🇵🇸SCENDIAMO IN PIAZZA IL 5 OTTOBRE🇵🇸
INVITIAMO LE INTIFADE STUDENTESCHE E LE REALTA’ SOCIALI SOLIDALI CON LA PALESTINA A SCENDERE IN PIAZZA TUTT3 INSIEME.
SCENDIAMO IN PIAZZA ANCHE L’8 OTTOBRE:H17:00 – LAURENTINA
L’8 è il 9 ottobre si terrà il Cybertech Europe alla nuvola di Fuksas.🇵🇸
L’evento, con Leonardo Spa come principale sponsor, sarà una vetrina per l’industria delle armi, del controllo e dello spionaggio, volto a rafforzare i legami tra aziende e organizzazioni del settore e la normalizzazione di queste tecnologie utilizzate per la repressione. A CYBERTECH Europa 2024 intervengono, tra gli altri, Roberto Cingolani e Lorenzo Mariani (direttori generali di Leonardo), Mario Beccia (vicedirettore tecnologie informatiche NATO, Belgio) e ben tre rappresentanti di imprese israeliane: Netanel Amar (direttore operativo di Cynet Security), Yossi Vardi (presidente di Cybertech Conferences), Gil Shwed (direttore generale di Check Point Software Technologies).
E’ da sottolineare che Leonardo, azienda leader mondiale di armamenti, ricopra un ruolo di primo piano in CYBERTECH e vanti disparati rapporti radicali con l’industria delle armi israeliana; nel solo 2022 si è fusa con l’israeliana Rada Electronic, produttrice di radar utilizzati nel sistema “Iron Fist” sui corazzati da combattimento ora dispiegati a Gaza – oltre ad aver venduta elicotteri da combattimento alle forze armate di Tel Aviv.
La presenza di Israele a CYBERTECH non è di certo casuale: è proprio attraverso le strutture del colonialismo di insediamento, dell’occupazione militare e dell’apartheid ai danni della popolazione palestinese – sottoposta da decenni a sorveglianza di massa e costante repressione – che Israele ha sviluppato il settore, facendo delle “prove sul campo” una strategia di marketing, .
Il recente cyber massacro di massa compiuto da Israele in Libano e Syria – che ha ucciso al meno 42 persone e ne ha ferito oltre tremila, è stato compiuto mediante l’esplosione di dispositivi di vario genere con impulso da remoto: questo dimostra, con letale evidenza, l’incremento dell’uso criminale e militare delle tecnologie informatiche.
Reputiamo sia giunto il momento, ad un anno dall’inizio della nuova fase del genocidio sionista in Palestina, di riprendere una diffusa pratica di boicottaggio. Così come è stato fondamentale partecipare ai sabati di lotta e agli altri appuntamenti nella nostra città , in un progressivo innalzamento della solidarietà collettiva alla causa palestinese, riteniamo altrettanto doveroso scendere in piazza con molta più rabbia: è proprio in questo senso che riconosciamo la necessità di attraversare la piazza del 5 ottobre. In un anno di lotte abbiamo assistito al ripetersi di uno schema di censura di ogni spazio fisico e mediatico che riguarda la questione palestinese: non ci stupisce, dunque, il divieto di questa piazza, ma allo stesso tempo lo consideriamo inaccettabile – a maggior ragione all’alba dell’entrata in vigore di un disegno di legge liberticida e poliziesco, il ddl 1660. Gli eventi verificatisi a Gaza e nella West Bank – e da pochi giorni anche in Libano – necessitano una riflessione che porti ad immaginare nuovi modi di sostenere la resistenza e la lotta di autodeterminazione del popolo palestinese.
In questo senso riteniamo sia giusto disertare la guerra e la filiera della morte di chi la produce come Leonardo Spa; è necessario che sabotare i congressi come questo, oltre che gli accordi nelle università, diventi una pratica sempre più comune e radicale.
E’ arrivato il momento di costruire una lotta quotidiana che moltiplichi gli appuntamenti di questo genere e che non lasci spazio ai sionisti e a chi dal sionismo guadagna.
DALLE AULE DI SCUOLE E UNIVERSITÀ ALLA STRADA PER LA LIBERTA’
LA PALESTINA RESISTE E VIVRA’