Brevi riflessioni di una lavoratrice distribuite ai margini dello sciopero della scuola

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il volantino distribuito da una lavoratrice allo sciopero della scuola

COSA  SARA’ (CHE TI FA PICCHIARE IL TUO RE)?

Riflessioni di una “invisibile” nel mondo degli scioperanti

Sono una socia lavoratrice di una cooperativa sociale, lavoro da più di 15 anni nella scuola come educatrice – con bambini e bambine, ragazzi e ragazze disabili.

Eppure non dovrei essere qui. Oggi lo sciopero contempla rivendicazioni del solo personale scolastico, ovvero dipendente direttamente dal Ministero e noi- le e gli invisibili che lavoriamo gomito a gomito con insegnanti e ATA, NELLA scuola ma non PER il relativo ministero- non compariamo.

Forse ci sarà una riga nello sciopero del 16 dicembre, alla voce Terzo Settore, l’ennesima buffonata che nulla farà cambiare.

ALLORA PERCHE’ SONO QUI, OGGI?

Sono qui perché ritengo che l’attacco che è stato portato alla scuola in questi anni abbia raggiunto il culmine. Giustamente avete fatto notare come la “richiesta di dedizione al lavoro” (sic!) in cambio di una decina di euro è una richiesta da ventennio fascista, ma mi chiedo e vi chiedo in questi due anni, non si è comunque esplicata una richiesta di dedizione al lavoro con la richiesta, divenuta obbligo, di vaccinarsi, pena il disfacimento dell’istituzione scuola? Richiesta cui circa il 90% ha risposto positivamente, convinta dalle argomentazione di uno Stato etico che, dopo aver fatto a pezzi la sanità, prometteva di prendersi cura dei suoi cittadini.

Non è dedizione al lavoro essersi precipitati a prenotarsi anche per terze, e future quarte dosi, abdicando a qualsiasi possibilità di esercizio di senso critico e tacciando i colleghi che hanno fatto o faranno scelte diverse di complottismo?

Niente inoltre viene detto dell’ultima, aberrante frontiera: la richiesta/imposizione di vaccino per la fascia 5-11 anni, l’unica che era rimasta fuori. Ai tempi delle farneticazioni della Lorenzin e dei dodici vaccini obbligatori, c’era stata una levata di scudi di pediatri e genitori…Ora tutto pare messo a tacere.

Non si vede o non si vuol vedere che, per sostenere ideologicamente questa operazione, lo Stato ha messo in campo tutto l’armamentario della guerra: dalle parole d’ordine, alla sovrastruttura legislativa (perpetuazione dello stato d’emergenza), ad un generale dell’esercito che gestisce la questione vaccini.. fino ad arrivare a mandare team di militari per effettuare tamponi a domicilio ai bambini e ai ragazzi. (https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/piano-scuola-commissario-figliuolo-team-militari-tamponi-domicilio-c96576c7-cfa4-475f-b13f-1c3cd19411af.html)

Insomma.. tutti allineati e coperti (mai metafora fu più pregnante).

Come già scritto da altri in altre occasioni, in questa fase fase lo Stato non ha bisogno della forma fenomenica del fascismo, il putrescente capitalismo agisce benissimo all’interno della cosiddetta democrazia borghese.. La scuola è una articolazione di questa società, il luogo primigenio dove le classi dominanti vorrebbero perpetuare la loro ideologia.

Vogliamo difendere l’esistente? Vogliamo continuare a seguire il pifferaio di Hamelin finchè non affoghiamo tutti?

Oppure vogliamo dare una risposta al titolo di questo volantino?

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Volantino distribuito oggi a Largo Perestrello

Uno dei volantini distribuiti oggi a Largo Perestrello/ Iniziativa dell’11 dicembre 2021/Assemblea romana contro il Green Pass/

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Sabato 11 dicembre/ Un’emergenza senza fine!

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Rompere le regole del pensiero unico e dominante

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Estremamente interessante e condivisibile!

Questo è il volantino del Comitato contro la gestione autoritaria della pandemia di Napoli/Lavoratori della manutenzione stradale Banchi Nuovi – Iscritti Si Cobas/ scritto in relazione alla mobilitazione contro il governo Draghi  di ieri 4 dicembre.

