Trident Juncture 2018
La Trident Juncture 2018, imponente esercitazione militare Nato, quest’anno si svolge nella Norvegia centrale e orientale, nelle zone prossime al Nord Atlantico fino all’Islanda e nel Mar Baltico. E’ cominciata il 17 ottobre scorso e troverà il suo culmine nel periodo tra il 25 ottobre e il 17 novembre. Sono coinvolte le forze armate dei paesi membri della Nato e, oltre a questi, la Svezia e la Finlandia.
Il comandante dell’esercitazione è l’ammiraglio statunitense James Foggo che comanda la Forza Congiunta Alleata di Lago Patria a Napoli e le Forze Navali Usa in Europa e le Forze Navali Usa per l’Africa, con quartier generale a Capodichino sempre a Napoli.
La Trident Juncture 2015 si è svolta in Sardegna.
< Nel 2015 la Sardegna ebbe “l’onore” di ospitare l’importante esercitazione NATO, il 3 novembre un corteo a Teulada riuscì a bloccarla, superando le reti del poligono e invadendolo. Una delle più belle pagine dell’antimilitarismo sardo, o addirittura di quello europeo, degli ultimi decenni, purtroppo molto avari di grandi giornate di lotta.[…] la ‘Trident Juncture 2018’, che, oltre ad essere un momento di addestramento fondamentale per mantenere e incrementare la interoperabilità tra i 28 Paesi membri dell’Alleanza atlantica, costituisce un’occasione unica per rafforzare la coesione e la solidarietà, nonché per dimostrare l’alto livello di preparazione e la prontezza di reazione ad eventuali minacce di tipo convenzionale[…] Le Forze armate italiane hanno un ruolo di primaria importanza, essendo responsabili per tutto il 2018, attraverso il comando del Corpo d’armata di reazione rapida di Solbiate Olona, della Nato Response Force, complesso di forze in prontezza operativa costituito da diverse componenti (terrestre, marittima, aerea e di forze speciali). Inoltre, partecipano anche 1.200 militari su base 132.ma Brigata ‘Ariete’, rinforzata con il 187.mo reggimento paracadutisti ‘Folgore’, che costituisce la Very High Readness Joint Task Force (Vjtf), unità ad elevatissima prontezza operativa della Nato, la cui responsabilità è a rotazione annuale tra i Paesi membri.> https://nobordersard.wordpress.com/
La Nato opera sul fronte esterno e sul fronte interno.Sul fronte esterno si propone di destabilizzare interi paesi e aree geografiche, di rovesciare governi asimmetrici agli interessi dell’imperialismo statunitense e dei suoi vassalli, sul fronte interno si propone come polizia militare per reprimere le rivolte popolari nel cuore stesso dei paesi occidentali. Si tratta quindi di modellare le condizioni per migliorare e rendere più efficace il proprio ingaggio militare tattico. A quest scopo alcuni anni fa è stato diffuso il rapporto Nato “Urban Operations in the Year 2020”. Riportiamo virgolettato dal testo>Lo spazio di battaglia dell’anno 2020 sarà variabile in densità. non-lineare e più disperso. Sarà di natura cellulare, multidirezionale e sempre più determinato da elementi aerei e spaziali che si trovano al di sopra dei campi di battaglia. L’ambiente urbano sarà l’ambiente di conflitto più difficile, ma allo stesso tempo più probabile.>Si caldeggia quindi il dominio sull’informazione, una maggior capacità tecnologico militare e una ottimizzazione della logistica. Non è un caso, bensì una precisa scelta strategica quella di coinvolgere le popolazioni locali durante la Trident Juncture allo scopo di usarle nell’individuazione e isolamento delle forze nemiche.E assieme al coinvolgimento delle popolazioni c’è il controllo territoriale serrato sul fronte interno.
La Nato non è più un problema solo di chi si pone in maniera antagonista, non è un problema politico e ideologico, è motivo di preoccupazione per tutti/e quelli/e che pensano che diritti civili, diritto internazionale e autodeterminazione dei popoli non siano solo parole vuote di propaganda.