“Si tace a se stesse e a se stessi la verità.”
Il paradiso è promesso solo per quelle che si prestano a tenere nell’inferno la stragrande maggioranza delle altre.
<Quattro passi/Note sul femminismo nella fase neoliberista del capitale>
E’ avvenuto quello che preparavano da tempo. E’ avvenuto. Il potere ha avuto o creato o sfruttato, non importa, con la così detta pandemia, la possibilità di portare a compimento la trasformazione epocale della società che l’ideologia neoliberista aveva teorizzato e pianificato. Le modalità e le logiche utilizzate nei territori coloniali, nei territori da predare, oggi vengono utilizzate nell’occidente capitalista, nei territori metropolitani e non solo. La gestione delle popolazioni occidentali da parte della nuova aristocrazia borghese transnazionale, l’iperborghesia, per mano dei governi locali complici e servi, è di occupazione militare: metodi e modalità sono quelli applicati nelle colonie. Questo due volte: la prima come presa di possesso fisica del territorio da parte di unità militari/poliziesche che si muovono come truppe di occupazione e come tali vengono percepite e subite dalla popolazione, tanto che militari e uomini in divisa si permettono violenze, prevaricazioni con larga discrezionalità e come benefit del loro lavoro, la seconda perché come le popolazioni indigene e native, i cittadini/e occidentali vengono presentati come infantili, irresponsabili, incapaci di autogestione, bisognosi di una guida. Le cittadine/i vengono convinte che sono senza storia e senza memoria e viene propagandato che l’unica strada per loro percorribile è l’assoggettamento volontario. Se questo non avviene si usa la forza. Ottenuta la pacificazione del territorio, sarà dato spazio, come nelle colonie, a forme di paternalismo, promuovendo sul campo quelle associazioni e quei soggetti che, oggi, brillano per il silenzio, per i distinguo o per la delazione, pronte/i a gestire le briciole del banchetto e a occupare gli spazi che saranno loro assegnati, trasformandosi in ascari/e nei confronti delle loro concittadine/i.
E’ con questa pratica che rimuove la dimensione politica delle lotte dei popoli da predare e degli oppressi, anch’essi da predare, del mondo occidentale, non riconoscendo loro lo status di soggetti politici, negando agli uni la dimensione antimperialista e agli altri/e quella di lotta di classe e di genere, che la società delle multinazionali, attraverso il braccio esecutivo dei governi e quello armato di polizie ed esercito, si arroga il diritto di essere l’unica che dà patenti, esercita l’odio e la repressione di classe ed è in definitiva, l’unico soggetto politico.
La dimensione predatoria che viene messa in atto nei confronti delle genti di quello che una volta veniva chiamato terzo mondo, viene messa in campo anche nei confronti delle popolazioni occidentali. L’obiettivo è la riduzione alla miseria attraverso un’asfissiante tassazione diretta e indiretta, una penalizzazione della piccola proprietà, una distruzione sistematica dell’economia locale, una sottrazione e precarizzazione del reddito da lavoro, una persecuzione penale ed amministrativa nei confronti di qualsiasi tentativo di sottrazione della stragrande maggioranza degli oppressi.
Un vero e proprio delirio di onnipotenza gravido di conseguenze devastanti su tutti i piani, da quello della distruzione dell’ambiente a quello della destrutturazione del mondo del lavoro e dell’istruzione, da quello della cancellazione delle libertà culturali, politiche e individuali, a quello dello sfruttamento e manipolazione della lotta di liberazione delle donne e delle diversità.
[…] E si aspetta, si spera. Si tace a se stessi la verità, si tace a se stessi che è una barbarie, ma che è la barbarie suprema, quella che corona l’edificio, che riassume la quotidianità della barbarie. Si tace che è nazista, sì, quella barbarie, ma che prima di esserne vittime se ne è stati complici. Che quel nazismo lo si è sopportato prima di subirlo, lo si è assolto, vi si è chiuso un occhio sopra, lo si è legittimato perchè fino allora esso si era manifestato solo contro gli uomini non europei. Che quel nazismo lo si è coltivato, se ne è responsabili e che esso scaturisce, sgorga, straripa, prima di inghiottirla nelle acque arrossate, da tutte le fessure della civiltà occidentale e cristiana.[…] Aimé Césaire, Discours sur le colonialisme, pp.14-15
Si, ora anche noi siamo colonizzati. E anche noi abbiamo le borghesie locali che svendono le nostre popolazioni, anche noi abbiamo gli ascari/e e i collaborazionisti/e.