L’opposizione al governo Draghi passa per la lotta alla gestione della pandemia

La piattaforma proposta oggi per la mobilitazione contro Draghi contiene molti punti che ci sentiamo di condividere in relazione alla contestazione delle politiche economiche e sociali del governo. Ma, detto sinceramente, troviamo surreale che in essa non si spenda una sola parola per denunciare la gestione politica e sanitaria della pandemia.
E ciò ci sembra particolarmente grave poiché è sotto gli occhi di tutti che proprio attraverso l’utilizzo strumentale della pandemia si sta realizzando un profondo esperimento di disciplinamento e controllo sociale e politico. Attraverso essa i governi hanno potuto imporre all’intera popolazione misure restrittive dell’agibilità politica, sindacale e di socialità che mai si sarebbero sognati di poter imporre in condizioni normali e senza diffondere artatamente angosce e paure collettive. Continua a leggere

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Ieri al Circo massimo e sabato 11 dicembre a piazza Perestrello!

Car* tutt*

non pubblichiamo le foto della manifestazione di ieri al Circo massimo perché ci  è stato impossibile scindere striscioni e persone.

Vi invitiamo al prossimo appuntamento dell'<Assemblea romana contro il green pass> sabato 11 dicembre alle ore 14 a piazza Perestrello!

UN’EMERGENZA SENZA FINE

Da lunedì 6 dicembre il governo imporrà un ulteriore restringimento delle libertà e nuove discriminazioni in nome dell’emergenza sanitaria. Doveva andare tutto bene: lockdown, corpifuoco, zone colorate, una massiccia copertura vaccinale…dopo due anni e un green pass che doveva cessare a dicembre ci ritroviamo invece  con il SUPER GREEN PASS e ad un passo dall’obbligo vaccinale.

La militarizzazione della vita quotidiana diventa formale. A Polizia e Carabinieri verrà affidato il controllo del lasciapassare, mentre l’esercito avrà sempre maggiore controllo delle città.

Per quanto ancora ci faremo andare tutto bene?

Per quanto ancora siamo disposti a farci prendere in giro?

E’ importante organizzarsi fin da subito.

-Da lunedì viaggiamo collettivamente sui mezzi senza green pass.

-Stringiamo relazioni  con chi già vive sulla sua pelle discriminazioni in quanto non possiede documenti.

-Rifiutiamo di esibire il green pass nella socialità e sui luoghi di lavoro.

-Creiamo reti alternative di solidarietà e di mutuo appoggio.

MUOVIAMOCI TUTT* O NON SI MUOVERA’ PIU’ NESSUN*

INCONTRIAMOCI!

SABATO 11 DICEMBRE, ORE 14 A PIAZZA PERESTRELLO (Torpignattara)

<Assemblea romana contro il green pass> /info@nogreenpassroma.org/www.nogreenpassroma.org

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Sabato 4 dicembre al Circo Massimo!

Sabato 4 dicembre saremo in piazza al Circo Massimo insieme all'<Assemblea Romana Contro il Greenpass> alle ore 15.00 contro il lasciapassare, lo stato di emergenza, l’obbligo vaccinale e la campagna vaccinale sui minori.

Vi aspettiamo!!!!

<Invitiamo tutte e tutti, vaccinate e non, alla disobbedienza contro i luoghi dell’esclusione-trasporti, scuole, biblioteche, luoghi di lavoro eccetera- a organizzare forme di resistenza e aiuto mutuo con chi è escluso, e a rendere visibile questa opposizione il più possibile nelle strade e nelle piazze.>

http://www.nogreenpassroma.org/

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 2 dicembre 2021

Zardins Magnetics di giovedì 2 dicembre 2021

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

FM 90.0 MHz https://radioondefurlane.eu/
https://www.facebook.com/radiazioneinfo/
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

Gli argomenti:

*Aggiornamenti sul piccolo e grande mondo che esplode
*L’importanza di non cancellare le pratiche di azione dalla memoria
ufficiale

Pensieri, musica e parole:
Assemblea permanente contro il carcere e la repressione

Per contatti:
liberetutti@autistiche.org

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Trento: sul senso del Green Pass. Iniziativa il 3 dicembre

Trento: sul senso del Green Pass.Iniziativa il 3 dicembre

il rovescio.info

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Corpo di Stato

CoRpo di Stato

Vi proponiamo questo testo scritto nel 2015 perché è importante tenere presente che quello che sta succedendo non è dovuto alla così detta pandemia ma sono scelte del sistema di potere già messe in campo da molto tempo e quindi questo ci dovrebbe far leggere in modo adeguato gli attuali dispositivi autoritari e di controllo.

Da molti anni ormai è stata codificata la  così detta “morte cerebrale”, che non è altro che una definizione fittizia di morte fatta a tavolino. Il cervello sarebbe  in uno stato di coma per cui, secondo i protocolli,  non sarebbe più in grado di riprendersi , ma il corpo è vivo. Il concetto di morte cerebrale è utilissimo per il business degli espianti/trapianti perché gli organi morti non si possono trapiantare. E’ la così detta “donazione” per morte cerebrale a “cuore battente”.

