Prende il via da gennaio 2019 un nuovo Ciclo della Coordinamenta!
“La de-umanizzazione del soggetto”
La de-umanizzazione è un dispositivo che il potere mette in atto per togliere a chi vuole demonizzare persino l’appartenenza al genere umano. Sui soggetti de-umanizzati può essere così attuata ogni possibile nefandezza perché non sono più essere umani, ma oggetti.
Questa percezione viene veicolata nel comune sentire attraverso una serie di meccanismi che vanno dalla costruzione del mostro a quella della pericolosità politica, sociale e/o nazionale, a quella della superiorità della razza o al terrorismo facendo sì che la sofferenza fisica, psicologica inflitte e lo stesso annientamento vengano attuati senza sensi di colpa e come una necessità.
I meccanismi della de-umanizzazione si esplicano sul fronte interno, vale a dire contro il nemico interno che è quindi sempre qualcuno che mette in pericolo il così detto “ordine costituito” o mette a repentaglio la costruzione della norma che viene fatta passare per “normalità”. La tortura dei/delle prigionieri/e politici militanti delle formazioni armate negli anni’70 in Italia, la tortura , l’annientamento psicologico e fisico dei/delle militanti della RAF nelle carceri tedesche, le torture nel campo di prigionia statunitense di Guantanamo, la caccia alle streghe attuata dal XV al XVII secolo per la costruzione del nuovo modello di donna funzionale all’ordine capitalistico sono solo degli esempi che attraversano lo spazio ed il tempo fino ai giorni nostri.
E i meccanismi della de-umanizzazione si esplicano anche sul fronte esterno nei confronti dei popoli ritenuti inferiori e quindi colonizzabili, sfruttabili, predabili perché incapaci di gestirsi, di intelligenza limitata, sub-umani. La costruzione della razza risponde a questo meccanismo. Come anche la guerra di ultima generazione che permette di eliminare a distanza spingendo un bottone come in un videogioco esseri umani che vengono assimilati a pupazzi, a macchie che spariscono, a luci colorate su uno schermo.
Le così dette democrazie occidentali che indossano la maschera ipocrita della tutela dei diritti umani e della salvaguardia della persona usano i meccanismi de-umanizzanti con molta disinvoltura ogniqualvolta lo ritengano utile e conveniente per poter mettere in atto la distruzione fisica e psicologica di chi ritengono pericoloso.
E’ necessario parlare dei dispositivi de-umanizzanti, della tortura, del 41bis, delle guerre asimmetriche…svelarne la natura politica, i meccanismi e gli obiettivi.
Raccontare la verità è una priorità politica del momento presente.
Coordinamenta femminista e lesbica
PROGRAMMA
Il ciclo si compone di tre parti che verranno svolte in tre iniziative nello Spazio Sociale Nido di Vespe-via dei Ciceri 131-Roma
PARTE PRIMA/ 12 gennaio 2019, ore 18.00
I MECCANISMI DE-UMANIZZANTI SUL FRONTE INTERNO/ Le “democrazie” occidentali, la tortura, il 41bis… ne parliamo con Maria Rita Prette e il suo libro “TORTURA/Una pratica indicibile”Sensibili alle foglie 2017-Collana Indicibili sociali.
PARTE SECONDA/19 gennaio 2019, ore 18.00
STORIA E MEMORIA/ incontriamo Nicoletta Poidimani e il suo libro”DIFENDERE LA “RAZZA”Identità razziale e politiche sessuali nel progetto imperiale di Mussolini –Sensibili alle foglie, Roma, 2009-2018.
L’autrice attraverso un percorso di immagini, documenti, pubblicazioni dell’epoca coloniale ci parlerà della storia del razzismo italiano
PARTE TERZA/ 9 febbraio 2019, ore 18.00
I MECCANISMI DE-UMANIZZANTI SUL FRONTE ESTERNO/ Il neocolonialismo, le guerre “umanitarie”, la guerra asimmetrica..ne parliamo con Maria Rita Prette e il suo ultimo libro “LA GUERRA/che fingiamo non ci sia”Sensibili alle foglie 2018,Collana Indicibili sociali.