” ANGELA DAVIS “
Il 26 gennaio Angela Davis ha compiuto 70 anni. Penso sia molto importante ricordare in questa occasione la sua analisi sul mondo penitenziario e sull’uso che se ne fa.
La crescita della popolazione carceraria, la penalizzazione dell’immigrazione e l’espansione dei Centri di detenzione per immigrati, le risorse individuate per continuare a costruire nuove carceri dove detenere un numero sempre maggiore di persone, la partecipazione del capitale privato alla costruzione e alla gestione degli istituti penitenziari, danno senso alla sua definizione di questo fenomeno come complesso carcerario-industriale.Un modello che dagli USA si sta espandendo in tutto il mondo.
La retorica che legittima di questo modello la proliferazione, nasconde l’intento repressivo della detenzione come strumento di controllo degli emarginati e degli sconfitti, dei militanti e del dissenso.
La scelta neo-liberista di cui, qui da noi, il PD è il più attivo assertore,produce e produrrà sempre maggiore dolore ed emarginazione.
Tutti sono chiamati alle armi,media,poliziotti,magistrati,partiti,sindacati, organismi
internazionali, Ong, ognuno nell’ambito del ruolo che ha nella rappresentazione
teatrale.I popoli del terzo mondo sono condannati sempre di più alla
disperazione e nei paesi occidentali aumentano i disoccupati e quelli che
lavorano sono sempre più sfruttati e con meno garanzie.
Di tutti gli oppressi, le più oppresse sono sempre le donne perché a tutte le
oppressioni si aggiunge quella di genere.
Non perdiamo la nostra umanità. non rimaniamo indifferenti a chi non è
riuscita/o a salire sulla barca o a chi è stata/o buttata fuori.
Lottiamo perché vengano abolite decine di leggi liberticide che, a vario
titolo,negli ultimi trent’anni , sono state introdotte in questo paese, leggi
che limitano la libertà personale,la legittimità dei comportamenti
individuali, il diritto al dissenso e alla lotta.
Aboliamo tutte le misure coercitive che tanto dolore provocano nelle carceri e
nei CIE: basta con i suicidi e con le morti sospette!Speriamo almeno che quelle “anime pie” che stanno zitte e non fanno niente di fronte a queste situazioni si risparmino di dire che quelli/e che si ribellano sono violenti/e e passano dalla parte del torto.
Una volta si diceva che per giudicare la civiltà di un paese bisognava
conoscerne il sistema carcerario, oggi è la società che,dell’universo
carcerario, è diventata la proiezione.
Auguri ad Angela Davis e buona lotta a tutte.