Riceviamo e pubblichiamo!
Domenica 19 maggio, circa 200 persone si sono radunate davanti al CPR di Ponte Galeria, rompendo per due ore la normalità e il silenzio. I cori e gli interventi si sono intrecciati con le grida di chi è recluso.
Due ore di musica e solidarietà nei confronti dellx detenutx, di chi è reclusx e torturatx, nelle gabbie come i CPR così come in quelle a cielo aperto come Gaza. Nello specifico, diversi interventi hanno sottolineato la vicinanza nei confronti di Seif Bensouibat, rinchiuso a Ponte Galeria dopo la revoca dello status di rifugiato per aver postato sui propri canali social dei contenuti solidali con la resistenza palestinese.
Una storia che ben conosciamo, che si intreccia con le molteplici biografie ingabbiate in questi luoghi di detenzione, che conferma solamente la natura assassina di posti come questi, di chi li ha creati come di chi li sta riempendo.
Il presidio è stato un’occasione per comunicare all’interno quanto sta emergendo pubblicamente sui centri di espulsione. Solo grazie alle lotte delle persone recluse si sono nuovamente accesi i riflettori sulla quotidiana violenza dello stato: dagli psicofarmaci elargiti come metodo di contenzione, alle ragioni delle numerose proteste ed evasioni, dall’isolamento brutale che caratterizza la sezione femminile di Ponte Galeria, alle pesanti negligenze delle ASL che condannano a malattie e morte le persone internate.
Al grido di “Freedom, Hurriya, Libertà” il presidio si è sciolto con un momento di confronto da cui è risultata ben chiara la volontà di portare ancora una volta in città la lotta contro i Cpr e continuare a rompere il muro del silenzio.
A fianco di chi resiste.
HURRIYA
Assemblea di Solidarietà e Lotta
Aggiornamento: Seif sta per uscire il giudice non ha convalidato la permanenza nel CPR