PER GIORGIANA E PER NOI
12 maggio 1977-12 maggio 2012
Alcune di noi quel giorno c’erano, molte non erano ancora nate.
Lo Stato aveva deciso che nessuna/o poteva più scendere in piazza nel centro di Roma.
Giorgiana, insieme a tante altre e tanti altri, aveva scelto di disattendere quel divieto, di decidere di se stessa e della propria libertà e lo Stato l’ha uccisa.
Questo sistema vorrebbe che le proteste delle oppresse e degli oppressi fossero processioni e le richieste giaculatorie per l’ottenimento di qualche grazia che il sistema con un atto di potere si riserva di concedere e togliere, quando ritiene più conveniente ,con l’aiuto delle componenti socialdemocratiche e riformiste che hanno il compito di ricondurre le lotte ad una innocua “democraticità”.
Tutte quelle e tutti quelli che osano mettere in discussione questi valori vengono immediatamente etichettate/i come estremiste/i, violente/i, settarie/i.
L’autonomia nei riguardi del pensiero unico è un crimine e come tale viene perseguito.
Ma, essere femministe ,oggi, significa rompere con questi valori mortiferi, sottraendoci tutti i giorni e in tutti i momenti della nostra quotidianità.
Significa rompere l’assuefazione al controllo, ribaltare la colpevolizzazione in cui ci vogliono invischiare, recuperare la capacità di indignarci, promuovere la criticità verso la meritocrazia, la gerarchia, l’autorità, smascherare l’uso improprio di parole come democrazia, riforme, partecipazione … spezzare l’ipocrisia in cui ci vogliono imbrigliare, significa cercare di innescare meccanismi di uscita da questa società.
Dobbiamo lottare per la realizzazione di una vita che valga la pena di essere vissuta e per la realizzazione dei nostri desideri.
CI SOLLEVEREMO OVUNQUE, ANCHE IN FORME ETEROGENEE, NON SOLO DIVERSE, MA, SOPRATTUTTO ,ANTAGONISTE.
Sabato 12 maggio ore 15 tutte al presidio a Ponte Garibaldi!
Coordinamenta femminista e lesbica-Roma
coordinamenta@autistiche.org