È una mattanza.
Il colonialismo miete una quantità di morti che non siamo mai stax capaci di calcolare.
Se il massacro è stato per anni silenzioso (o sussurrato) alle nostre orecchie privilegiate ed europee, adesso i cadaveri arrivano fino alle nostre placide spiagge e si moltiplicano di anno in anno.
I morti di quest’anno appena iniziato sono già centinaia solo in mare. Il capitalismo colonialista stermina e avvelena una quantità di persone incalcolabile in ogni istante e in ogni parte del mondo. Da sempre gli individux e la terra pagano il prezzo di una crescita sfrenata dei consumi. In sostanza ci avveleniamo e avveleniamo il resto del mondo per possedere cose che a loro volta continuano ad avvelenarci.
Il prezzo più alto, in Europa, lo paga chi non ha il privilegio della bianchezza o di un documento valido in tasca. Infatti queste persone continuano a morire in frontiera, nei centri, nei ghetti e nelle strade.
Essere neutrali in situazioni di oppressione significa aver scelto la parte dell’oppressore
Se mai lo fosse stato, non è più tempo di stare calmx; rimanere sedutx di fronte ai nostri schermi significa essere complici di questa mattanza.
Abbiamo bisogno di nuove forme ed energie per lottare insieme, contrattaccare.
La lotta contro le frontiere nella città di Roma ha un appuntamento mensile per non lasciare sola chi è rinchiusa nelle gabbie per persone senza documenti. Parteciparvi ci può dare la possibilità di incontrarsi in un momento di lotta e scoprire insieme nuovi modi e possibilità.
Il 10 FEBBRAIO ALLE 15:30 SAREMO SOTTO LE MURA DEL CPR DI PONTE GALERIA PER CONTINUARE A LOTTARE CONTRO CARCERI E CARCERIERX E PER NON LASCIARE CHE BASTI UN MURO E POCHI KM PER FARCI DIMENTICARE LE DONNE RECLUSE.
Nemiche e nemici delle frontiere