La Parentesi di Elisabetta del 20/6/2018

“Dare il merito a chi ce l’ha”

“Il trattamento ricevuto sabato dalle forze dell’ordine – esordisce Gerardo D’Aprile, presidente del Centro Coordinamento Club Frosinone Calcio – è forse la cosa più offensiva del nostro campionato di Serie A. Azioni vergognose che con lo sport non c’entrano nulla. Una volta arrivati alla barriera di Napoli, i nostri quattro pullman sono stati fermati oltre mezz’ora, per poi essere condotti in una piazzola dove ci hanno fatto scendere uno ad uno, sotto la pioggia che cominciava a scendere battente (ad altri due pullman provenienti da Frosinone era stato riservato lo stesso trattamento poco prima). Documenti o tessera del tifoso alla mano – continua – siamo stati fotografati. Esattamente come terroristi. Nonostante la nostra tifoseria sia tra le più corrette e, proprio nelle ultime settimane, sia stata spesso incensata per i suoi atteggiamenti positivi. I funzionari presenti volevano schedare anche  mio figlio di quattordici anni. Mi sono opposto, dicendo che avrei sporto denuncia contro di loro. Anche se purtroppo è inutile, tenteremo comunque di adire alle vie legali per quanto accaduto” (Napoli-Frosinone 14 maggio 2016)

Sabato 16 c’è stata una manifestazione nazionale qui a Roma chiamata dalla USB con la parola ”Prima gli sfruttati”, quindi una manifestazione ufficialmente sindacale. Chiaramente non si intende assolutamente fare distinguo tra manifestanti “buoni” e manifestanti ”cattivi” che è un atteggiamento pericoloso e sempre dalla parte del potere. I pullman che portavano i manifestanti da fuori città sono stati fermati e i passeggeri schedati e fotografati uno per uno. Abbiamo letto alcuni articoli di  “sinistra” che definivano tutto ciò come il nuovo stile di governo e come una pericolosa deriva verso un vero stato di polizia. Ora, è il caso di dare il merito di questo a chi ce l’ha perché l’esercizio della memoria, anche se in questo caso si tratta di accadimenti di appena ieri, è uno strumento importante di chiarezza politica.

Sono anni che questa pratica viene attuata nei riguardi dei pullman dei tifosi che si recano in trasferta alle partite della propria squadra nel silenzio colpevole, se non nell’approvazione, di quasi tutti. E questa modalità è usata già da anni nei confronti di manifestanti ritenuti particolarmente <pericolosi> come  quelli e quelle che si battevano e si battono contro i Cie, ora CPR. Ed è stata messa in atto dai governi socialdemocratici riformisti che si sono succeduti fino a ieri, come d’altra parte il prelievo coatto del DNA, la detenzione amministrativa, il controllo territoriale e la militarizzazione delle città,il Daspo,  i fogli di via, le sanzioni amministrative, gli sgomberi, la persecuzione dei senza tetto, la demonizzazione della povertà, la demolizione dei campi Rom….e potremmo continuare fino a domani cominciando dalla Bologna di Cofferati fino ai decreti Minniti.

Quindi diamo il merito a chi ce l’ha.

La socialdemocrazia riformista, PD in testa, è la destra moderna e non bisogna mai dimenticarlo perché è proprio questa che ha scientemente creato la società che stiamo vivendo.

Ha operato una trasformazione profonda del comune sentire. I principi fondanti del neoliberismo, di cui il PD e i suoi gregari sono stati e sono i principali naturalizzatori, sono principi socio-economici-politici esplicitamente fascisti, ma sono stati veicolati attraverso linguaggi, segni, segnali, modalità, parole, atteggiamenti e strumenti tradizionalmente di sinistra. Questo ha fatto sì che alle persone non sia sembrato vero di potersi ammantare di una collocazione di sinistra, che ci sta sempre bene ed è un fantastico alibi, e assimilare, rimbalzare, fare propri, discorsi profondamente reazionari, perbenisti, forcaioli.

Questa è stata la grande vittoria del neoliberismo, l’aver costruito un’egemonia culturale improntata ad un pensiero di destra profonda usando gli strumenti e il lessico portati in dote dalla socialdemocrazia, pensiero in cui dominano il culto della legalità, il darwinismo sociale, il razzismo, l’individualismo sfrenato, il culto dell’arrivismo e della meritocrazia, la deferenza per l’autorità e la gerarchia, la superiorità del mondo occidentale rispetto agli altri popoli propagandata dalle guerre “umanitarie”, superiorità introiettata che spinge all’odio razziale.

La sinistra è sentita nell’immaginario del cittadino/a comune come portatrice di un buonismo peloso, profondamente ipocrita e vessatoria, artefice dell’affossamento dello stato sociale, della distruzione del mondo del lavoro e dell’asfissiante carico fiscale.

Ma non basta. La socialdemocrazia instillando con un lavorio di anni concetti come legalità e sicurezza ha creato un solida base culturale perché i cittadini scegliessero la destra esplicita invece di quella sotto mentite spoglie del PD e dei suoi collaterali

La fascistizzazione della società, lo spostamento a destra del nostro paese, ma anche dei paesi occidentali in generale, è il frutto di questo percorso. Non dobbiamo mai dimenticare l’armamentario su cui si fonda questa egemonia culturale, solo così possiamo pensare di contrastare la marea montante di una società che nei principi fascisti e nazisti, al di là delle belle parole e della prese di posizione formali, si riconosce.

Il Jobs Act, la legge Fornero, la”buona scuola”, l’abolizione dell’Art.18, la così detta regolamentazione del diritto di sciopero, i tagli alla sanità, l’alternanza scuola-lavoro, i militari nelle strade, l’aumento della forbice sociale, l’allargamento della platea dei poveri e di quelli ridotti all’indigenza, le “guerre umanitarie”… sono state il pane quotidiano dei governi a guida PD. A loro dobbiamo il merito della situazione in cui ci troviamo. Il neoliberismo è una società contemporaneamente nazista, ottocentesca e medioevale e il compito della sua naturalizzazione è del PD e dei suoi alleati occulti o scissionisti. La loro scelta è tutta a favore dell’ iperborghesia imperialista o transnazionale, comunque la si voglia chiamare.

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