Agenda

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giovedì 21 gennaio ore 15.oo / No all’estradizione del compagno Omar Nayef Zayed Presidio all’Ambasciata di Bulgaria
L’Unione Democratica Arabo Palestinese vi invita a partecipare al presidio che si terrà giovedì 21 gennaio 2016, alle ore 15:00, dinnanzi all’Ambasciata di Bulgaria a Roma, contro l’estradizione del compagno Omar Nayef Zayed.
Le autorità bulgare, dietro richiesta avanzata da parte del governo sionista, hanno approvato l’estradizione di Omar Nayef Zayed, 52 anni, ex-prigioniero palestinese, condannato all’ergastolo da una corte illegale sionista dopo essere stato arrestato nel 1986.
Il compagno Omar, dopo aver portato avanti uno sciopero della fame durato più di 40 giorni, venne trasferito in un ospedale militare da dove riuscì a fuggire per raggiungere la Bulgaria.
Il 15 dicembre del 2015, l’Ambasciata sionista a Sofia ha fatto pervenire alle autorità bulgare una richiesta di estradizione per il compagno Omar. Il 17 gennaio, due giorni più tardi, le autorità bulgare hanno fatto irruzione a casa di Omar Nayef Zayed senza trovarlo. Omar si è immediatamente recato presso l’Ufficio della Rappresentanza Diplomatica Palestinese di Sofia, chiedendo asilo; si trova tutt’ora chiuso all’interno dell’Ufficio, ricevendo pressioni sia da parte delle autorità bulgare che da quelle dell’Autorità Nazionale Palestinese affinché si consegni. Da notare come l’Ufficio di Rappresentanza Palestinese di Sofia abbia impedito ad un avvocato della Rete Samidoun e ad una delegazione popolare palestinese di far visita al compagno.
Il tribunale sionista che condannò il compagno Omar nel 1986 è illegale; l’estradizione del compagno Zayed rappresenterebbe un critico precedente storico che consentirebbe alle autorità sioniste di prendere di mira tutti i militanti palestinesi rifugiati all’estero.
Ci appelliamo affinché giovedì si riesca a far arrivare un chiaro e forte messaggio alle autorità bulgare, mostrando che la consegna del compagno Omar alle autorità sioniste non passerà nell’indifferenza.
L’appuntamento è per giovedì 21 gennaio 2016, ore 15:00, all’incrocio tra Via dei Monti Parioli e Via P. P. Rubens, nei pressi dell’Ambasciata di Bulgaria.
18/⁠01/⁠2016
Unione Democratica Arabo Palestinese

 

-giovedì 21 gennaio ore 18.00/ “Potere Popolare: l’alternativa possibile”

potere popolare

Fabbriche recuperate, democrazia partecipata, comuni autogestite e “soviet bolivariani”. Dal Venezuela all’Argentina, il territorio è un vulcano di conflitti e proposte, in una tensione creativa tra potere costituente e potere costituito. Al centro di questi processi sociali – tra immaginario antimperialista e ricerca di una democrazia reale – c’è la costruzione del potere popolare.

Per dirla con le parole dello scrittore argentino Marcelo Colussi, “il potere popolare è di più, infinitamente di più dell’attenzione rivolta ai problemi puntuali di una determinata comunità, come l’illuminazione pubblica o l’asfalto in un quartiere… Il potere popolare è democrazia reale, diretta, effettiva, partecipativa del popolo sovrano, non solo per occuparsi di problemi pratici ma anche per definire e controllare la messa in atto di macro-politiche a livello nazionale e, perfino, internazionale.”

Un problema, beninteso, non solo di gestione: finché permane il potere “su” qualcuno e non per “poter fare”, infatti, nessuno potrà sentirsi assolto nel suo orticello comunale. Se brucia un’operaia in Bangladesh o se ne muore di fatica un’altra nelle maquillas del Messico, siamo tutti e tutte complici, perché è la relazione capitale-lavoro che prende piede nel nord del mondo a determinare il misero compenso destinato a quelle nostre sorelle: perché è nelle cosiddette società complesse che si decide – con la “guerra umanitaria” o con un’alzata di sopracciglio – il destino concreto o simbolico del sud del mondo.

E dunque cosa lega l’autogestione di una fabbrica argentina, o l’autogoverno di un barrio in Venezuela, con la costruzione internazionale di un’alternativa al capitalismo per il secolo XXI? E che senso ha parlare del laboratorio latinoamericano in Italia?

Ne discutiamo con Geraldina Colotti, giornalista del Manifesto, di ritorno dal Venezuela,
e l’antropologo Andrés Ruggeri, direttore del programma Facultad Abierta all’università di Buenos Aires.

Introduce la rete nazionale Noi Saremo Tutto.

Sono invitate a partecipare le realtà politiche e i movimenti sociali della sinistra anticapitalista.

Giovedì 21 gennaio alle ore 18:00
Nuovo Cinema Palazzo (San Lorenzo)
Piazza dei Sanniti 9 a, 00185 Roma

 

-sabato 23 gennaio ore 15.00/ Presidio al Cie di Ponte Galeria

sabato 23 a ponte galeria

Sabato 23 gennaio/in una location storica della Valle, vi invitiamo ad una serata di musica dagli anni ’80 fino ad oggi…
Con i migliori (peggiori) dj dello scenario della musica trash Valsusina che ci faranno scatenare fino all’alba

23 gennaio notav

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