E così ci corre un brivido lungo la schiena e pensiamo a noi donne.
Nella situazione drammatica sociale ed economica in cui è stato trascinato il nostro paese, il malcontento popolare ha molta difficoltà ad esprimersi, le persone vivono una situazione paradossale: da una parte intuiscono l’ingiustizia, la prevaricazione, la violenza, sono attraversate dal sospetto ma, allo stesso tempo, sono state educate al legalismo, alla colpevolizzazione, al culto della scienza, a diffidare della politica e contemporaneamente ad affidarsi alle istituzioni e vivono come una colpa il fatto di aver anche solo pensato un possibile moto di sfiducia e ribellione. E’ un atteggiamento di sudditanza quasi religiosa dove la sensazione di colpa, il peccato e il pentimento trascinano le persone in un asservimento volontario ancora più drammatico e profondo. La miseria in cui sono sprofondati vasti strati sociali non trova una sponda politica a cui aggrapparsi: da una parte una destra tradizionale reazionaria e forcaiola incapace anche solo strumentalmente di approfittare della situazione e costituirsi come opposizione, dall’altra, al governo, una destra moderna incarnata nel Pd e nelle sue varianti e nei 5S che sta portando a compimento il progetto neoliberista di trasformazione epocale della società. La sinistra di classe è silente ed incapace di riconoscere la nuova costituzione del fronte degli oppressi e le priorità da cui questo fronte viene attraversato. Su tutto questo l’iperborghesia allunga le sue grinfie voraci, spadroneggia, con un’arroganza da investitura divina, uccide chi desidera, schiavizza chi desidera, accumula profitti stellari.
Ma torniamo alle donne. Ci viene in mente l’entusiasmo delle ascare e collaborazioniste dell’emancipazionismo femminile che in una comunicazione di qualche giorno fa gioiscono per l’approvazione dell’emendamento alla Legge di Bilancio 2021 passato la notte di sabato 19 dicembre che recita
” al fine di potenziare le attività di promozione della libertà femminile e di genere e le attività di prevenzione e contrasto delle forme di violenza e discriminazione fondate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità[…]è istituito un fondo[…] Inoltre[…] Le amministrazioni competenti concedono l’utilizzo collettivo di beni immobili appartenenti al patrimonio pubblico in comodato d’uso gratuito alle associazioni di cui al comma 2[…]
Chiaramente tutto questo ha un prezzo: Il paradiso non è per tutte ma per quelle che si prestano a tenere nell’inferno la stragrande maggioranza delle altre.
Questo la dice lunga sul percorso che ha fatto il femminismo in questi anni. Apparentemente passi da gigante. Tutti parlano dell’oppressione patriarcale, della violenza sulle donne, dei femminicidi, si fanno convegni, congressi, libri, pubblicazioni, sono istituite cattedre e quote rosa, percentuali paritarie e attenzione al linguaggio, le pubblicità mostrano donne determinate che fanno, disfano, propongono, decidono, scelgono assorbenti e parlano di sé…fino alla nausea.
Poi ci sono le Christine Lagarde, le von der Leyen, le Kamala Harris, le Lamorgese, le soldate, le poliziotte, le magistrate ma anche le giornaliste, le padrone del vapore, le mediche, le esperte, le psicologhe…il sistema di potere con l’emancipazionismo sembra aver aperto alle donne tutte le possibilità di promozione personale. Ma non sarà che invece il femminismo che va per la maggiore e l’attenzione alle donne è tutta una finta, un gioco delle parti, uno specchietto per allodole? I veri nodi dell’oppressione non sono mai nemmeno messi in discussione anzi il neoliberismo sta trasferendo a tutta la società le modalità di assoggettamento proprie del patriarcato con la collaborazione fattiva delle donne che si sono prestate e si prestano.
