CONTRO LE NAVI DELLA MORTE NEL PORTO DI GENOVA
dal Collettivo autonomo lavoratori portuali
GIOVEDÌ 22 LUGLIO H 10-12 PRESIDIO A PALAZZO SAN GIORGIO
CONTRO L’ARRIVO DELLA BAHRI JAZAN
È in arrivo la Bahri Jazan, una “nave della morte”.
I portuali non vogliono collaborare a questo mercato e chiedono che il porto di Genova adotti un codice etico di rifiuto dei traffici di armi verso i teatri di guerra civile e i paesi che violano i diritti umani. Come del resto stabilisce la legge 185/1990.
Occorre che le istituzioni (Autorità di sistema portuale, Dogane, Capitaneria di porto, Magistratura, Prefettura) rispondano alle istanze dei lavoratori e dei sindacati, vigilino sui traffici di armi e rendano pubblici i dati sui carichi in movimentazione e transito, anche a garanzia della sicurezza dei lavoratori e dei residenti nei quartieri limitrofi al porto.
INVITIAMO TUTTI I LAVORATORI, MOVIMENTI CONTRO LA GUERRA, MILITANTI E COLLETTIVI POLITICI, ATTIVISTI,ANTIMILITARISTI, PACIFISTI, DEMOCRATICI AL PRESIDIO DAVANTI A PALAZZO SAN GIORGIO.
CHIEDIAMO DI CONOSCERE IL CARICO DELLA NAVE SE CORRISPONDE ALLE NORME DI SICUREZZA DEI LAVORATORI E DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE DI ARMI.
CHIEDIAMO LARCHIVIAZIONE DELLINGIUSTO PROCEDIMENTO PENALE CONTRO 7 LAVORATORI PORTUALI PER AVERE MANIFESTATO CONTRO LE BAHRI.
CHIEDIAMO DI LAVORARE PER IL COMMERCIO PACIFICO AL SERVIZIO DEL BENESSERE DEI POPOLI NON PER LA GUERRA E LA VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI.