Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 6 giugno 2024

Zardins Magnetics di giovedì 6 giugno 2024

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

✓ Grecia. La testimonianza di una compagna in sciopero della fame per la Palestina nel centro di detenzione di Amigdaleza
✓ Maledetti GOM e stramaledetti GIO
✓ La complicità dell’accademia israeliana nell’oppressione dei palestinesi

Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
https://radioondefurlane.eu/

Riascolta le trasmissioni passate:
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

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Il massacro di Barracas

Il massacro di Barracas

Lo scorso 5 maggio alle 23,30 a Barracas in Argentina, Justo Fernando Barrientos, 67 anni, ha messo in atto tutto il suo odio lesbico contro le sue vicine: Pamela Cobbas e la sua compagna Mercedes Roxana Figueroa, che condividevano la stanza con Andrea Amarante e Sofía Castro Riglos, un’altra coppia lesbica che viveva temporaneamente con loro nell’hotel/alloggio di Barracas. Quella notte l’assassino apre la porta della stanza, getta del carburante e getta dentro un esplosivo fatto in casa, mentre dormivano, dando loro fuoco e provocando un grande incendio. Tre donne sono morte in ospedale, la quarta è ricoverata con ustioni sul viso e sulle mani. Sono state uccise perché erano lesbiche.

Qui potete leggere in originale la storia di questo massacro    https://lazarzamora.cl

Per solidarizzare economicamente con Sofía.
Alias transferencia: ACIVIL.NIUNA.MENOS
Asunto: lesbianas.
CBU: 1910027855002701341732
Numero de CC 191027013417/3
Da fuori dal paese:  paypal pcortesntref.edu.ar.
PER ULTERIORI INFORMAZIONI @presenteslatam instagram

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5 giugno/ Per Mara e per noi

Per Margherita Cagol ( 8 aprile 1945-5 giugno 1975)

Nessuno sarà padrone……

Nessuno sarà padrone di questo corpo di laghi e vulcani
di questa mescolanza di razze,
di questa storia di lance;
di questo popolo amante del mais,
delle feste al chiaro di luna;
del popolo dei canti e dei tessuti di tutti i colori.
Né lei né io siamo morte senza un progetto, senza lasciare
un’eredità.
Siamo tornate alla terra da dove ancora torneremo
a vivere.
Popoleremo di frutti carnosi l’aria dei tempi nuovi.
Colibrì Yarince
Colibrì Felipe
danzeranno sulle nostre corolle
ci feconderanno eternamente.
Vivremo nel crepuscolo della gioia
nell’alba di tutti i giardini.
Presto vedremo il giorno colmo di felicità
le imbarcazioni dei conquistatori allontanarsi per sempre.
Saranno nostri l’oro e le piume
il cacao e il mango
l’essenza dei sacuanjoches.
Chi ama non muore mai.

Gioconda Belli

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7 giugno 2024 al Campetto Occupato/ Ricordando Barbara Balzerani con Silvia De Bernardinis

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venerdì 7 giugno Roma/ Presidio all’ambasciata USA!

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Domenica 9 giugno/ Che cos’è e a chi conviene la Smart City? e la città dei 15 minuti?

Vi aspettiamoooo!

NOSTRO LO SPAZIO! NOSTRO IL TEMPO!

GIÙ LE MANI DALLA NOSTRA VITA!

 «È tempo di passare dalla pianificazione urbanistica alla pianificazione della vita urbana. Ciò significa trasformare lo spazio della città, ancora altamente mono-funzionale con le sue diverse aree specializzate, in una realtà policentrica, basata su quattro componenti principali -vicinanza, diversità, densità e ubiquità– per offrire a breve distanza le sei funzioni sociali urbane essenziali: vivere, lavorare, fornire, curare, imparare e godere»…«Dobbiamo essere creativi e immaginare, proporre e costruire un altro ritmo di vita, altri modi di occupare lo spazio urbano per trasformarne l’uso. Preservare la nostra qualità di vita ci impone di costruire altre relazioni tra due componenti essenziali della vita cittadina: il tempo e lo spazio».

Manifesto della Città dei 15 minuti di Carlos Moreno

Che cos’è e a chi conviene la Smart City? E la Città dei 15 minuti?

Il capitalismo teorizza, programma e cerca di attuare, decide della nostra vita per il profitto e per il controllo. Come possiamo opporci? Come possiamo gettare gli zoccoli nell’ingranaggio?

Vi aspettiamo domenica 9 giugno 2024 dalle ore 18.30 allo Sweet Bunch, via Casilina 283, Roma. Sarà anche proiettato il documentario sul sistema di riconoscimento facciale israeliano RED WOLF.

