Come preannunciato, un 8 marzo di lotta – non solo femminile – ma di autodeterminazione femminile contro il muos. Dopo una mattinata di volantinaggio e interventi in piazza a Niscemi, anche il corteo di centinaia di partecipanti è guidato da una testa composta esclusivamente da donne, che ha condotto la manifestazione fino al cancello 1 della base US navy.
Comincia presto l’8 marzo niscemese; e di certo non sarà come gli altri. Il clima che si respira non è certo quello di una festa o di una semplice celebrazione in piazza Vittorio Emanuele III e per le vie del paese. A partire dalle 12,00 un centinaio di NoMuos con il protagonismo soprattutto delle donne, ha volantinato in paese e invitato al megafono la cittadinanza al corteo pomeridiano.
Alla partenza infatti centinaia di manifestanti pronti a dirigersi verso i cancelli della base rendono varia e composita la partecipazione ma ciò che più salta agli occhi è la testa del corteo, composta esclusivamente da donne, con due striscioni d’apertura fianco a fianco: “Donne NoMuos in lotta” e “Donne e Mamme, Immancabile Certezza”.
L’indizione della giornata di mobilitazione odierna muoveva infatti certamente dalla necessità di rilanciare e sollecitare i tempi del movimento con un pretesto come quello della sentenza del Tar di Palermo di qualche settimana fa (che ha definitivamente sancito la pericolosità costituita dal muos per i siciliani); ma ciò, voleva, e ha trovato, una maggiore spinta con una caretterizzazione femminile proprio nella giornata dell’8 marzo. Per un verso un (auto)omaggio alla lotta di tutte le donne niscemesi e siciliane che si sono battute (fino ai blocchi all’ingresso della base di giorno 6 marzo) contro il muos, con un particolare pensiero alle donne combattenti del Rojava, vero simbolo ed esempio di autodeterminazione femminile; per l’altro, una lotta da continuare, una pressione da esercitare contro istituzioni e sempre maggiore militarizzazione del territorio con una lotta quotidiana, ma che si nutre inevitabilmente – nelle sue accelerazioni – di questi grandi momenti. E in questo solitamente vuoto 8 marzo di celebrazioni, sono volute essere proprio le donne presenti oggi a Niscemi a dare una scossa e una spinta, al movimento e al mondo femminile tutto; volendo dimostrare che è solo lottando in prima fila che si può portare avanti, con l’obiettivo della vittoria, tanto la battaglia del movimento NoMuos, quanto quella per una vera autodeterminazione femminile.
Il corteo si muove quindi verso la base intorno alle 15.30. Tanti e incessanti, oltre a quelli che hanno evidenziato la chiara volontà di caratterizzare la giornata con la lotta delle donne, presenti e lontane, i cori contro Crocetta, Governo Renzi e quella che è la vera e propria occupazione americana in suolo niscemese. Un’occupazione, come sappiamo, sorda e indifferente anche alle recenti attestazioni sanitarie e giuridiche riguardanti la pericolosità dell’impianto.
Intorno alle 16.30, a circa metà percorso, dalla testa del corteo sono spuntati due fantocci raffiguranti i volti di Renzi ed Obama che sono stati dati alle fiamme; mentre poco dopo all’altezza del cancello 1, le reti venivano per l’ennesima volta tagliate. Due azioni a simboleggiare, da una parte, l’individuazione di nemici che, nonostante le belle facce e le parole in favore di diritti, uguaglianza e parità, portano avanti politiche di sfruttamento e devastazione che, con la base di Niscemi, vietano alle donne e a un intero popolo di vivere in salute il territorio che amano; dall’altra la conoscenza del territorio niscemese e la forza del movimento NoMuos in merito alle svariate possibilità di entrare in base e destabilizzare le operazioni al suo interno.
L’intenzione è evidente e non è quella di invadere la base, già tante le prove di forza in cui il movimento ha dato prova di poter violare le misure di sicurezza e sbeffeggiarsi di forze dell’ordine e militaristatunitensi. Oggi l’attenzione deve essere, ed è tutta, per un’altra prova di forza, non certo simbolica, quella messa in campo dalle donne NoMuos.