Quando una detenuta “osa” alzare la testa….!

La squadretta, faccia pesta

29 Aprile. M., una delle ragazze più attive e  vivaci nel blocco femminile delle Vallette è stata trasferita una  settimana fa. Determinata a non abbassare la testa, a voler organizzarsi con le altre detenute e a comunicare con fuori ciò che accade dentro,  da quasi un anno stazionava nei Nuovi Giunti, sezione che dovrebbe  essere di passaggio, luogo in cui stringere relazioni con le altre  detenute è ostacolato dal fatto che molte da lì vengono spostate subito, sezione sprovvista di ogni comodità, dove non sono possibili attività e le ore d’aria sono dimezzate. Chiaro che sulle “teste calde” si  accanisce chi amministra il carcere. Una settimana fa è cascata la  goccia che ha fatto traboccare il vaso. Una nuova detenuta è entrata, le guardie la volevano sistemare assieme a  M., che però ha protestato perchè voleva almeno tutta la cella per sé.  Le guardie si impuntano, solo per ripicca, nonostante ci siano delle  celle vuote poco più in là. La discussione si fa accesa, alla rotonda  fanno una chiamata. Dopo poco arriva la squadretta, teste coperte e  tonfa in mano. Entrano in cella e menano. Le compagne di sezione vedono  uscire M. con la faccia livida, che viene portata giù all’ufficio  matricola, dove le prende di nuovo. Al volo viene disposto il  trasferimento, nella fretta forse M. non recupera neanche i suoi effetti personali.

macerie @ Aprile 29, 2014

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