Una città “intelligente”, così la chiamano, perché, ci dicono, le più moderne tecnologie digitali e di telecomunicazione – compreso il 5G – vengono messe al servizio della città, dell’ambiente e dei suoi abitanti. E vorrebbero farci credere che questo costituisca un’innovazione, un bene per tutti.

Invece è un concetto che va ben oltre.

 Si tratta, infatti, di un nuovo paradigma per la realtà urbana che poggia su miriadi di sensori che raccolgono, ventiquattr’ore su ventiquattro, ingenti masse di dati, e su un elevatissimo livello di connettività. Così strade, incroci, palazzi, parcheggi e gran parte dell’arredo urbano “parlano” tra di loro, in tempo reale, grazie a quello che in gergo viene definito internet of things, l’internet delle cose, ovvero la connessione dinamica tra gli oggetti che utilizziamo quotidianamente. Intelligenza Artificiale, 5G, droni e altre innovazioni tecnologiche sperimentate reciprocamente sia in ambito militare che urbano trovano così la loro sintesi ideale.

Questa impostazione è direttamente collegata a una ristrutturazione e ottimizzazione tecnologica dei trasporti, delle catene di fornitura e di scarto, delle infrastrutture e degli insediamenti territoriali. Secondo la propaganda sarebbe l’unico modo possibile e green di affrontare le devastazioni ambientali che minacciano il capitalismo e di garantire l’ordine sociale, in tempi di guerre mondiali e militarizzazione crescente. In realtà è soprattutto una ulteriore modalità di controllo urbano ed estrazione di ricchezza dalle forme di vita e dagli ambienti, che aggraverà le nocività e il disciplinamento.

Vengono così istituite nuove ZTL, dove potrà entrare solo chi avrà il permesso o si farà tracciare o dovrà accettare un peggioramento delle condizioni di vita. Viene programmata la sostituzione delle automobili con quelle elettriche, per chi può permetterselo. Viene attivato il riconoscimento video e biometrico dei comportamenti “non conformi”. Vengono definiti ambiti territoriali sempre più circoscritti in cui devono essere esplicate le attività quotidiane, le così dette Città dei 15 minuti, da cui si esce solo per lavoro di servizio e le forniture possono essere eventualmente razionate, come rane via via più bollite e più in lockdown. Viene aumentata la necessità degli utenti di essere sempre connessi alla rete di controllo per fornire dati e usufruire dei servizi centralizzati. Vengono spese ingenti somme di denaro pubblico per la rete di controllo, dai sensori alle telecamere, dai trasmettitori alle centrali di monitoraggio intelligente Smart Control Room, con l’assunzione di personale e tecnologie poliziesche per il controllo.

Le Città dei 15 minuti costituiscono ambiti di base per la strutturazione della Smart City.

La smart city è quindi propagandata con una narrazione politica in cui, per incanto, grandi multinazionali, grandi banche, governi e partiti, insomma la classe dirigente nella sua stratificazione, si trasforma in soggetto animato da nobili ideali di altruismo e filantropia. Con le retoriche del bene comune, della comodità, della sicurezza, dello status sociale tutta la cittadinanza è chiamata a collaborare e stimolata a desiderare di conformarsi. Da una parte le zone da difendere, quelle cosmopolite, turistiche, finanziarie o per i ricchi borghesi con servizi privati di lusso, intorno gradazioni di ghetti via via sempre più isolati per i poveri, dove i servizi pubblici sono scaricati sull’associazionismo connivente e si possono controllare i potenziali disordini sociali. Chi non partecipa attivamente alla propria sottomissione sarà tacciato di scarso senso civico, additato fino a essere espulso dal novero dei cittadini legittimi come è successo durante il periodo pandemico con il green pass. In questo senso devono essere intesi tutti i percorsi di digitalizzazione dei rapporti con la pubblica amministrazione. I dispositivi digitali onnicomprensivi che prevedono passaporto, carta d’identità, patente, cartella sanitaria in un unico documento sono già in sperimentazione, come le piattaforme digitali di “partecipazione” civica o in prospettiva la moneta digitale che traccia ogni interesse o la patente del buon cittadino (Citizen Wallet) che usa stigma, premialità, delazione, paternalismo quali rapporti fondamentali tra istituzioni e cittadinanza.

Questo progetto è globale, non riguarda solo il nostro paese o la nostra città. Qui a Roma sta avendo un’accelerazione con l’entrata in funzione della videosorveglianza nella enorme ZTL fascia verde (1 novembre 2024) e con i lavori per la sicurezza del Giubileo 2025. In altre città come Milano, Bologna, Trento, Venezia, Udine, Bolzano la sperimentazione è più avanzata.

Bisogna informarsi, confrontarsi, prepararsi a contrastare l’attuazione, rifiutarci di collaborare, boicottare, opporre resistenza e autonomia, prima che sia troppo tardi.