Ora sul Corriere  della Sera del 14 e 15 settembre scorso  leggiamo che è stata effettuata una così detta “donazione” “a cuore fermo”, non più quindi da un paziente con il cervello fuori uso, ma in arresto cardiaco.

Non ha molta importanza la questione tecnica, addentrarsi nei meandri del quanto uno è morto, se sia più morto che vivo o  più vivo che morto. La questione è politica.

La morte non può essere decisa con protocolli di Stato e lo Stato non si può arrogare il diritto di decidere quando una persona è morta. Dovrebbe attuare solo delle procedure di salvaguardia, cioè assicurare il famoso tempo congruo di osservazione per evitare di dichiarare morto, e inumare o cremare o quello che far si voglia a seconda degli usi, dei costumi e della volontà personale, qualcuno che invece sembra morto, ma non lo è.

La questione non è di lana caprina. Se lo Stato si premura di dichiarare a tavolino una morte fittizia, gli interessi sono importanti. In una società basata sul profitto e su una struttura classista, razzista e sessista si aprono scenari facili da immaginare.

I corpi non sono tutti uguali, sono attraversati dal genere, dalla così detta razza, e dalla classe. Ogni corpo fa i conti con la sua immagine sociale e con la collocazione che gli dà l’applicazione del sistema della classificazione di potere. Da qui il ruolo delle esperte e degli esperti che partecipano alla classificazione,  selezione e uso dei corpi, ottenendo consenso attraverso la presunta scientificità del loro operare.

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28 novembre /Rompiamo il silenzio!

Rompiamo il silenzio!

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Oggi 27 novembre a piazza Trilussa/contro la violenza patriarcale!

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 25 novembre 2021

Zardins Magnetics di giovedì 25 novembre 2021

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

FM 90.0 MHz https://radioondefurlane.eu/
https://www.facebook.com/radiazioneinfo/
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

Gli argomenti:

✓ Solidarietà dalla Coordinamenta Transfemminista di Udine
✓ Il corpo della donna come luogo pubblico. Sull’abuso del concetto di
vita. Note sullo Special Vax Day dell’Azienda sanitaria universitaria
Friuli Centrale
✓ PNRR: Piano Nazionale di Radiazione di ogni Resistenza (umana)

Pensieri, musica e parole:
Assemblea permanente contro il carcere e la repressione

Per contatti:
liberetutti@autistiche.org

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Tremate,tremate, perché non ce ne siamo mai andate!

Riceviamo dalla Coordinamenta transfemminista di Udine  e pubblichiamo con tutta la nostra solidarietà!

Tremate, tremate, perchè non ce ne siamo mai andate!

Oggi 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza maschile
sulle donne e di genere, vogliamo parlare di una delle forme di violenza che lo Stato
esercita in modo sempre più capillare e pervasivo: la repressione.
Iniziamo esprimendo la nostra incondizionata SOLIDARIETA’ alla compagna e al compagno dell’Assemblea permanente contro il carcere e la repressione che, a seguito di
alcuni interventi pubblici di denuncia della malasanità in carcere e per aver espresso
solidarietà con compagni e compagne imprigionate per aver lottato contro le istituzioni totali, il militarismo e il neo-colonialismo (fatti durante presidi e cortei, tra cui uno
anche promosso da noi), sono stat* accusat* dei reati di istigazione a delinquere e diffamazione e stanno subendo un processo.
Abbiamo saputo che, durante un’udienza, siamo state tirate in causa e nominate ripetutamente: si voleva sapere se la compagna e il compagno imputat* facessero parte
della Coordinamenta Transfemminista e si voleva appurare il perchè o percò un* dei
due avesse parlato durante una nostra manifestazione contro la violenza di genere del
novembre 2019.
Vogliamo rispondere così: ai nostri cortei è benvenuta/o chi lotta contro i soprusi e le
violenze che lo Stato esercita su soggettività oppresse e inferiorizzate (come sono in
questo caso le persone detenute in qualsivoglia istituzione totale) e chi è solidale con
queste lotte. Ai nostri presidi parla chi vogliamo noi, cioè chi ha la nostra stima, la nostra fiducia, le persone con cui sentiamo un’ affinità politica.
Parlano le persone generose, che si espongono per chi non puo’ avere voce, come chi
sta dentro ad un cpr o ad un carcere.
Parlano le persone coraggiose, che si esprimono senza fronzoli correndo il rischio di
dire le cose come stanno perché E’ GIUSTO FARLO!
Ma ci teniamo a dirvi anche chi non parlerà mai. Continua a leggere

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Sabato 27 novembre a piazza Trilussa/ Contro la violenza patriarcale

Sabato 27 novembre a piazza Trilussa dalle ore 10 contro la violenza patriarcale!

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