Élisabeth Dmitrieff, Noémie Colleville, Aimée e Céline Delvainquier, Sophie Graix, Joséphine Prat, Adélaïde Valentin, Marquant, Aline Jacquier, Aglaé Janny, Blanche Lefebvre, Nathalie Lemel, Marie Leloup, Louise Michel…
Le donne della Comune non consultarono nessuno, presero iniziative autonome. Già durante l’assedio di Parigi, l’anno precedente, i giornali avevano parlato delle “Amazzoni della Senna”, ma è durante la Comune che fiorirono innumerevoli comitati, club, società di donne che sostenevano la causa della rivoluzione.
La più importante fu probabilmente l’Union des femmes pour la défence de Paris et les soins aux blessés, costituitasi l’11 aprile 1871, con ramificazioni in ogni quartiere e con innumerevoli campi d’azione (organizzazione del lavoro femminile, costituzione di associazioni operaie dipendenti dai Comitati di arrondissement, insegnamento, soccorso dei feriti, protezione civile). Altre esperienze furono il Comité des femmes della rue d’Arras, che fondò a Parigi numerosi comitati di quartiere occupandosi degli ateliers cooperativi “per insegnare alle donne a organizzare da sé il proprio lavoro”, e il Comité de vigilance di Montmartre che avrebbero combattuto anche sulle barricate.
Operaie, maestre, casalinghe, prostitute… si scoprirono soggetti attivi della loro liberazione.