SOSTENIAMO MARINA CUGNASCHI CONDANNATA PER GLI SCONTRI @ G8 DI GENOVA
sosteniamo Marina Cugnaschi, Compagna colpita dalla repressione, condannata a 11 anni & 9 mesi per gli scontri del G8 di Genova 2001
Per inviarle lettere e cartoline :
MARINA CUGNASCHI c/o Casa Di Reclusione Di Milano – Bollate
Via Cristina Belgioioso N° 120 – cap 20157 Milano (MI)
CODICE IBAN per sostegno spese carcerarie e detenzione di Marina Cugnaschi
intestato a
VALLI MASSIMILIANO
IT04U0100501660000000000594
DICHIARAZIONE IN AULA DELLA COMPAGNA MARINA PRIMA CHE LA CORTE GENOVESE
LA CONDANNASSE AD 11 ANNI PER I FATTI DEL LUGLIO 2001 DURANTE LE CONTESTAZIONI DEL G8
Premetto che in quanto anarchica non riconosco come mio interlocutorel’apparato giudiziario, organo dello stato la cui unica funzione consiste nell’essenziale protezione delle classi sociali privilegiate e nella difesa della proprietà privata.
Quindi, con la seguente dichiarazione, principalmente indirizzata all’esterno di questo edificio, colgo l’occasione per rivolgermi a tutti
coloro che possiedono i requisiti per poter comprendere le mie parole.
Desidero rivolgermi alle classi subalterne, a coloro che subiscono lacondizione alienante di sfruttati e oppressi dall’avanzato e moderno
sistema capitalista, sempre più spietato ed escludente.
Premetto altresì che nulla ho da chiarire circa la mia condotta, le mieconvinzioni e le mie scelte politiche, tanto meno intendo chiedere
clemenza ai signori della corte.
La natura squisitamente politica di questo procedimento penale imponeuna netta presa di posizione, alla luce soprattutto degli innumerevoli
tentativi da parte della magistratura e della stampa di screditare espoliticizzare davanti all’opinione pubblica gli imputati di questo processo.
Soggetti che loro malgrado sono incappati negli ingranaggi della giustizia borghese e fatti figurare in certi casi come un branco di
violenti teppisti, in altri come un’orda di barbari scesi nelle strade di Genova con il preciso intento di devastarla e saccheggiarla.
No signori, intanto l’accusa di devastazione e saccheggio la rinviodirettamente al mittente poiché offensiva e poiché non fa parte del mio bagaglio storico politico.
La classe sociale a cui appartengo è colma fino all’orlo di ingiustizie, soprusi e umiliazioni inflitte dai padroni.
Ed è proprio nel santuario della democratica inquisizione dove vienesistematicamente perpetuata l’ingiustizia sociale, in cui tengo a
precisare e ribadire la mia ferma opposizione ad ogni forma di dominio,all’ineguaglianza sociale, allo sfruttamento.
E seppur cosciente che come nemica della vostra classe mi si infliggerà una pena severa poiché portatrice di principi malsani assolutamente in
contrasto con l’ordine costituito, vi comunico che personalmente comelavoratrice salariata ho avuto modo di conoscere i veri devastatori esaccheggiatori.
Risiedono nei palazzi di lusso o del potere, sono i padroni, i capi di stato, insomma tutta la classe dirigente di questo sistema infame.
Un’esigua percentuale di individui su questa terra che in nome delprofitto, del prestigio e del potere assoluto depredano e saccheggiano
l’intero pianeta.
Costringono alla fame ed alla povertà milioni di persone, sia nel suddel mondo che nell’Occidente, sfruttano gli operai sul posto di lavoro
fino a renderli schiavi, di conseguenza sono i diretti responsabilidelle morti bianche, un vero e proprio stillicidio.
Seppelliscono nelle patrie galere tutti coloro i quali sono costretti avivere ai margini di questa società opulenta.
Combattono guerre siano esse umanitarie o di conquista poco importa,sterminando intere popolazioni, devastando interi paesi e saccheggiando le loro risorse. E l’elenco potrebbe continuare all’infinito.
Contro tutto ciò è necessario lottare, è necessario porre una strenuaopposizione alla dittatura capitalista.
Per quanto mi riguarda è stato questo il senso delle mobilitazioni dilotta antimperialista e anticapitalista a Genova nel 2001, non tanto
perché lo ritenni un evento politico unico nella vita degli sfruttati determinato dalla presenza dei padroni della terra, dai quali elemosinare qualche briciola caduta dai loro sontuosi banchetti; lo feci in continuità con un percorso politico già intrapreso, animato dalla forte esigenza di trasformare radicalmente un modello sociale fondatosulla sopraffazione. Lo stesso motivo che mi spinge tuttora a partecipare a momenti di lotta costruiti dal basso, situazioni meno spettacolari e che meno interessano alle telecamere del potere mediatico, ma sicuramente autentici.
A Genova nel 2001 con molta determinazione è stato riaffermato unprincipio fondamentale, attraverso la riappropriazione di uno spazio
urbano negato e reso inaccessibile dall’imponente presenza militare per impedire ogni forma di disapprovazione ai rappresentanti del dominio.
Nessuna sentenza potra’ riscrivere la storia di quei giorni. carlo continuera’ a vivere tutti i giorni nelle nostre lotte.