Assemblea romana contro il green pass https://nogreenpassroma.noblogs.org/

Qui il testo scaricabile  Invito smart city 9giugno2024

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Allarme Rosso 9/ Armi Nato all’Ucraina per colpire la Russia.

Alla richiesta di Stoltenberg che le armi fornite all’Ucraina dai membri della Nato vengano usate per colpire direttamente la Russia hanno aderito quasi tutti i paesi membri. L’Italia si è dichiarata tra i pochi contrari. Il ministro Tajani ha ribadito che le armi  che l’Italia ha mandato e continua comunque a mandare devono essere usate solo a scopo difensivo perché la nostra Costituzione non permette uso offensivo. Quanto durerà?

La decisione Nato è gravissima e apre ad un innalzamento del conflitto e a possibili risvolti di guerra nucleare.

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Torino 2 giugno 2024/ Alla repressione si risponde con la lotta

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Bologna 2 giugno 2024/ contro guerra e censura!

Domenica 2 giugno 2024 – h. 20
Parco 11 Settembre – Via Azzo Gardino – Bologna

  • enormi spese militari verso una economia di guerra mentre si fomentano odio fra le persone e odio fra i popoli
  • sottomissione e complicità alle manovre NATO, sistema sovranazionale della macchina bellicista UE
  • emergenzialismo, censura e propaganda
  • privatizzazione e militarizzazione degli spazi della vita quotidiana
  • imposizione di scenari che richiamano un futuro di guerra, ansia, incertezza
  • sospensione dello stato di diritto
  • tecnologia di guerra applicata alle città per il controllo capillare della popolazione e degli spostamenti
  • università asservite alle multinazionali delle armi
  • crollo del livello educativo e del servizio sanitario

Lepore contribuisce a tutto sto sfacelo, nel suo piccolo, censurando il film IL TESTIMONE di David Dadunashvili, a conferma del fatto che un totalitarismo politico e di controllo della popolazione e delle idee è ormai “ordinaria amministrazione”.

“Noi il film lo proiettiamo lo stesso
nel corso del presidio contro la guerra e la censura”

Coordinamento Paradiso

scarica qui il volantino IlTestimone-2giugno2024-parco11settembre-FR-COL (1)

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/giovedì 30 maggio 2024

Zardins Magnetics di giovedì 30 maggio 2024

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

✓ La rivolta in Nuova Caledonia
✓ Voci dall’acampada solidale con la Resistenza palestinese – Università di Udine

Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
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Venerdì 31 maggio a Roma per Rafah! Piazzale Aldo Moro alle 17

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Interviste sulla Smart City e lo stato dell’arte/ 1/ Udine

Cominciamo un ciclo di interviste sulla situazione nelle varie città rispetto alla trasformazione del territorio urbano in Smart City. Riteniamo particolarmente importante far conoscere e mettere insieme quello che sta succedendo in vari contesti urbani e territoriali perché il sistema di potere sta attuando quello che può essere chiamato il <metodo della rana bollita>, vale a dire che sta attuando misure parziali, in contesti diversificati, in modo che la cittadinanza non si accorga del progetto complessivo.

Che cos’è una Smart City?

Una città “intelligente”, così la chiamano, perché, ci dicono, le più moderne tecnologie digitali e di telecomunicazione – compreso il 5G – vengono messe al servizio della città, dell’ambiente e dei suoi abitanti. E vorrebbero farci credere che questo costituisce un’innovazione che è un bene per tutti.

Invece è un concetto che va ben oltre.

Si tratta, infatti, di un nuovo paradigma della realtà urbana e territoriale che poggia su miriadi di sensori che raccolgono, ventiquattr’ore su ventiquattro, ingenti masse di dati, e su un elevatissimo livello di connettività. Così strade, incroci, palazzi, parcheggi e gran parte dell’arredo urbano “parlano” tra di loro, in tempo reale, grazie a quello che in gergo viene definito internet of things, l’internet delle cose, ovvero la sua applicazione agli oggetti che utilizziamo quotidianamente. Intelligenza Artificiale, 5g e innovazioni tecnologiche sperimentate in ambito militare trovano così la loro sintesi ideale.

Questa impostazione è direttamente collegata ad una ristrutturazione territoriale, dei trasporti, degli ambiti urbani e del loro uso propagandata come necessaria contro l’inquinamento, contro il riscaldamento globale, per l’azzeramento delle emissioni, contro la crisi climatica e per quella che viene chiamata rivoluzione verde, mentre non è altro che una nuova modalità di controllo serrato e di estrazione di ricchezza dalla vita delle persone.

