da notav.info
Quest’estate 2013 sarà ricordata dal movimento No Tav come un’ulteriore estate di lotta e di resistenza alle provocazioni perpetrate dalla procura di Torino, dai ”giornalisti” venduti alla lobby Si Tav (oltre all’onnipresente Numa che per primo legge i fogli della questura per scrivere i suoi articoli, aggiungiamo come esempio tra i tanti il lungo articolo su Panorama che ha denigrato il movimento e le sue resistenze, dimostrando di usare con massima malafede le informazioni avute http://magazine.panorama.it/notav-campi-valsusa-chiomonte-manifestanti#fbloginregister ); il 19 luglio durante la passeggiata notturna al cantiere, le f.o. hanno ulteriormente alzato il livello di violenza verso chi dimostra in ogni occasione la propria opposizione ad un’opera imposta, inutile, costosa e devastatrice della natura. Il risultato di quella sera furono 7 arresti, 63 feriti e una violenza maschilista e gratuita contro Marta, quindi contro tutte le donne No Tav. Ci sono stati poi dei blocchi dell’autostrada A32 per fermare quella maledetta talpa, che effettuerà il buco nella montagna; a questo sono seguiti ulteriori arresti, denuncie e fogli di via, dati in modo casuale e atti a scoraggiare chi magari è alle prime esperienze di lotta e chi proviene da un’altra regione.
Nonostante il clima pesante, anche quest’anno i campeggi di lotta sono stati un grande punto di riferimento ed incontro per il movimento e per chi è venuto da più o meno lontano per portare la propria solidarietà, mettendo anche a repentaglio la propria fedina penale. In questi mesi abbiamo incontrato persone di molte regioni e paesi diversi, tutt* pronte a usare il loro tempo per lottare con noi, per conoscerci e capirci, per discutere sull’assurdità di quanto ci stanno imponendo, per osservare con i loro occhi la devastazione della natura che è in atto in val Clarea.
L’autogestione è sempre un momento impegnativo ma anche in questa occasione abbiamo dimostrato di riuscire a creare dei legami e saperci confrontare attraverso idee ed esperienze diverse, che ci arricchiscono tutt* a dismisura. Noi sappiamo creare con niente cio’ che loro vogliono distruggere: la nostra capacità di conoscerci, discutere, analizzare, unirci e lottare insieme è una delle armi più potenti che abbiamo e che i nostri nemici temono.
Per questo motivo vogliamo ribadire la nostra indiscussa e totale solidarietà alle compagne e compagni, soprattutto stranieri, che sono stati colpiti dalle misure repressive inventate in questo laboratorio nazionale che si chiama Val di Susa.
Siamo tutti coscienti che la procura di Torino utilizza dei metodi atti a impaurire anche chi non vive in questo paese. Globalizzare le lotte è una grande ambizione che fa tremare i nostri nemici, ma noi resistiamo e non siamo mai soli, quindi esprimiamo la nostra gratitudine a chi ha ”sacrificato” le proprie vacanze e il proprio tempo per unirsi a noi, perchè le nostre ragioni sono universali e tutt* noi lo sappiamo.
Non sono i fogli di via ”regalati” a Enrique, pacifista spagnolo, le denuncie a Sami, Adrien, François e ai ragazzi russi, che bloccheranno la solidarietà e la circolazione delle idee e delle persone.
I No Tav non hanno frontiere e non sarà possibile arrestare un movimento senza confini…
A sarà düra
Comitato No Tav Paris
02/09/2013