” Il paese sbagliato”
Le donne dell’Arabia Saudita hanno organizzato una mobilitazione dal nome “Campagna 26 ottobre” proprio per il 26 ottobre scorso, contro il divieto in vigore dal 1990 che proibisce alle donne di quello Stato di prendere la patente e di guidare l’automobile.
Numerose donne hanno deciso, quindi, nell’ambito della protesta, di mettersi al volante nonostante la minaccia di punizioni esemplari per coloro che avessero infranto la norma.
La protesta del 26 non è stata la prima. Già nel novembre del 1990, quando è entrato in vigore il divieto che non è una legge, ma è Fatwa, vale a dire dettato religioso che si rifà ad una presunta “volontà del popolo”, ci furono una quarantina di donne, tutte con un lavoro nel settore pubblico, che si misero alla guida per rendere manifesta questa situazione di assoluta dipendenza e semischiavitù. Ma la mobilitazione fu repressa con sanzioni e sospensioni dal lavoro.
Le donne arabe, in questi giorni, hanno caricato diversi video sul Web e sui social network, ma l’occidente sorride, quasi fosse una goliardata.
Perché mai?
Perché queste donne stanno nel paese sbagliato.
Paese sbagliato per le leggi? per le tradizioni? per la Sharia? per la polizia religiosa? per una monarchia totalitaria? No,no, niente di tutto questo. Stanno nel paese sbagliato perchè è filo-occidentale e, in particolare, filo-americano.
Se l’Arabia Saudita fosse asimmetrica rispetto agli interessi occidentali, allora vedremmo fuori dalle ambasciate fiorire sit-in e manifestazioni propedeutiche ad un’invasione di quel paese con la scusa dei diritti umani violati e della condizione di oppressione delle donne.