30 maggio

 Riceviamo da Nella

alt Ieri, a Roma Nord nel quartiere di Torrevecchia si è verificato un incidente grave nel quale ha perso la vita una persona.
La notizia sta rimbalzando su tutti i media mainstream e i socialnetwork producendo un dibattito acceso sia a livello cittadino che nazionale.

La prima cosa che ci teniamo a sottolineare è la solidarietà con tutti i feriti e le ferite coinvolti nell’incidente di ieri e con i familiari di tutte le vittime, in particolar modo con la famiglia della signora deceduta.

È ancora presto per esprimere delle considerazioni sulla dinamica della vicenda, poiché come spesso succede l’eco mediatico che segue gravi episodi copre la ricostruzione degli episodi stessi. Ci riserviamo perciò di intervenire nel merito quando la situazione risulterà più chiara, dicendo però fin d’ora che se effettivamente i fatti si svolti come i giornali narrano, non vi è nulla di giustificabile in un comportamento grave e scellerato.

Detto questo la tragedia, accaduta proprio alla vigilia del corteo contro sfratti e sgomberi previsto per le strade del quartiere, ci impone alcune riflessioni.

In particolare ci preme intervenire sulla maniera in cui media e giornali stanno trattando la questione: si tratta come al solito di una narrazione tossica, che sembra mirare solamente a terrorizzare piuttosto che raccontare. Sembra infatti che giornalisti e politicanti si rallegrino tutte le volte che gli viene data la possibilità di commentare vicende di questo genere, perché finalmente hanno di nuovo modo di soffiare sul fuoco di una guerra fra poveri che cercano di alimentare da anni.

Oltre a sembrarci insensibile un atteggiamento di questo tipo, ci sembra disgustoso che si speculi sulle tragedie giocando al gioco di sempre, quello di sbattere il mostro in prima pagina.

Che dire? Ovviamente non si può giudicare la realtà attraverso la lente dei fatti di cronaca, che di certo sconvolgono ma sono solo una piccola parte di quello che quotidianamente siamo costretti a vivere nelle strade di questa città.

Oramai sappiamo che la macchina mediatica funziona così: ci buttano fumo negli occhi per non farci vedere che il lavoro non esiste, a meno che uno non sia disposto a lavorare gratis; non vogliono farci vedere che c’è tanta gente senza casa anche se ci sono tantissime case vuote; non  vogliono farci vedere che gli ospedali pubblici chiudono mentre la sanità viene privatizzata. Vorrebbero farci credere che il problema sono le “mele marce”, mentre il problema è l’intero sistema di potere che da sempre ci costringe ad un presente di marciume per garantire i propri interessi.

Per questo sabato 30 sarà ancora più importante manifestare a Roma Nord contro la vendita delle case popolari e contro chi, con l’articolo 5 e nelle maniere più disparate, vuole costringerci a follie sempre più grandi per arrivare alla fine del mese. Sabato dovrà essere un passaggio in più per affermare che non vogliamo vivere in una giungla dove nel tutti contro tutti si salva il più forte.

INSIEME RESISTERE E’ POSSIBILE per noi non è solo uno slogan. Crediamo che solo insieme, riconoscendoci tra sfruttati, possiamo trovare la forza per ribaltare le letture della realtà che ci vogliono proporre.

ESISTONO SOLO DUE RAZZE: CHI SFRUTTA E CHI è SFRUTTATO; IL VERO DEGRADO
SONO GLI SFRUTTATORI.

 SPAZIO SOCIALE OCCUPATO EX 51 (ROMA NORD)

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