Vengono così istituite le ZTL di nuovo conio, dove potrà entrare solo chi avrà il permesso o una variante del green pass come a Venezia, viene programmata la sostituzione delle automobili in auto elettriche, a spese chiaramente di chi può permetterselo, vengono definiti ambiti territoriali sempre più circoscritti in cui devono essere esplicate le attività quotidiane, le così dette Città dei 15 minuti, e da cui si esce solo per lavoro di servizio, vengono spese ingenti somme di denaro pubblico per la rete di controllo, dai sensori, alle telecamere, dalle centrali di monitoraggio, le Smart Control Room; all’assunzione di personale poliziesco di tutti i tipi compresa la vigilanza privata…

La smart city è quindi propagandata con una narrazione politica dove, per incanto, grandi multinazionali, grandi banche, governi e partiti, insomma la classe dirigente nella sua stratificazione e collocazione di classe, si trasforma in soggetto animato da nobili ideali di altruismo e filantropia che si preoccupa per il bene comune a cui tutta la cittadinanza è chiamata a collaborare. Chi non partecipa attivamente alla propria sottomissione sarà tacciato di scarso senso civico, stigmatizzato fino ad essere espulso dal novero dei cittadini legittimi come è successo durante il periodo pandemico con il green pass. In questo senso devono essere intesi tutti i percorsi di digitalizzazione dei rapporti con la pubblica amministrazione, le carte di identità digitali, i dispositivi onnicomprensivi che prevedono passaporto, carta d’identità, patente, cartella sanitaria in un unico documento digitale…che sono già in sperimentazione, la patente del buon cittadino, il Citizen Wallet che usa stigma e premialità come nuovo rapporto tra Istituzioni e cittadinanza.

E’ la trasposizione delle sperimentazioni coloniali, di controllo, di guerra e di distruzione messe in atto da Israele nei territori palestinesi.

Questo progetto è globale, non riguarda solo il nostro paese e non riguarda solo la nostra città. Qui a Roma sta avendo un’accelerazione con i lavori e la preparazione del Giubileo, in altre città Milano, Bologna, Trento, Venezia, Udine…la sperimentazione è avanzata e in ogni territorio assume connotati specifici perché viene adattata alla realtà locale e alle conseguenti esigenze che ha il potere nei luoghi. Ci dobbiamo informare, ci dobbiamo tenere aggiornati, contrastare le modalità di attuazione, rifiutarci di collaborare, boicottare e opporre resistenza prima che sia troppo tardi.

Oggi ci occupiamo di Udine e del territorio friulano, questo il testo delle compagne/i friulani/e per l’iniziativa del 30 aprile Udine/contro le smart control room

clicca qui

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 23 maggio 2024

Zardins Magnetics di giovedì 23 maggio 2024

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

✓ Haiku di libertà e versi che scatenano tempeste del compagno anarchico prigioniero Juan Sorroche
✓ 1933 La tragedia del proletariato tedesco – una lettura
✓ Palestina, Grecia, Nuova Caledonia

Ascolta la diretta:
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Si parte e si torna insieme! Con Stella e Mohammed!

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19 maggio al CPR di Ponte Galeria!

Riceviamo e pubblichiamo!

Domenica 19 maggio,  circa 200 persone si sono radunate davanti al CPR di Ponte Galeria, rompendo per due ore la normalità e il silenzio. I cori e gli interventi si sono intrecciati con le grida di chi è recluso.

Due ore di musica e solidarietà nei confronti dellx detenutx, di chi è reclusx e torturatx, nelle gabbie come i CPR così come in quelle a cielo aperto come Gaza. Nello specifico, diversi interventi hanno sottolineato la vicinanza nei confronti di Seif Bensouibat, rinchiuso a Ponte Galeria dopo la revoca dello status di rifugiato per aver postato sui propri canali social dei contenuti solidali con la resistenza palestinese.
Una storia che ben conosciamo, che si intreccia con le molteplici biografie ingabbiate in questi luoghi di detenzione, che conferma solamente la natura assassina di posti come questi, di chi li ha creati come di chi li sta riempendo.

Il presidio è stato un’occasione per comunicare all’interno quanto sta emergendo pubblicamente sui centri di espulsione.  Solo grazie alle lotte delle persone recluse si sono nuovamente accesi i riflettori sulla quotidiana violenza dello stato: dagli psicofarmaci elargiti come metodo di contenzione, alle ragioni delle numerose proteste ed evasioni, dall’isolamento brutale che caratterizza la sezione femminile di Ponte Galeria, alle pesanti negligenze delle ASL che condannano a malattie e morte le persone internate.

Al grido di “Freedom, Hurriya, Libertà” il presidio si è sciolto con un momento di confronto da cui è risultata ben chiara la volontà di portare ancora una volta in città la lotta contro i Cpr e continuare a rompere il muro del silenzio.
A fianco di chi resiste.
HURRIYA

Assemblea di Solidarietà e Lotta

Aggiornamento: Seif sta per uscire il giudice non ha convalidato la permanenza nel CPR

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