La Parentesi di Elisabetta del 30/01/2013

Dogma

Elisabetta Teghil

La legge non è altro che la sanzione formale di un rapporto di forza. Da sempre è la capacità di un potere dominante di imporsi quale fonte del diritto.

Tanto è vero che una volta veniva fatta discendere, attraverso la mediazione del sovrano, direttamente da dio.

Anche in questa stagione, la codificazione normativa risponde a imperativi di classe che continuano a stabilire ciò che è legge con i suoi connessi contenuti coercitivi.

Nella nostra società che si definisce laica, gli interessi di una parte si trasformano in interessi generali.

Gli interessi di parte si trasformano in carne e sangue nel corpo della legge e, operato questo miracolo, i destinatari della stessa legge devono aderire e rispettarla come fonte non più umana ,ma praticamente divina.

La traslazione dal privato al sacro è compiuta. I sacerdoti sono stati sostituiti con i diaconi e le vestali della legalità.

La legge è un luogo assoluto ed esclusivo a cui adeguarsi, obbedire, senza dubbi e con partecipata convinzione.

La legge è diventata una narrazione teologica, la materia e il contenuto sono affrancati dalle vicende umane, dalla lotta di classe, dai rapporti di forza e, come nel passato, si incardinano sulla necessaria subordinazione della legge al sovrano, perpetuando l’assolutismo giuridico nei confronti dei sudditi, accompagnato da un potere di arbitrio del sovrano che viene completamente dimenticato quando si trasforma in una norma da lui emanata.

Fenomeno tanto più invasivo e repressivo quanto più, come nella nostra stagione, si assiste ad una proliferazione legislativa generalizzata che incide nelle nostre vite e nelle nostre relazioni sociali.

Questa spinta alla legalità abbraccia, infatti, ogni aspetto del sociale: viene colpevolizzata/o chi non paga le bollette, chi non paga il biglietto….chi scrive sui muri….chi esprime dissenso…., viene istituita una normativa fiscale sempre più soffocante e minuziosa e viene criminalizzata/o chi non paga le tasse senza peraltro nessuna dichiarazione di dove i soldi rastrellati andranno a finire….viene impedito a chi ha condanne penali di entrare in parlamento….la popolazione viene spinta ad una ricerca continua di rientrare nella norma e di essere normata….le sex-workers vogliono pagare le tasse, i migranti vogliono le liste di venditori ambulanti, i centurioni del Colosseo vogliono l’albo….la legalità è diventata materia nelle scuole…

Gli appelli al legalismo e alla legalità, al di là di ogni costruzione verbale, oggi assumono il significato di una precisa scelta di campo dalla parte di quella frazione della borghesia che si è autoproclamata aristocrazia, cioè l’iper-borghesia che, nel suo delirio di onnipotenza,ha stabilito che la storia è finita e che questa è la migliore società possibile.

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