[BOLOGNA] dom 10 mag h.21: assemblea cittadina per la manifestazione nazionale dei Rom e dei Sinti @Xm24
Oggi, dall’Ungheria all’Italia, in tutt’Europa vediamo crescere l’odio per gli «zingari».
Dai pogrom neonazisti contro i rom alle intimidazioni della Lega Nord contro i campi nomadi, l’estrema destra europea ha cercato in questi anni di propagandare la propria ideologia razzista prendendosela in particolare con le comunità rom e sinti, una cultura tra le più antiche e originali d’Europa, una minoranza discriminata e perseguitata da secoli, che ha pagato sempre a caro prezzo le politiche nazionaliste e razziste dell’Europa moderna.
La storia dei sinti e dei rom è stata sempre una storia di discriminazione. In Europa già tra Sei e Settecento si cercava di assorbire il problema del nomadismo sottraendo i bambini agli accampamenti «diseducativi» per affidarli ai contadini e al «sano» lavoro dei campi. Per ben tre secoli decreti e leggi furono emanati per sottrarre rom e sinti al nomadismo e cancellarne cultura ed identità.
Nel 1934 il Ministero degli Interni tedesco cominciò a finanziare i «Centri di igiene razziale» che per prima cosa affrontarono la «questione zingara» e di lì a pochi anni circa mezzo milione di rom e di sinti finirono la loro esistenza nei campi di sterminio.
Non è un caso che, vent’anni fa, i poliziotti assassini della Uno Bianca andassero a sparare nei campi nomadi di Santa Caterina e di via Gobetti uccidendo e ferendo persone ignare e indifese.
Non è un caso che nel 2008 il ministro leghista Maroni abbia programmato di prendere le impronte digitali a tutti i bambini rom «per il loro bene», in modo che, se trovati a chiedere l’elemosina, potessero essere tolti ai genitori e affidati ai servizi sociali.
Non è un caso che le istigazioni all’odio di esponenti della Lega Nord e di Forza Italia trovino sempre riscontro in «anonime» aggressioni squadriste ai campi nomadi: di recente a Padova, a Vicenza, a Napoli, in Umbria sono state lanciate nella notte, mentre tutti dormono, bombe molotov contro le roulotte in sosta con l’intento di uccidere o di spaventare.
E non sono soltanto i partiti della destra neofascista e populista, ma talora anche forze cosiddette «moderate» ad educare il loro elettorato al razzismo attraverso l’intimidazione e la violenza contro rom e sinti.
Per sviare l’attenzione dallo sfruttamento, dalla corruzione, dalla miseria, tutto il mondo della politica cerca di additare presunti piccoli ladruncoli: i «fannulloni», la «microcriminalità», gli «immigrati», gli «zingari»…
Per contrastare la violenta campagna d’odio antizigano promossa in Italia dalla destra leghista e neofascista, il 16 maggio i rom e i sinti terranno a Bologna una manifestazione nazionale di protesta e di resistenza contro il razzismo. E il 16 maggio non è una data scelta a caso: in quel giorno infatti nel lager di Auschwitz-Birkenau gli internati sinti e rom si ribellarono ai nazisti.
Siamo sicuri che la destra bolognese cercherà di compiere le sue solite miserabili provocazioni. Per noi quella manifestazione è un momento importante di solidarietà e di antirazzismo, e invitiamo tutti e tutte a parteciparvi, a promuovere la partecipazione al corteo e a non tener conto, in quel giorno, delle provocazioni di neofascisti, leghisti e criptofascisti in doppio petto.
Facciamo di quel giorno una favolosa festa di libertà e fratellanza!
Invitiamo tutte e tutti a intervenire all’assemblea cittadina che si terrà domenica 10 maggio alle ore 21 presso Xm 24, Via Aristotile Fioravanti, 24.
– maggio 6, 2015