Venezia-Mestre, 14 e 15 aprile: Discussione sull’università in guerra a partire dal progetto RePair

Questo il volantino del collettivo sumud  repair (1)

RePAlR: oppressione altamente tecnologica.

L’oppressione che vive il popolo palestinese non è fatta solo di bombe, torture e violenze che l’infame “Israele” perpetua nei suoi confronti; è costituita da un insieme di dinamiche che si sono instaurate in 80 anni di colonialismo d’insediamento.

Una di queste è l’utilizzo delI’archeoIogia per giustificare l’esproprio dei territori palestinesi da parte di Israele. Ma oggi, grazie aII’inteIIigenza artificiale, questa oppressione diventa “altamente tecnologica”. Parliamo del progetto europeo del 2021, chiamato “RePAIR: Recostructing the Past: Artificial Intelligence and Robotics Meet Cultural Heritage”. Tra i collaboratori si trova al primo posto la Ben-Gurion University di lsraele, costruita sui territori palestinesi occupati, ed è coordinato da Ca’ Foscari (con un professore, Marcello Pelillo e quattro ricercatori di Computer Science), in collaborazione con l’università israeliana e il Parco Archeologico di Pompei, l’istituto Tecnologico Italiano e altre università europee.

“La ricerca archeologica israeliana è stata messa al servizio del progetto statale di colonizzazione (…) attraverso lo sviluppo concreto di siti archeologici e scavi nella Palestina storica e, in particolare, nei Territori palestinesi occupati (…), il furto e il saccheggio di manufatti archeologici palestinesi. (…) Queste strategie sono volte a cancellare deliberatamente la storia palestinese e l’attuale presenza palestinese. Lo Stato israeliano sfrutta l’archeologia per legittimare le narrazioni e le rivendicazioni statali sull’intera Palestina storica (…). Non è solo la Soprintendenza per l’archeologia a perpetrare queste pratiche, ma anche gli istituti e i dipadimenti di archeologia” (“Torre di Avorio e d’Acciaio” di Maya Wind).

Il genocidio in corso dimostra che algoritmi e intelligenze artificiali servono innanzitutto a fare la guerra, decretando la morte di migliaia di persone tramite comandi a distanza. Per Israele partecipare a RePAIR significa allenare gli algoritmi qua da “noi”, per poi utilizzare le intelligenze artificiali in maniera più raffinata per opprimere la popolazione palestinese. Questi mesi di genocidio algoritmico non hanno smosso la nostra università a recidere i rapporti con le università israeliane. Il fatto che Ca’ Foscari collabori con la Ben-Gurion University nell’utilizzo di intelligenza artificiale nel campo deII’archeoIogia ci ricorda che le nostre università, i rettori e le rettrici e chi prende parte a questi progetti, sono complici del genocidio in corso. Così come le diverse fondazioni di Leonardo SPA (Fondazione per l’ItaIia e per la scuola italiana), interessate a finanziare la ricerca STEM per indirizzarla verso i propri interessi di guerra, sono complici del clima di guerra che caratterizzerà le nostre vite, visti i rapporti economici e bellici che ci sono tra Leonardo SPA ed Israele.

Partiamo da questo progetto per approfondire i legami tra università e guerra! Lunedì 14 aprile dalle 15 a Ca’ Dolfin (Venezia, vicino Rio Novo e Rettorato) Martedì 15 aprile dalle 15 al campus Scientifico di via Torino (Mestre) Pomeriggi di socialità e confronto contro ricerca ed economia di guerra!

Collettivo sumud

Questa voce è stata pubblicata in Guerra, Intelligenza artificiale, Università e contrassegnata con , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *