Un contributo del Glf sulla condanna di Pinar Selek

PINAR SELEK 

Pinar Selek è stata condannata all’ergastolo a pochi giorni di distanza dall’uccisione di Sakine, Fidan e Leyla all’Istituto Curdo di Parigi.
Dietro questi avvenimenti c’è la stessa mano.
I due fatti, gravissimi,questi sì terroristici, non solo sono legati fra loro, ma lo sono anche alle vicende siriane.
L’obiettivo è sempre la Siria. Il tentativo senza esclusione di colpi di rovesciare il governo siriano ed approntare l’aggressione all’Iran.
Nessuna motivazione nobile, solo meri interessi economici, finanziari, politici.
La politica anglo-statunitense ispirata dalle multinazionali, che cammina con le gambe dei Servizi e dei Circoli Atlantici, in questa stagione di ridefinizione dei rapporti di forza fra Stati e Multinazionali, avendo sposato il neocolonialismo, come nella tradizione colonialista, è disponibile e fa uso di ogni crimine per raggiungere i suoi obiettivi.
Il colonialismo è ritornato in grande stile nell’agenda delle potenze occidentali. Le motivazioni cambiano : un tempo la civiltà, oggi la democrazia. Ma l’obiettivo vero sono le ricchezze di quei popoli e la collocazione al potere di governi asserviti, disposti a tutto per poi mantenerlo il potere, alleati attivi delle potenze colonialiste, dei loro Servizi, della Nato, delle Multinazionali.
In Turchia l’opinione pubblica ha scelto da che parte stare. Tutti i giorni ci sono manifestazioni contro la Nato, la presenza delle sue basi e di solidarietà con la Siria. Per inciso la nostra televisione di Stato non dà assolutamente nessuna notizia di tutto ciò.. A conferma che è una televisione di regime, che non è un servizio pubblico e che non c’è nessun motivo perchè debba continuare ad essere presentata come tale.
Non possiamo prevedere come finirà lo scontro in atto in Turchia, ma sappiamo con certezza che le correnti filo-occidentali e filo-atlantiche sono all’offensiva e non si fermano e non si fermeranno di fronte a nessun crimine.
Ancora una volta il prezzo pagato a causa dei se e dei ma, quando non dei silenzi, rispetto alle guerre neocoloniali è molto alto. E Pinar sta pagando anche per questo. Guerre che negli ultimi anni stanno contrassegnando  la politica estera dei paesi occidentali.
Il modo migliore per aiutare Pinar Selek e per ricordare le militanti curde uccise a Parigi, è mettere all’ordine del giorno nella nostra agenda politica  una forte mobilitazione contro le guerre neocoloniali, incardinata sull’uscita dell’Italia dalla Nato e sulla dismissione delle sue basi sul nostro territorio.
Glf-Gruppo di Lavoro Femminista-Roma
 
contro i Cie e contro il controllo sociale
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