavoratori, per le realtà del tessuto produttivo e per la crescita della nazione» e ha dichiarato che serve «innovare il nostro modello economico produttivo coniugando sussidiarietà e crescita. Il che significa rifondare la dinamica fra impresa e lavoro, superando una volta per tutte questa tossica visione conflittuale che anche nel mondo del sindacato qualcuno si ostina ancora a sostenere».
Ora confrontate queste dichiarazioni con queste del Patto di Palazzo Chigi fra Confindustria e Confederazione generale delle Corporazioni fasciste, 21 dicembre 1923
“Il principio che l’organizzazione sindacale non deve basarsi sul criterio dell’irriducibile contrasto di interessi tra industriali ed operai, ma ispirarsi alla necessità di stringere sempre più cordiali rapporti tra i singoli datori di lavoro e lavoratori, e fra le loro organizzazioni sindacali….”
Però per non dimenticare come siamo arrivate fino ad oggi, leggete anche qui