Le maglie strette del nemico.
Si sa, quando lo stato teme, reprime con durezza e stringe le maglie. Da mesi, ormai, assistiamo giornalmente ad azioni repressive contro le compagne e i compagni in lotta. Più la solidarietà è attiva, presente e continua, più il potere trema.
Quando ha paura però colpisce duro, inventa nuovi capi d’imputazione, modifica leggi, applica misure restrittive
pesanti, fa scontare residui di pena a compagni già fuori, si accanisce con rabbia perché l’evidenza è un’altra: non ci sono solo i compagni che si battono sempre e comunque, anche la coscienza e la consapevolezza tra le persone riguardo ad una società opprimente ed oppressiva è ormai alta e diffusa. Gli arresti degli ultimi giorni, troppi, dalla Toscana al Piemonte, rappresentano l’ennesima rappresaglia dello stato che, con una logica idiota e datata, crede che colpendo alcuni compagni, il movimento si plachi.
Non è così, non lo è mai stato e non accadrà ora. Noi ci siamo, e queste azioni repressive non sono che la conferma che ci si muove nella giusta direzione; per cui, più che mai uniti, mandiamo la nostra solidarietà a tutti i compagni e le compagne in carcere, o raggiunti/e da misure cautelari, obbligo di firma o di dimora, divieti di dimora e fogli di via.
Tenete duro!
Individualità anarchiche e femministe apuane.