Sinistra, giudice moralista e succube delle regole.
di Nella
Un articolo di qualche giorno fa, contestava la sparata di Salvini sul condono di Equitalia sostenendo che se mai si facesse quella manovra sarebbe a difesa dei ricchi; oltre al fatto che la Lega ha come elettorato la classe media, le piccole e medie imprese, i piccoli proprietari e difende quelli che hanno aperto mutui, chiesto prestiti per aprire attività perché il lavoro stipendiato è precario e inesistente e non la borghesia transnazionale del PD. Non parla quindi solo ai fantomatici ricchi. Questa sinistra fa la pura e dura con una parte di popolazione che certo non è considerabile come proletariato o non è immigrata o sulla soglia della povertà ma comunque ha subito la crisi, subisce il capitalismo e il patriarcato e come tutti ne ha introiettato la sottomissione. Vogliamo davvero fare politica parlando dei poveri? E che categoria politica sarebbe quella dei poveri cristi che pagano le tasse? La sanatoria dovrebbe essere per tutti e tutte, nessuno dovrebbe più pagare le tasse perché non c’è più nessun patto sociale, non ci sono pensioni, welfare, scuola e sanità, tutto si sta privatizzando, non serviamo più a questo sistema, quindi è davvero inutile continuare a dire che se i ricchi, altra nota categoria politica, non pagano le tasse mancherebbero i soldi dalle casse dello Stato. E davvero noi dobbiamo lottare per quelle due briciole secche che ci concedono? Perché dobbiamo fare la lotta di classe se i compagni giocano a chi è il più bravo cittadino? Chi evade le tasse per milioni di euro continuerà, giusto? E allora perché preoccuparci di loro? Perché è giusto? E che cos’è la giustizia secondo i nostri compagni duri e puri? La giustizia è una ripicca contri i ricchi cattivi, molta analisi politica è bruciata con queste dichiarazioni. Sono dichiarazioni pericolose, mi ricorda di quando i compagni chiedevano l’amnistia solo per i compagni, gli altri potevano marcire in carcere, alla faccia del fatto che dovremmo essere tutti per l’abolizione del carcere. Che differenza c’è tra voi e il grillino, tanto schifato da questi compagni, che chiacchiera al bar di onestà? Adesso tutti urlano contro questo governo e a me sembra di vivere una cosa simile all’antiberlusconismo, noi ci dobbiamo indignare come fanno finta di fare quelli del PD, o dobbiamo renderci conto di chi siano le vere responsabilità, tipo che i porti chiusi non sono un’idea di Salvini, ma che ci aveva pensato già Minniti con il PD?
Questo sistema che ci porta a odiare chiunque non rientri nella categoria “poveri” non ci porta verso la ricomposizione di classe, ma ci fa introiettare ancora di più la delega, la morale vittoriana, dove il buon comportamento è valutato meglio della scelta politica. Ci fa giudicare gli altri in base alla morale e al merito. Chi può dire che solo chi ha un debito di 5.000 euro merita di essere condonato? Chi ne ha uno di 10.000 o di 7.000, che dovrebbe essere ricco? È come quelli che dicono che bisogna essere almeno civili, raccogliendo la mondezza, parcheggiando bene e tenendo i bisogni del cane nei sacchetti, come se il senso di civiltà fosse un elemento di analisi politica per i compagni. Così invece di riappropriarci di tutto, noi decidiamo per gli altri, come fanno i partiti, cosa sia giusto fare, tipo non pagare il biglietto ma pagare le tasse sì, accettare i compromessi vertenziali invece di puntare in alto nelle proprie richieste, piagnucolare perché il padrone non ci concede quello che ci spetta, chiediamo al capo invece di creare le condizioni di lotta per ottenere ciò che vogliamo. Ci accontentiamo di quello che ci danno, ma rispetto ai bei tempi del welfare non ci danno più nulla, perché dobbiamo bussare e chiedendo permesso non dovremmo sfondare la porta. E come quando le compagne si rivendicano la 194 come fosse l’ultimo baluardo del femminismo sulla faccia della terra, ma la 194 è stata concessa perché le lotte puntavano il cielo, ma si sta nell’errore se si crede di poter star bene accettando tout court quella legge che è la stessa che ha permesso l’entrata degli obiettori nei reparti di ginecologia, non è chiedendo di rispettare le quote di assunzione che otterremo qualcosa ma solo rendendoci conto che dovremmo tornare a fare azioni contro i medici obiettori, dovremmo chiederci perché l’obiezione di coscienza è così incisiva solo sugli aborti e non sui trapianti per esempio. Noi dovremmo pretendere che l’aborto venga depenalizzato non dobbiamo preoccuparci delle modalità con cui una donna vorrà abortire, non è compito nostro controllare la vita delle donne con i contraccettivi o con le pillole quello è ciò che ci hanno fatto credere fosse per il nostro bene, ma si tratta di controllo. Perché ci interessa così tanto occuparci di come moralmente una donna gestisce la sua salute? La sanità deve essere pubblica e gratuita punto non deve fare prevenzione perché siamo bambine che hanno bisogno di sostegno. La sinistra forse sta morendo, o è morta abbiamo regalato l’ideologia, il populismo, l’identità e il senso di comunità alle destre perché troppo impegnati a tenere testa al potere sul suo stesso campo, partita persa in partenza a meno che non si voglia fare il negro da cortile.