Maria nella terra di sotto
Ormai sappiamo tutt* qual’è il mondo di mezzo: il sistema di malaffare, mafia e corruzione endemico del paese più corrotto d’Europa; interscambi sinistra/destra-destra/sinistra dove per davanti si manifesta contro il nero, l’immigrato, il rom e per dietro ben vengano che rendono più della droga … alleluhia!
Di che stupirsi… dalla loro origine avevamo denunciato i CIE, tanto per mantenerci ad un esempio minimo di casa, come truffe a tutti i livelli, dalla realizzazione, alla gestione ecc. ecc.
Sappiamo da sempre che cos’è la terra di sopra; quella della politica delle promesse e delle manovre, del deficit che sale, della declassazione e poi ancora di ulteriori manovre e promesse in un gioco ricorrente che inizia sempre da capo.
Poi c’è la terra di sotto e loro, le Marie e tant* altr* che stanno lì, dove sta la carne viva, quella da macello, quella che per vedere ripagato il proprio durissimo lavoro con salari -sempre comunque bassi- deve chiudersi nei budelli della terra, così come in tante altre situazioni doveva salire sulle gru e sui tetti dei capannoni per non schiattare in silenzio.
Delrio è andato dalle Marie e ha detto “ora uscite” nel mentre che ringraziava le Camere per la rapidità con la quale sono riuscite ad approvare il Jobs Act cioè l’ultimo atto della massima destrutturazione delle tutele sul lavoro che un governo sia mai riuscito a realizzare.
Delrio è anche quello che si elimineranno tante municipalizzate; vecchia storia; gli affari si fanno bene anche con le società in house…; Igea per esempio, sì quella che doveva fare le bonifiche alle miniere del Sulcis, quelle dove stanno le Marie, che già si è mangiata fior di milioni senza mai aver fatto niente.
Perchè sì, della fascia bassa del malaffare collegato con la fascia alta della politica già se ne parlava un anno fa a proposito di quelle terre.
Un cunicolo della terra di mezzo che non ha mai chiuso.