Riceviamo da lavoratricilavoratrici e pubblichiamo questo fatto estremamente grave!
Un brutto risveglio
Si informano lavoratrici e lavoratori che questa mattina alle 7:25 4 agenti della DIGOS si sono presentati a casa del nostro collega e delegato RSU Marco, con la pretestuosa e assurda motivazione di dover effettuare una perquisizione per la ricerca di armi ed esplosivi.
Questa motivazione è utilizzata dalle forze di polizia per poter effettuare perquisizioni senza bisogno di un mandato della magistratura né dell’intervento di un giudice.
Ovviamente la perquisizione ha dato esito negativo e si è risolta rapidamente.
Questo avvenimento segnala ulteriormente il forte clima autoritario che ormai da tempo grava sul nostro paese. Una volontà di reprimere le istanze e i soggetti proletari che ha subìto una forte accelerazione con le iniziative legislative e amministrative del Ministro Minniti che hanno aperto un’autostrada alla fascistizzazione della vita sociale operata dall’attuale Ministro Salvini.
In genere queste iniziative vengono assunte al fine di intimorire e paralizzare l’attività quotidiana e di lotta delle persone che ne sono colpite.
Ma stavolta sono caduti male perché né Marco né nessuno di noi si lascerà intimidire da queste provocazioni.
Del resto le lotte per la difesa degli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori di ACI Informatica (sul PRA come per la contrattazione integrativa), dei lavoratori della logistica o per una sanità pubblica gratuita ed universale sono la ragione stessa del nostro impegno quotidiano e dunque troveranno nella repressione unicamente un ulteriore stimolo ad ampliarle e rafforzarle.
Siamo contro lo sfruttamento e al fianco di lavoratrici e lavoratori, sfrattati e occupanti di casa, immigrati e in generale solidali con chiunque lotti contro il sistema capitalistico e patriarcale.