L’altra sera una compagna della coordinamenta ci ha detto <Toh! Ho letto che l’Ordine dei medici ha deferito, messo sotto inchiesta, chiamato a giustificarsi i medici contrari al vaccino contro il Covid-19 minacciando sospensioni, allontanamenti, radiazioni…ma com’è che questo non è stato neanche pensato per i medici che si dichiarano obiettori riguardo all’aborto?> Noi non siamo forcaiole e quindi non ci verrebbe mai in mente di reclamare deferimenti. L’allontanamento dei medici che si rifiutano di praticare l’aborto nelle strutture pubbliche è un atto politico e frutto di un rapporto di forza, dovremmo essere noi in grado di espellerli, ma l’osservazione smaschera la vera natura degli interessi in ballo.
Approfittando della paura, della sudditanza, della perdita di ogni spirito critico e capacità di riflessione, e di ogni sentimento di autodifesa, per la prima volta viene attuata sulla popolazione occidentale una sperimentazione a tappeto di un vaccino di cui gli effetti a lungo termine sono del tutto sconosciuti. Ma è un grande business e una grande dimostrazione di potere. Se la popolazione non si dimostrerà collaborativa e disponibile , sarà eseguita la vaccinazione obbligatoria. Così hanno minacciato, con sanzioni terroristiche che vanno dal licenziamento all’esclusione sociale. D’altra parte cosa aspettarsi da chi ha sterminato i nativi nordamericani con le coperte al vaiolo o sperimentato gli effetti della bomba atomica sulla sua stessa popolazione come gli Usa o da chi è stato la culla del nazismo e ha mantenuto la stessa impostazione di ricerca dell’eugenetica nazista ancora oggi come la Germania o da chi ha massacrato gli algerini e non solo come la Francia o da chi ha un’esperienza secolare come la Gran Bretagna di massacro fisico e psicologico di soggetti notoriamente inferiori o dalla stessa Italietta che si è adegutamente espressa nelle sue colonie? Le pratiche di sperimentazione medica sui popoli del terzo mondo sono di dominio pubblico, la sterilizzazione di massa praticata sulle donne in America latina da parte delle organizzazioni statunitensi o in Africa le campagne di sperimentazione del vaccino contro l’Ebola o in India dove il governo nel 2017 ha deciso di rescindere gli accordi con la Fondazione Bill e Melinda Gates, così come il suo coinvolgimento con il programma di immunizzazione indiano a causa di decessi attribuiti all’utilizzo di alcuni vaccini, soltanto per citare le prime cose che vengono in mente. E’ inutile e superfluo addentrarci nei particolari o elencare il business miliardario delle multinazionali dei farmaci e la loro assoluta mancanza di qualsiasi scrupolo. Una dominazione coloniale è sempre caratterizzata dall’arroganza dei colonizzatori convinti di far parte di una categoria superiore più intelligente, più progredita, più capace e dal disprezzo che ha per i colonizzati tanto che, a volte, arriva a non considerarli come appartenenti al genere umano. E’ la partecipazione forzata delle vittime alla propria distruzione, è la disumanizzazione della popolazione fino a rendere vana l’idea stessa di resistenza, è la cupidigia sfrenata del potere.
Le Rote Zora, gruppi di donne e lesbiche che hanno portato avanti azioni femministe di guerriglia urbana nella repubblica federale tedesca dagli anni’70 agli anni ’90, già negli anni’80 scrivevano sull’eugenetica nazista che impregnava ed impregna le società occidentali, sulle sperimentazioni mediche, sulle industrie farmaceutiche e negli anni ’90 mettevano in guardia sul processo di ristrutturazione imperialista in atto:
<Loro, i signori del programma genetico, si sono già presentati. Dicono che l’ambiente deve ritornare ad essere pulito, le malattie incurabili diventare curabili, la fame nel Terzo Mondo eliminata, che la razza bianca deve essere un pacchetto concentrato di preziosi cromosomi sociali. Così possono accedere al dominio completo sugli esseri umani e sulla natura e a indicibili profitti.
Ci sono però degli esseri umani, innanzitutto delle donne, che di questo bel nuovo mondo non ne vogliono sapere nulla.Sanno che l’ambiente viene devastato dall’industria e dalla brama di profitto e che non saranno i batteri mangia-petrolio a salvarlo.Sanno di ammalarsi a causa dell’industria, della medicina e delle loro condizioni di vita e che non sarà nessun prodotto farmaceutico ad aiutarle> Rote Zora-Guerriglia urbana femminista,autoproduzione 2018, p.102
Ora anche noi siamo trattati/e come le popolazioni dei paesi da predare. Nulla a che fare con la nostra salute.