Rivendicare spazi di autonomia, di tutela, di sogno….
Occupare una casa è un atto politico,occupare uno spazio è un atto politico.
La creazione e l’agibilità di spazi politici è respiro, è aria per il movimento femminista.
La loro difesa è un momento importante di consapevolezza e di crescita del femminismo tutto e spazza via le teorie inconsistenti e false della convivenza civile e della legalità. Due principi che, peraltro, vengono sempre indirizzati alle oppresse/i ed alle emarginate/i per far loro accettare condizioni di vita improponibili e ruoli, mentre chi li propaganda mercanteggia con le istituzioni promozione sociale personale e del gruppo di appartenenza.
Occupare case, spazi abitativi,sociali è un diritto e chi, a vario titolo, lo nega, indipendentemente dal ruolo che assolve e dai distinguo che fa, accetta e non trova vergognoso che ci siano persone che non hanno un tetto sotto cui vivere o che debbano pagare affitti improponibili o che debbano regalare la loro vita per far fronte ai più elementari bisogni.